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Metti like su Youtube e ti pago, l’esca su Whatsapp. Ecco la mia esperienza

Il caso di una probabile IA che vuole pagarti per mettere i like su Youtube, Ma è un’esca pericolosa.

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Con il diffondersi dei social le possibilità di lavoro sono certamente aumentate. Alcune però sono false e bisogna quindi stare molto attenti. Nemmeno Whatsapp, pur trattandosi di una chat fondamentalmente privata, è al sicuro da eventuali tentativi fraudolenti, che generalmente mirano a rubare gli account e nei casi più gravi a svuotare i conti. Mio malgrado ho avuto un’esperienza personale di questo tipo. Quando mi è arrivato l’input mi ci sono però voluto confrontare e quindi al posto di bloccare il numero. come è invece stra-consigliato fare sempre ed immediatamente,, ho intrattenuto una interessante discussione con “chi” c’era dall’altra parte, discussione che è durata più di mezza giornata. Giornalisticamente la cosa era succulenta ed ho voluto approfondire per poi raccontarla. Ecco come è andata.

metti like su youtube

Alle 5.06 di mattina di lunedì’ scorso, mi arriva un messaggio su Whatsapp da un numero sconosciuto: “salve, posso parlarle?” Già un tono di questo tipo a quell’ora è molto strano. Dato che comunque stavo dormendo e mi sono svegliato solamente a causa della vibrazione del cellulare, ho ignorato la cosa per un paio d’ore. Verso le 7.00 mi sono alzato e dopo aver fatto colazione ho deciso di rispondergli adottando subito un tono scherzoso ma deciso: “Alle 5 di mattina prima del caffè non mi può parlare manco Satana”. Il caffé infatti lo avevo preso dopo le 7.00, ma tralasciamo i dettagli.

In risposta al mio messaggio ne arrivano altri due, che sono dei mezzi papiri, oltre ad un terzo più corto. I contenuti di questi messaggi sono abbastanza chiari, ma in un italiano piuttosto strano, come ad esempio: “ il nostro contenuto lavorativo, è quello di aiutare i principali commercianti, siti Web, software ecc. a promuovere, mettere mi piace, scaricare, aiutando così i commercianti ad aumentare il loro posizionamento, le visualizzazioni di pagina e il numero di utenti”.

Ora, conoscendo mediamente bene l’italiano, posso tranquillamente dire che il senso si capisce, ma la sintassi è quella di un bambino di 3 anni, forse. Siccome quest’ultimo non scrive su Whatsapp, mi incuriosisco ancora di più. Il passo successivo è quindi quello di capire da dove scriva questo “tipo”. “+91”, un prefisso indiano. Quindi la situazione è quella per la quale un signore o una signora, almeno apparentemente dall’India, mi offre un lavoro (sempre apparentemente) tramite Whatsapp, contattando il mio numero personale che tra l’altro non si sa come faccia ad avere.

Il lavoro praticamente è quello di mettere i mi piace su Youtube: “puoi guadagnare almeno is 50 agli 500 euros al giorno. Sei interessato a lavorare con noi?” (testo riportato letteralmente). Qui vedo che oltre alla sintassi, pure la grammatica sembra un po’ precaria. Decido di adottare lo stesso approccio di prima per rispondere e mando un messaggio che è una sentenza “Basta che non mi chiedi soldi”. La risposta arriva molto velocemente: “Sì, se siete interessati (nda: siete interessati chi? Sono da solo)…” il messaggio va avanti in modo abbastanza casuale ma comunque chiaro. Fondamentalmente questo “utente” mi manda un link sul quale vuole che clicchi per poi fare uno screenshot, dicendomi che una volta fatto verrò pagato ben “5 euro” (per un like su Youtube, un mondo di nullafacenti miliardari insomma).

Una faccenda molto delicata

Come dice il titoletto, qui la faccenda si fa abbastanza delicata. L’invito a cliccare sul link, corredato da un’immagine, viene fatto sia prima che dopo l’invio del suddetto link, a rinforzo del concetto. Sicuramente la mia intelligenza non è superiore alla media, ma è sufficiente per bloccare il download automatico delle immagini. Questa operazione fa in modo che in caso di link fraudolenti corredati da immagini (metodo diffusissimo), sia letteralmente impossibile cliccarci sopra per sbaglio, visto che l’immagine non viene scaricata se non dopo la propria conferma personale. Qui comunque lo scopo è chiaro: questo utente vuole ardentemente che io clicchi sul link, cosa succeda dopo non è dato saperlo. Infatti, non avendo i mezzi della Polizia postale e non avendo nemmeno le competenze dei loro agenti, non mi sono arrischiato a vedere cosa sarebbe accaduto se avessi cliccato. Il gioco (che è tutto tranne che un gioco) è infatti quello di creare una tentazione tale da non riuscire a resistere a mettere in atto quella operazione (cliccare sul link), con conseguenze imprevedibili e potenzialmente molto gravi.

