Secondo recenti dati provenienti da AlmaLaurea, sono in aumento i laureati che fondano ed avviano nuove imprese. Il titolo di studio assume un peso notevole nel sistema imprenditoriale, sia che si tratti di imprese fondate da uomini che di imprese fondate da donne.
Indice
I dati AlmaLaurea nel rapporto “Laurea ed Imprenditorialità”
AlmaLaurea lo scorso 16 dicembre 2019 ha presentato il rapporto denominato “Laurea ed Imprenditorialità”, che ha fatto luce sull’importante rapporto esistente tra il titolo di studio e l’imprenditorialità in generale. Ne deriva che sono tanti i laureati ad aprire ed avviare delle proprie imprese. I dati e le informazioni raccolte, arrivano direttamente dalla banca dati AlmaLaurea, invece i dati relativi alle imprese arrivano dalla banca dati di Unioncamere e di AIDA Bureau van Dijk. Il report ha rivelato come, ad oggi, il 7,1% dei laureati è anche fondatore di un’impresa. L’indagine che ha permesso di arrivare a questi importanti risultati, è stata condotta su 2.891.980 laureati in tutt’Italia, che hanno conseguito il titolo di studio tra il 2004 ed il 2018, inoltre, le imprese che questi hanno fondato sono pari a 236.362.
Nello specifico parliamo di ben 205.137 laureati che hanno fondato una percentuale di imprese pari al 3,9% sul totale di quelle presenti al 2019 nel nostro Paese. I dati parlano chiaro, su quanto la laurea aiuti a diventare imprenditore ed aprire nuove imprese.
Chi sono e quali caratteristiche hanno i laureati imprenditori?
Vediamo l’identikit dei laureati che diventano anche imprenditori, utilizzando il proprio titolo di studio per aprire nuove aziende incrementando il settore dell’imprenditorialità. Tra i fondatori di nuove imprese, gli uomini rappresentano il 53,9% mentre la percentuale femminile si attesta intorno al 46,1%. Di questi, i laureati sono rispettivamente il 40,1% ed il 59,9%. Tuttavia, anche la famiglia di provenienza influisce in maniera significante sulla possibilità di avviare un’impresa. Si nota come la maggior parte dei nuovi imprenditori, provengono da famiglie di imprenditori o di liberi professionisti. Se prendiamo in considerazione la professione del padre dei nuovi imprenditori, osserviamo come:
- tra i figli di imprenditori, la percentuale dei fondatori di imprese è del 16,8%;
- i figli di liberi professionisti, rappresentano l’ 8,9% dei nuovi imprenditori;
- tra i figli di dirigenti o direttivi/quadri, la percentuale dei nuovi imprenditori è rispettivamente del 7,2% e del 5,9%.
Per i figli di altre figure professionali, il numero di coloro che aprono nuove imprese è del 5,0%.
I ruoli ricoperti dai laureati-imprenditori
Altra informazione di rilevante interesse, riguarda i ruoli assunti dai laureati che avviano una loro attività imprenditoriale. Secondo i dati emersi, il 61,3% dei laureati e fondatori di impresa, ricoprono ruoli da titolare, a seguire il 22% ricopre il ruolo di amministratore ed il 16,6% di socio. Inoltre, il 37,1% dei fondatori ha aperto ed avviato l’impresa prima di conseguire il titolo di laurea, per essere più precisi, il 13,4% prima di iscriversi all’università, mentre il 23,7% durante gli studi universitari, ed il 27% entro il terzo anno dal conseguimento della laurea ha aperto un’azienda. Il restante 35,9% ha creato la propria azienda dopo tre anni dalla laurea. Dati che ci fanno ben capire la situazione e quanto il titolo di studio influisca, assieme ad altre caratteristiche all’apertura di nuove imprese.
Le start up innovative e le imprese al femminile
Quante sono le start up innovative fondate da laureati? Ebbene, stando alle ricerche, sono il 20,2% pari a 2.127 le start up innovative fondate dai laureati, su tutte le start up nate in Italia, pari a 10.546. Inoltre, il 24,3% delle start up, opera nel settore scientifico e di attività tecniche. Altri dati interessanti sono quelli riferiti alle imprese al femminile, ossia create da donne. Parliamo del 7,7% delle imprese femminili operanti nel settore scientifico e tecnico. In generale il 38% è il dato relativo alle imprese create da donne laureate. Le imprese avviate dai laureati non si riferiscono solo ed esclusivamente al settore tecnico e scientifico, ma anche a quello agricolo (12,8%), nel settore secondario (7,4%), nel settore dei servizi (79,8%). La laurea oltre ad essere una soddisfazione personale, continua ad essere utile per avviarsi a determinate professioni, come nel caso dell’imprenditoria.
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