All’indomani del colloquio di lavoro, scrivere una lettera al selezionatore può rivelarsi una mossa vincente. Ma attenzione: per evitare di risultare patetici ed insinceri, è meglio selezionare con cura le parole. Noi cerchiamo di darvi una mano
Il colloquio di lavoro si è appena concluso: avete stretto la mano del reclutatore e vi siete congedati da lui confidando in un veloce e positivo responso. Credete di aver fatto un buon lavoro, vi siete mostrati sicuri ma non arroganti e avete risposto con calma e puntualità a tutte le sue domande. E’ il momento di rilassarvi e di concedervi un piccolo regalo (dopo lo sforzo e la tensione, un gelato vi aiuterà a recuperare le energie spese), ma non dimenticate di porre un ultimo “sigillo di qualità” a quanto avete fatto. A cosa ci riferiamo? Alla lettera di ringraziamento che potrebbe aiutarvi a sbaragliare la concorrenza, facendovi distinguere dagli altri.
Indice
4 consigli per scrivere una lettera di ringraziamento efficace
Secondo gli esperti, vergare una lettera di ringraziamento, all’indomani del colloquio di lavoro, è una mossa vincente, destinata a far salire le vostre “quotazioni”. Non si tratta solo di dimostrare la vostra buona educazione a chi vi ha da poco esaminato, ma anche (e soprattutto) di impressionarlo positivamente. L’importante è che evitiate di tediare il selezionatore con frasi fatte e barocchismi insinceri. E che riusciate a mostravi autentici, efficaci e motivati. E realmente interessati ad ottenere il posto per cui vi siete presentati. Ma cosa bisogna annotare in una lettera di ringraziamento che – lo ricordiamo – va specificamente indirizzata a chi vi ha intervistato? Ci sono almeno 4 punti da tenere a mente.
Farsi riconoscere
Non date nulla per scontato. I reclutatori passano in rassegna una quantità importante di candidati e, al cospetto della vostra lettera di ringraziamento (che vi consigliamo di inviare tramite mail), potrebbero fare fatica a individuare il mittente. Per aiutarli a riconoscervi, basta fare un fulmineo riferimento a qualche specifico elemento o episodio che ha contraddistinto il vostro colloquio di lavoro: indossavate una giacca dal colore particolare? Vi siete fatti notare per la vostra stretta vigorosa o per il portfolio di lavoro che avete portato con voi? Un semplicissimo accenno a qualcosa di specifico aiuterà a diradare le nebbie, scongiurando il rischio di incorrere in qualche errore. Risparmiate al selezionatore la fatica di arrovellarsi per capire chi siete; rendetegli la vita più facile: è nel vostro interesse.
Rinforzare la candidatura
Dopo la chiacchierata con il reclutatore, sapete molto di più sull’azienda e sul ruolo che potreste ricoprire. Sfruttate le informazioni di cui disponete per scrivere una lettera di ringraziamento efficace, nella quale rimarcherete la vostra “idoneità” alla posizione offerta. Mettete bene in evidenza che la vostra esperienza e le vostre competenze si incastrano perfettamente con le richieste dell’azienda e non smettete di sottolineare che sareste entusiasti e onorati di entrare a far parte di una squadra di lavoro così stimolante. Non siate vaghi, ma fornite elementi specifici. Se sperate di essere assunti come addetti stampa, insistete sulle vostre capacità relazionali e sul vostro talento nello scrivere comunicati di ogni tipo. Se dovrete, invece, occuparvi di contabilità, ricordate all’intervistatore che avete già amministrato con successo le finanze di altre aziende. La lettera che state vergando vi permette di “promozionarvi” una volta di più: cercate di sfruttare al meglio quest’occasione.
