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Le vacanze? Fanno bene, ma non risolvono tutti i problemi

Prendersi un periodo di vacanza dal lavoro può essere un toccasana. Lasciare in ufficio lo stress, spezzare la routine e nutrire la mente sono gli ingredienti per ricaricare le energie. Ma attenzione a non contare troppo sulle vacanze: dopo un po’ la routine tornerà.

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Andare a lavorare non è una cosa che molti fanno con piacere, specialmente nei giorni estivi in cui le colonnine di mercurio segnano temperature roventi. Con l’approssimarsi delle vacanze, le performance di molti lavoratori subiscono poi una vertiginosa caduta: l’immagine della spiaggia che si sta per raggiungere distoglie, infatti, dalla necessaria concentrazione che dovremmo destinare ai nostri incarichi, rendendo la permanenza all’interno dell’ufficio ogni giorno più insostenibile. Attendere con trepidazione la data delle ferie è normale e confidare nel fatto che durante il periodo di sospensione dal lavoro si riusciranno a recuperare energie ed entusiasmo è quanto mai comprensibile. Ma attenzione: per evitare cocenti delusioni, è meglio prendere qualche precauzione perché, a ben guardare, le vacanze non rappresentano la panacea a tutti i mali.

La pausa dal lavoro: come vanno fatte le ferie

Prendersi una pausa dal lavoro è di fondamentale importanza. Lasciare in ufficio lo stress e le ansie è il modo migliore per iniziare le ferie che dovrebbero inaugurare un periodo di relax e di divertimento. Non leggere più le email aziendali, non rispondere alle chiamate dei clienti e non essere più costantemente connesso ai dispositivi che ci aiutano a incrementare i volumi del nostro lavoro dovrebbero segnare un “cambio di passo” salvifico. Questo stacco ci permetterà di recuperare forze, energie ed affetti. Il periodo delle vacanze è, infatti, e quello in cui solitamente riusciamo a destinare maggiore attenzione ai familiari e agli amici che abbiamo trascurato durante l’anno. In questo periodo, di norma, i legami personali si rinforzano, fornendo “benzina” preziosa al nostro fisico e alla nostra mente. Nessuno studioso che si sia interessato alla materia ha, infatti, alcun dubbio: il cervello umano ha bisogno di concedersi delle pause e solo quando non è ossessionato da impegni e scadenze riesce a partorire le intuizioni migliori. Cosa vuol dire? Che quando la mente umana non è sotto stress, ma si trova anzi in una condizione di relax, lavora in maniera più efficace e creativa.

Cosa significa esattamente prendersi una vacanza dal lavoro

Andare in vacanza non significa, però, mettersi sotto l’ombrellone e concedersi un bagno al mare. Per essere vissuta come si deve, la pausa deve implicare un distacco netto dal lavoro. Non tutti ci riescono: imbattersi in vacanzieri svogliati, che restano in contatto con l’ufficio anche quando si trovano a chilometri di distanza, non è poi così raro. Si tratta solitamente di persone che non riescono a “staccare” perché assillate dalla preoccupazione di rimanere troppo indietro col lavoro. E che pensano (sbagliando) che mettere in stand by i collegamenti coi colleghi e i superiori comporti guai irreparabili. Non è assolutamente così: se si vuole sfruttare al meglio l’opportunità offerta dalle vacanze, bisogna impegnarsi per viverle fino in fondo. Come? Innanzitutto uscendo dalla cosiddetta “comfort zone”, ovvero prendendo le distanze da tutte quelle attività (fisiche e mentali) che segnano la nostra quotidianità. Detta in maniera più semplice: durante le vacanze, dobbiamo spezzare la routine e sperimentare cose nuove.

Sfruttare il riposo in modo intelligente

Non basta: il periodo di riposo dovrebbe essere sfruttato in maniera intelligente. Dormire fino a tardi e poltrire sotto l’ombrellone vanno bene (se non diventano l’anticamera di un’insidiosa pigrizia), ma durante le vacanze è consigliabile fare anche qualcosa che riesca a “nutrire” la nostra mente. Leggere un bel libro, passeggiare nella natura, ascoltare buona musica o chiacchierare a lungo con amici e conoscenti possono rivelarsi utilissimi. Il cervello sarà stimolato in maniera positiva e a beneficiarne sarà anche il nostro corpo. Come dimostra una ricerca realizzata dalla University of California di Berkeley, lo stupore e la bellezza fanno bene al sistema immunitario e mettono al riparo dalle infiammazioni.

Le vacanze possono, insomma, impattare in maniera significativa sul nostro benessere fisico e mentale, ma non facciamoci troppe illusioni. Per quanto rilassanti, divertenti e rigeneranti possano essere state, gli effetti benefici che da esse derivano non potranno durare per sempre. Anzi: di solito, l’entusiasmo e il buonumore che accompagnano i lavoratori al rientro dalle vacanze si esauriscono nel giro di poche settimane. Le ferie non rappresentano, insomma, la soluzione a tutti i problemi, ma possono semmai fornire interessanti spunti di riflessione che dovrebbero portarci ad acquisire maggiore consapevolezza di noi e dei nostri reali bisogni. E a capire, per esempio, che aspettare un anno intero per concedersi una pausa non è la mossa migliore che si possa progettare di fare. Per dare il meglio di noi – dentro e fuori l’ufficio – sarebbe meglio concedersi più periodi di vacanza (anche brevi) durante l’anno e regalarsi momenti di svago capaci di distogliere la nostra attenzione dall’ossessione del lavoro.

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