A Milano si cercano “spalatori di neve” o comunemente chiamati dagli addetti del settore ‘voucherista’ perché per lavorare in quelle condizioni per otto ore a qualche grado sottozero, ripulendo i marciapiedi delle periferie dal manto di neve ghiacciata, lo spalatore sarà pagato con un voucher versato tramite Inps: 75 euro nette per il turno diurno, …
A Milano si cercano “spalatori di neve” o comunemente chiamati dagli addetti del settore ‘voucherista’ perché per lavorare in quelle condizioni per otto ore a qualche grado sottozero, ripulendo i marciapiedi delle periferie dal manto di neve ghiacciata, lo spalatore sarà pagato con un voucher versato tramite Inps: 75 euro nette per il turno diurno, 90 per quello notturno. Nonostante i pochi giorni di lavoro previsti nella stagione invernale, le domande per fare lo spalatore sono a quota 3.400, in aumento del 25% rispetto al 2012.
L’85% del totale delle richieste giungono da italiani, per lo più studenti, solo un quarto degli aspiranti ha più di 40 anni. A seguire ci sono gli stranieri, in prima fila gli egiziani, seguiti da romeni, peruviani, marocchini, senegalesi, afghani, albanesi, brasiliani. In tutto si cercano 7mila persone, e per poter svolgere questo tipo di mansione stagionale che di solito prevede pochi giorni di lavoro all’anno non occorrono grandi prerogative: buone condizioni fisiche, residenza in città, documento di riconoscimento.
Anche per gli anni precedenti c’è stato un grosso afflusso di domande, ma non sono mancati problemi di organizzazione. Lo scorso anno per esempio all’appello risposero in 6.735. Ma la chiamata in servizio scattò una sola volta, e all’invito a presentarsi al punto di raccolta attraverso un sms, rispose un candidato su sette. Il pre-allerta infatti è di sole due ore, troppo poche per radunare migliaia di operatori.
Si contano molte donne nell’elenco degli spalatori milanesi, ma non solo. Molti over 50, cassintegrati, disoccupati, piccoli artigiani che non hanno mai visto un sostegno al reddito da parte dello stato.
Ecco come si muove la macchina organizzativa degli spalaneve: Prima che entrano in campo gli spalatori, il Comune deve avvisare l’azienda locale che gestisce pulizia e rifiuti urbani, dopodiché l’Amsa allerterà gli spalatori. L’avviso viene fatto con ogni mezzo, ma le modalità più comuni sono via sms e internet. A chi conferma, viene dato appuntamento alle 7 del mattino dopo a una fermata della metropolitana. Questo per agevolare i lavoratori a raggiungere il punto di ritrovo, dove un caposquadra dipendente Amsa ha la lista del gruppo, spiega il lavoro e consegna l’attrezzatura: pala, casco e pettorina.
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