Rimediare agli errori o integrare
Durante il colloquio di lavoro, potreste aver “inciampato” sui vostri piedi, rispondendo in maniera debole ad una domanda particolarmente insidiosa. Avete la possibilità di recuperare, spiegando al reclutatore che (per esempio) l’emozione vi ha giocato un brutto scherzo. Non abbiate paura di mostrare il vostro lato più “vulnerabile”: i selezionatori preferiscono i candidati autentici, che conoscono i loro limiti e si impegnano per superarli. E non disperatevi neanche se vi siete resi conto di aver dimenticato di dire cose importanti sul vostro percorso professionale: la lettera di ringraziamento può aiutarvi a “metterci una pezza”, consentendo all’intervistatore di farsi un’idea più precisa ed esaustiva sul vostro conto. Cogliete al volo l’opportunità di “aggiustare il tiro” e di rendere più interessante il vostro profilo. Giocando bene le vostre carte, potrete trasformare un iniziale tentennamento in una chance aggiuntiva.
Mostrare la massima disponibilità
Se volete fare centro, è bene che vi applichiate per chiudere la vostra lettera come si deve. Il consiglio che vi diamo è quello di mostrare la massima disponibilità a chi la riceverà, precisando di essere pronti a fornire qualsiasi tipo di integrazione o informazioni egli desideri. In pratica, potrebbe capitare che – come sostengono gli esperti – la missiva sortisca gli effetti sperati e spinga il selezionatore a volerne sapere di più sul vostro conto. Precisate nella chiusa che restate a sua completa disposizione e che sarete ben lieti di rispondere ad eventuali ulteriori domande sul vostro percorso lavorativo o sulle vostre inclinazioni. Non dimenticate di ringraziarlo per il tempo che vi ha dedicato durante il colloquio di lavoro e congedatevi in maniera formale e cortese, rimarcando la speranza di dimostrare sul campo quanto avete riferito oralmente (e rinforzato nella vostra lettera).
Esempio di lettera di ringraziamento
Fin qui la teoria, ma vediamo nella pratica come può essere strutturata una lettera di ringraziamento.
Caro/a Dott./Dott.ssa (o semplicemente Sig./Sig.ra) seguito dal cognome del selezionatore,
è stato un vero piacere fare la sua conoscenza e parlare con lei della posizione di (specificare il tipo di mansione a cui vi siete candidati) offerta dalla sua azienda (specificare il nome dell’azienda). Dopo il colloquio di ieri, mi sono convinto/a ancora di più di avere gli interessi e le caratteristiche adatte per lavorare bene nel vostro gruppo al quale sarei onorato/a di unirmi al più presto, per fornire il mio personale contributo.
La mia esperienza nel campo del (indicare l’ambito della vostra specializzazione) e la capacità di coordinarmi bene con gli altri, unite all’entusiasmo che metto sempre nell’affrontare una nuova sfida e all’abilità che ho maturato nel trattare con clienti di ogni tipo (qui potete sbizzarrirvi elencando tutti i punti forti che vi contraddistinguono, insistendo su quelli che si adattano meglio al lavoro che dovreste svolgere) potrebbero essere impiegati, in maniera produttiva, al servizio della vostra azienda che, come da lei precisato, ha bisogno di risorse fresche, collaborative ed affidabili.
Durante il colloquio di ieri, a causa della tensione che ho comunque cercato di tenere a bada (spero di esserci riuscito/a almeno un po’), ho dimenticato di dirle che ho svolto, con successo, anche mansioni di altro tipo (specificare le mansioni nelle quali vi siete cimentati) che mi hanno permesso di ampliare interessi, prospettive e competenze e di confrontarmi con realtà e dinamiche differenti. A beneficio della mia crescita professionale ed umana.
Nel ringraziarla per il tempo che mi ha pazientemente dedicato, la saluto rimarcandole il mio sincero e profondo interesse a lavorare per/con voi. Resto a suo completa disposizione per eventuali ulteriori domande e/o chiarimenti sul mio conto. Non esiti a contattarmi, qualora ravvisasse la necessità di farsi un’idea più chiara su di me; sarò felice di aiutarla.
Cordiali saluti
Firma e contatti
Inoltrare una lettera di ringraziamento asciutta ed efficace, all’indomani del colloquio di lavoro, può fare la differenza. Tenetelo a mente.
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