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Mercato del lavoro sempre più nero: gli ultimi dati Istat

Gli ultimi dati Istat sul mercato del lavoro non possono definirsi incoraggianti.

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Passano dal grigio al nero gli ultimi dati dell’Istat, secondo cui tra il 2008 e il 2014 gli occupati sarebbero diminuiti ogni anno di 811 mila unità, con grandi differenze a livello territoriale. Come era ampiamente prevedibile, il Sud ha perso circa il 70% di tutta la platea interessata (576 mila posti di lavoro), il Nord ne ha bruciati 284 mila, mentre il Centro è riuscito a chiudere questo periodo in controtendenza, guadagnano 48 mila occupati. Complessivamente, il Sud Italia ha registrato un calo dell’occupazione dell’8,9%, contro una flessione media italiana del 3,5%.

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Mercato del lavoro, crolla il tasso di occupazione

Stando a quanto afferma l’Istat, nel periodo tra il 2008 e il 2014 il tasso di occupazione al Sud è calato dal 46% al 41,8%, a fronte di un tasso medio italiano passato dal 58,6% al 55,7%. Il tasso di occupazione del Nord è infine passato dal 66,9% al 64,3%.

Ad ogni modo, guai a pensare che il mercato del lavoro italiano sia diviso esclusivamente su base territoriale. Il gap più grave, e probabilmente quello difficilmente colmabile nel breve termine, è infatti quello generazionale.

Mercato del lavoro, si allarga il gap tra generazioni

È sempre l’Istat, in tal proposito, a informare che nel corso degli ultimi sei anni gli over 55 sarebbero cresciuti di 1,1 milioni, mentre nel contempo gli under 35 sono due milioni in meno.

In tal senso, se nel 2008 le persone tra i 25 e i 34 anni erano il doppio degli over 55 (5,5 milioni di persone a fronte di 2,8 milioni di lavoratori anziani), nel 2014 la consistenza delle due fasce di età nel mondo del lavoro erano giunta a equivalersi, con 4,1 milioni di giovani e 3,9 milioni di occupati nati prima del 1959. Il trend, legato alla crisi economica e alla riforma delle pensioni, sembra essere proseguito anche nel corso delle ultime settimane, con il 2014 che si è concluso con un boom di lavoratori over 55 con 320 mila unità in più al lavoro.

Mercato del lavoro, crescono gli stranieri

Ultimo dato di sintesi elaborato dall’Istat è quello relativo all’apporto della componente straniera. In particolare, se tra il 2008 e il 2014 gli occupati complessivi sono calati di 811 mila unità, è anche vero che lo stesso dato è il risultato di un incremento di 604 mila occupati tra stranieri, e 1,4 milioni di occupati in meno italiani. Territorialmente, gli stranieri si concentrano principalmente al Nord (dove sono 1,3 milioni), rispetto al Sud (dove sono circa 300 mila).

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