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Lezioni private: salasso a Milano, più economiche a Napoli

Quello delle ripetizioni è un vero e proprio business, quasi sempre ai margini della regolarità fiscale: a rivelarlo un’indagine della Fondazione “Luigi Einaudi”

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Nonostante le scuole italiane abbiano appena chiuso i battenti, molti studenti (quelli che si sono impegnati di meno durante l’anno) non possono ancora rilassarsi. Anzi: per loro, si prospettano settimane di duro lavoro, trascorse ad approfondire gli argomenti trascurati nei mesi passati con un insegnante che darà loro lezioni private. E’ il business delle ripetizioni su cui il sito ProntoPro.it – che confronta preventivi gratis per i clienti e permette ai professionisti di selezionare le richieste di lavoro più allettanti – ha voluto indagare. Scoprendo che, in alcune città italiane, prendere lezioni private significa far spendere un bel “gruzzoletto” a mamma e papà.

lezioni private
image by Iakov Filimonov

Non tutte le lezioni private sono uguali. A incidere fortemente sul prezzo che gli insegnanti chiedono quando vengono “ingaggiati” possono essere tre fattori: la tipologia della materia, il grado d’istruzione e la collocazione geografica dello studente. L’indagine condotta da ProntoPro.it ha, infatti, svelato che le più onerose sono le materie scientifiche e che Milano e Napoli sono le città italiane dove le ripetizioni costano rispettivamente di più e di meno. Entrando nel dettaglio: un’ora di matematica, fisica o chimica studiate privatamente, nella media nazionale, costa 18 euro, ma a Milano si arriva a 23 euro mentre a Napoli si scende a 10,5 euro. L‘inglese costa mediamente 13,50 euro all’ora, ma non a Venezia dove ne chiedono 18 contro i 9 di Bari, L’Aquila e Potenza. Più economiche risultano, invece, le materie umanistiche per le quali si spende mediamente 10 euro all’ora. A discostarsi di più sono, però, le solite Milano, dove recuperare la grammatica e la letteratura costa 12,50 euro all’ora, e Napoli, che vede precipitare il tariffario a 5,50 euro all’ora.

E come è facile comprendere, più lo studente è andato in là con gli studi, più le ripetizioni si fanno “salate”. Per intenderci: un’ora di matematica costa mediamente 19 euro allo studente universitario tipo, ma se gli è capitato in sorte di vivere a Milano dovrà sborsarne 24, mentre il suo collega napoletano (così come quello di Catanzaro) se la caverà con 11. Prezzi più contenuti, invece, per le lezioni private di matematica per scuole medie e superiori: mamma e papà dovranno spendere mediamente 12 euro all’ora (16 a Milano, 7 a Napoli e Catanzaro). E Roma? Nella Capitale d’Italia, lo studente universitario carente in matematica paga 23 euro, le ripetizioni d’inglese costano 15 euro e quelle delle materie umanistiche 12 euro: tutti valori che posizionano la Città Eterna al di sopra della media nazionale.

Ad approfondire l’argomento – attraverso uno studio intitolato “Quanto vale il mercato nero delle ripetizioni scolastiche?” – è stata anche la Fondazione “Luigi Einaudi”, secondo la quale metà degli studenti italiani prende lezioni private da insegnanti che – nel 90% dei casinon denunciano nulla al fisco. I dati della fondazione sono impressionanti: il costo orario medio per un ripetizione tesa a far recuperare un’insufficienza a uno studente di scuola superiore si aggirerebbe intorno ai 27 euro. E siccome per centrare l’obiettivo, occorrono mediamente due ore di lezioni a settimana per 6 mesi, l’esborso complessivo si attesta sui 1.620 euro. Per un giro di affari che procurerebbe agli insegnanti privati (molti dei quali provengono dalla stessa scuola in cui è iscritto lo studente) guadagni per 810 milioni di euro. Rigorosamente in nero. E le lezioni private per gli studenti di scuole medie? I guadagni, secondo il sondaggio anonimo condotto dalla Fondazione “Luigi Einaudi”, risulterebbero, in questo caso, più contenuti. Un’ora di ripetizione costa mediamente 15 euro, che moltiplicato per le due ore a settimana e i 4 mesi necessari a “rimettere in carreggiata” lo studente, supera  i 520 euro ogni anno. Per un giro di affari complessivo – anche questo esentasse – pari a 80 milioni di euro. Il mercato nero delle ripetizioni scolastiche sfiorerebbe, insomma, i 900 milioni di euro.

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