Oltre a questo, un’altra cosa fondamentale va sicuramente notata: questo qui mi ha detto che mi pagherà 5 euro. Ok, ma dove? Ed infatti gli rispondo proprio così. “Riceverò 5 euro, DOVE?”. Oltre a non capire come faccia ad avere il mio numero (in realtà più o meno lo si può capire, ma ne parleremo dopo), è praticamente certo che questo signore (ammesso che lo sia) non possa avere i miei dati bancari, o di postepay o di altri metodi di transazione di denaro che a me appartengono. Quindi dove mi vorrebbe pagare esattamente? Il tipo però è abbastanza sveglio e mi risponde: “quando avrai finito, ti pagherò tramite banca”.

Ora, siccome sta iniziando ad andare sul pesante (vuole i miei dati bancari), allora io faccio lo stesso e le mie domande diventano più precise ed incalzanti: “Chi sei? Come si chiama la tua azienda? Che contratto offri?”. Qui parte un altro pippone: “siamo un’azienda orientata a livello internazionale. L’azienda opera in 188 paesi…” Il messaggio va avanti un bel po’ e contiene nuovamente l’invito a “cliccare sul link” presupponendo un pagamento subito dopo. Solo che io non ho ottenuto risposta: voglio sapere chi sono questi qui, ed allora cerco di essere ancora più convincente e gli scrivo: “le mie domande sono precise, rispondi o sparisci”.

Una palese menzogna

Siamo ad un punto di svolta. L’utente, chiamiamolo così per ora, risponde un qualcosa di più o meno plausibile, almeno secondo lui: “Mi chiamo xxxxx xxxx” e lavoro per la Warner Bros Discovery” Fornisce incredibilmente anche l’indirizzo: Park Avenue, New York, Usa. Gli rispondo con una battuta: “Il prefisso è indiano, non mi risulta che gli Stati Uniti siano in India”. La sua risposta è furba, ma non abbastanza ed è comunque inaffidabile: “è un numero pubblicitario” e ancora “ abbiamo decine di migliaia di questi numeri” Poi riprende il pippone dell’azienda “in 188 paesi”, dei “like su Youtube”, del posizionamento etc…

Controbatto anche volgarmente, per capire con chi ho a che fare (o con cosa ho a che fare). “ Che c…. vuol dire che è un numero pubblicitario? Stai facendo puibblicità dall’India alla Warner Bros?” Ora, per chi non lo sapesse (ma saranno molto pochi) la Warner Bros è una delle aziende produttrici di film di fama globale da tempi immemori, ed è in effetti un po’ difficile che abbia bisogno di pubblicità via Whatsapp dall’India (o almeno apparentemente dall’India, potrebbe essere solo una questione di server e l’operazione essere stata fatta da qualsiasi altro luogo): E nemmeno è possibile pensare che un colosso di questo genere offra 5 euro per mettere like su Youtube a video a caso. La Warner Bros Discovery esiste realmente, ed è una fusione appunto tra Warner Bros e Discovery, ma è impossibile che operi in questo modo. In ogni caso, il tipo mi richiede se sono interessato a lavorare con loro e rispondo che siccome non mi dà le informazioni che voglio, non lo sono.

La cosa sembra finita qui. E invece no. Molte ore dopo vengo ricontattato dallo stesso numero con questo messaggio: “??????????” . Cosa volesse dire non si sa, ma io ovviamente faccio lo stesso: “? cosa?”. Stessa risposta: “?????” Boh, non capisco ed infatti mi appare come un tentativo di confondere le acque. A seguito dei punti di domanda, mi manda altre due immagini, contenenti a suo dire la prova dei pagamenti, che io non posso vedere, visto che non voglio scaricare le immagini. Queste ultime sono seguite da altri due messaggi di testo più o meno lunghi che spiegano che quella è la prova dei pagamenti e via dicendo. Parla addirittura di “salario”, Ok, ma io te lo avevo chiesto qual era il contratto. E non mi hai risposto. Quindi ribadisco: “ti ho detto che non sono interessato”, La conversazione prosegue fino a quando l’utente mi chiede “Perchè no?” cioè, perché non vuoi provare, che vuol dire: perché non vuoi cliccare sul link? A questo punto non posso fare altro che dirglielo “Perché non credo che tu sia un dipendente delle Warner Bros, che tra l’altro sicuramente non fa queste cose che spieghi tu”. Non sono mai più stato ricontattato.

Intelligenza artificiale?

