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Morti sul lavoro: il triste record dell’agricoltura

I trattori hanno tolto la vita a 116 lavoratori, dall’inizio dell’anno, ma particolarmente esposti sono anche gli impiegati nel settore dell’edilizia

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All’Osservatorio Indipendente di Bologna spetta l’infausto compito di aggiornare costantemente la conta dei morti sul lavoro. Un monitoraggio che restituisce l’istantanea di un’Italia in cui il lavoro non solo latita, ma è anche poco sicuro. Gli ultimi dati aggiornati riferiscono di 558 decessi sul luogo di lavoro, dall’inizio dell’anno. Un numero impressionante, che diventa spaventoso (1.150), se si tiene conto anche delle vittime sulle strade e in intinere.

morti sul lavoro
image by Ollyy

E c’è di più: dal primo gennaio al 31 agosto del 2015, sono pervenute all’Inail 752 denunce per infortuni sul lavoro. Di queste, 343 inoltrate da lavoratori che hanno poi perso la vita. Il numero più alto di vittime si è contato in Lombardia (70), seguita dalla Toscana (57), dalla Campania (44), dal Veneto (47), dalla Sicilia (41) e dal Lazio (36). Mentre numeri fortunatamente più bassi si sono registrati in Sardegna (9), Friuli Venezia Giulia (7), Basilicata (6) e Valle d’Aosta (1). E se vi state chiedendo quali sono le categorie più esposte a rischi mortali, sappiate che oltre il 50% delle morti sul lavoro rilevate dall’inizio dell’anno ha coinvolto operatori dell’agricoltura e dell’edilizia. Più precisamente: il 22,5% delle vittime stava lavorando in un cantiere, mentre il 32,5% nei campi. Di più: oltre il 20% di tutte le morti per infortuni (corrispondente a 116 unità) è stata causata da un trattore. Infine, il 30,7% dei decessi rilevati nel 2015 ha riguardato persone con meno di 60 anni e il 10,3% lavoratori stranieri. Ma è proprio sull’emergenza agricoltura che ha voluto marcare l’accento un convegno organizzato dall’Aifos (Associazione italiana formatori ed operatori della sicurezza sul lavoro). “Malgrado un sensibile calo, negli ultimi cinque anni, di circa il 20% del numero di infortuni denunciati  – ha riferito il presidente dell’associazione, Rocco Vitale continuano ad esserci in questo settore ancora troppi infortuni gravi e mortali. I pericoli di infortunio con le macchine agricole, l’ambiente di lavoro, l’utilizzo di sostanze chimiche, la presenza di animali e la stagionalità della manodopera: sono solo alcuni dei molti fattori di rischio che rendono l’agricoltura uno dei settori lavorativi a maggior rischio per i lavoratori e il settore in cui si registra, in percentuale, il più elevato numero di decessi”.

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