Nel mese di luglio, abbiamo importato ed esportato di meno. A certificarlo l’Istat che ha rilevato, rispetto al precedente mese di giugno, un calo dell’import pari al 3,7% e dell’export pari allo 0,4%
La diminuzione delle importazioni è da riferire al -6,4% registrato con i Paesi extra europei e al -1,7% che ha coinvolto, invece, i mercati dell’Ue. E si è tradotta in un calo che ha interessato praticamente tutte le categorie merceologiche, fatta eccezione per i beni di consumo durevole che hanno fatto registrare un +3,9% su base mensile. Stime più contenute, invece, per le esportazioni: quelle verso i Paesi europei sono calate dell’1,5%, mentre quelle verso i Paesi extra europei sono aumentate dell’1%. E se i prodotti energetici hanno fatto registrare un vero e proprio “tonfo” (-18,1%), per tutte le altre tipologie di beni si è rilevata, invece, una crescita dello 0,4%. Il “passo indietro” documentato dall’Istat su base mensile non fa il paio con le stime che certificano le variazioni rispetto a luglio del 2014. In un anno, infatti, le importazioni italiane sono aumentate del 4,2% e le esportazioni del 6,3%. Più nel dettaglio: a luglio, abbiamo importato l’8,9% in più dai Paesi europei e l’1,6% in meno da quelli extra europei e abbiamo esportato il 5,7% di beni in più nell’Ue e il 7% in più nel resto del mondo.
Gli affari migliori li abbiamo fatti con il Belgio al quale abbiamo “venduto” il 42,3% di beni in più in un solo anno. Ma anche le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno fatto segnare un gratificante +22,9%. I prodotti meglio “piazzati” sono stati gli autoveicoli (+29,8%), seguiti dagli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+20,6%) e dai computer, apparecchi elettronici e ottici (+20,4%). Ma il Belgio è stato anche il Paese dal quale abbiamo importato di più (+23,3). A seguire la Polonia dalla quale abbiamo “acquistato” il 22,5% di beni in più in un anno, concentrandoci soprattutto sui mezzi di trasporto (autoveicoli esclusi che, come già detto, rappresentano la “punta di diamante” del nostro export) le cui importazioni sono salite del 39,7%.
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