Ovviamente prima di intrattenere un confronto di questo genere mi sono preparato. Tra le altre cose, ho letto un articolo pubblicato su QN in cui una dirigente della Polizia Postale spiegava che da numeri indiani (non è detto provenienti davvero dall’India) arrivavano vari tipi di esche (anche estorsioni di tipo sessuale), quindi sapevo che avrei potuto confrontarmi con qualcosa di questo tipo. Ma a parte questo, per tutto il tempo ho avuto l’impressione di stare parlando con qualcosa che non era umano. Perché? Prima di tutto perché l’italiano spesso era precario. Trasmetteva concetti certamente comprensibili, ma in modo confusionario ed a volte sgrammaticato. Senza talvolta una costruzione corretta delle frasi, con parole messe un po’ a caso, anche se rendevano il concetto. Inoltre, la comunicazione da parte “sua” è sempre stata moto fredda (nessun fronzolo, a parte l’estemporaneità dei punti di domanda, per la quale potrebbe esserci stato un temporaneo intervento umano) e mirata (clicca sul link). Nessun risentimento anche a miei attacchi abbastanza pesanti (“rispondi o sparisci”), né all’utilizzo di termini volgari (“che c…. vuol dire…). Nessuna emozione insomma. Un sistema che si potrebbe dire essere stato progettato e realizzato per far cliccare il malcapitato sul link in questione. Un’operazione questa, che potrebbe costare molto cara. La conseguenza più leggera infatti potrebbe essere il furto dell’account. Ovviamente un altro motivo per cui è facile che io abbia discusso con una IA è che, usando quest’ultima, si possono fare migliaia, forse centinaia di migliaia di tentativi contemporaneamente in tutto il mondo, senza tra l’altro pagare nessuno. Cosa che è ovviamente molto più conveniente rispetto all’impiegare migliaia di persone stipendiate.

Ma se lo sapevi perché semplicemente non hai bloccato il numero, potrebbe chiedermi qualcuno. Perché, come accennato prima, mi è sembrato giornalisticamente interessante mettere in luce le dinamiche. Volevo scoprire in che modo agissero questi sistemi, a che punto potessero arrivare, quanto e come siano progettati per mentire, quali trucchi usino per indurre le persone a fare quel che vogliono loro. DE la difficoltà di confrontarsi con qualcosa che, in un modo o nell’altro, non è umano. Per poi ovviamente scriverci sopra e diffondere il più possibile quali siano i pericoli che potrebbero derivare dal “parlare” con questa “cosa”, o addirittura assecondarla.

Cosa fare e cosa non fare

La risposta è la più semplice possibile. Cosa fare: bloccare subito il numero. Se è un prefisso straniero, che non conoscete e che vi scrive che vuole pagarvi tanto per lavorare poco, non confrontatevi con chi c’è dall’altra parte. Nessuno vi paga molto per lavorare poco. Se così fosse saremmo tutti milionari. Altra cosa da fare: tenersi sempre aggiornati sulle esche che corrono sui social. Leggere periodicamente gli articoli che riguardano queste esche in cui le Forze dell’ordine vengono chiamate a spiegare come funzionano ed i pericoli da esse derivanti.

Cosa non fare: credere che quel profilo che non conoscete, dal prefisso e la scrittura improbabile, vi stia offrendo qualcosa di buono. Non lo sta facendo, non lo vuole fare, anzi, è probabilmente tutto il contrario. Altra cosa (da non fare): non pensare di poter “fregare” questi sistemi, se non si è ultra-formati a farlo e se non si ha uno scopo preciso (il mio era scriverci sopra). Questi sistemi sono progettati da professionisti, che sanno come trovare le chiavi per far cliccare sul link proposto (quasi certamente malevolo). È veramente un attimo sbagliare un pezzo di ragionamento e farsi convincere. Nel dialogo intercorso tra me questa “cosa”, ad un certo punto mi aveva anche quasi convinto, pur essendo formato per non essere convinto. Ho “vinto” io, (nel caso si possa mai parlare di vittoria) ma sottovalutare la potenza di questa roba è davvero molto pericoloso.

Un ultima precisazione che risponde alla domanda: come hanno fatto ad avere il numero di telefono? In questo senso ci sono almeno due possibilità. La prima riguarda il fatto che nel mondo si verificano quotidianamente grossi furti di dati che poi vengono venduti ad aziende. Alcune senza troppi scrupoli. Il secondo caso è simile ma non prevede furti. Semplicemente quando ci si iscrive ad un sito o si scarica un’app di aziende che non sono per così dire dei colossi, potrebbe essere che queste ultime vendano anche loro i vostri dati (anche se ovviamente non è detto, la grandezza dell’azienda conta, ma non è un parametro determinante. Ci sono un sacco di piccole aziende onestissime). Una volta venduti i dati è letteralmente impossibile sapere dove vadano a finire. E si può capitare in liste di numeri che vengono usati come bersaglio per ottenere un qualcosa. Da altri dati, ai soldi. Quindi bisogna sempre stare veramente moto attenti.

Un’ulteriore conferma a questa esperienza deriva dal fatto che alcuni siti, (ad esempio Dagospia) nella giornata di venerdì 22 novembre 2024, hanno riportato la notizia della presa di distanze della Warner Bros Discovery proprio da iniziative di questo tipo perpetuate tramite social. Si tratta appunto di false opportunità di lavoro, richieste di investimenti o altre esche appunto, da assolutamente non seguire ed in ogni caso che nulla hanno a che fare con il colosso mediatico Usa. Il giorno in cui ho chattato con l’utente in questione (umano o meccanico che fosse) era lunedì 18/11/2024. Prima che la Warner Bros Discovery intervenisse, ma era comunque chiarissimo che non poteva assolutamente c’entrare nulla in tutto questo. C’è da dire che il fenomeno non è nuovo e che questi adescatori non esitano ad usare nomi anche molto altisonanti per darsi un tono, ma appunto vanno totalmente ignorati, qualsiasi cosa dicano o tentino di farvi fare.

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