Tempo fa ho parlato di un sistema per affrontare il colloqui di selezione in maniera “non convenzionale” e più “pratica” (per chi se lo fosse perso: Colloquio non convenzionale e ti dimostro perché questo è il mio lavoro)… l’argomento ha fatto molto discutere e, senza nascondere un filo di orgoglio, abbiamo ricevuto nelle settimane successive numerose email di ringraziamento da parte di chi ha ottenuto dei buoni risultati applicando questo metodo.
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Perchè le aziende non rispondo ai CV?
Ci sono ovviamente state anche delle obiezioni, la cui maggiore e più fondata possiamo riassume in: “Ok, buon sistema ma… a parte le pre-selezioni con le agenzie, al colloquio di fronte a chi decide realmente dell’assunzione, è difficile anche arrivarci, mando tanti CV ma non mi chiamano mai!”.
Verissimo, conquistare un “valido” colloquio di selezione con l’interlocutore finale (colui che deciderà circa l’assunzione insomma) non è facile, ma conoscendo alcuni trucchi del mestiere e soprattutto usando un metodo e mantenendo una certa costanza, trovarsi seduti con il decision maker a discutere di una posizione di lavoro è molto più semplice di quanto si possa immaginare.
Essere molto preparati e validi nel proprio lavoro non è sempre sufficiente per ricollocarsi in una nuova azienda e soprattutto farsi assumere con le migliori condizioni possibile. Bisogna infatti anche sapersi vendere, rendersi realmente conto del fatto che “trovare lavoro è di per se un lavoro” ed imparare a farlo al meglio.
Come sapersi vendere per trovare lavoro
Solitamente i liberi professionisti, i commercianti e gli artigiani hanno molto chiaro questo concetto, poiché oltre a saper fare molto bene il loro mestiere devono anche fare il lavoro di “commerciale”, procacciarsi cioè sempre nuovi clienti. Per i lavoratori dipendenti invece questo passo è molto meno scontato, ecco perché è necessario studiare, testare e portare avanti un “metodo”, una vera e propria “attività commerciale” per vendersi sul mercato del lavoro.
Ho visto nel corso della mia carriera ottimi professionisti, bravissimi ed esperti nel loro lavoro quando inseriti in azienda, ma assolutamente poco capaci a vendersi. Un potenziale lavoratore dipendente alla ricerca di nuova occupazione deve trasformarsi un un agente di commercio di se stesso, individuare i potenziali clienti (datori di lavoro), contattarli e proporsi.
L’errore maggiore che si è portati a commettere è quello di “limitarsi” a “inviare il CV” (spesso senza lettera di presentazione o fatta male e non personalizzata) e restare (invano) in attesa di risposta. Se un agente di commercio per vendere il suo prodotto o servizio si limitasse ad inviare un fax o una email di presentazione e restasse in attesa di essere contattato dal cliente… farebbe la fame. Garantito! Anche se vende il miglior prodotto sul mercato o offre un servizio eccezionale. Così che inviare anche centinaia o migliaia di CV senza un metodo e senza idee chiare darà un risultato più che scontato: nessuna chiamata.
Come diventare bravi a cercare un lavoro
Bravi nel proprio lavoro quindi, qualunque esso sia, ma anche bravi nel lavoro di cercare un lavoro! Questa la regola per conquistare colloqui e proposte di inserimento.
Ma come fare? Cerco di schematizzare in una serie di punti le principali attività.
Analisi della situazione
La prima cosa da fare è un’analisi della propria situazione. Sembra una cosa scontata, ma a volte sfugge, bisogna chiedersi ed avere chiaro: che lavoro si è disponibili a fare, che competenze si possiedono, che competenze si è disponibili ad approfondire e migliorare, quale zona di lavoro si è disponibili ad accettare, quali condizioni salariali e contrattuali ci si aspetta. Fatto questo, sulla base delle proprie professionalità e delle proprie esigenze, si può preparare una mappa delle potenziali aziende, fissare i parametri dei requisiti richiesti e delle condizioni da accettare.
Fare un elenco delle aziende
Preparare un elenco di aziende potenziali presso le quali ci si può proporre. Come? Usando il web, le pagine gialle online, i social network ed anche richiedendo alla Camera di Commercio della propria provincia l’elenco delle aziende secondo determinati parametri (settore, zona, cluster, etc…). L’elenco può comprendere centinaia di aziende, ma non a tutte bisogna dare la stessa priorità, preparare quindi (per iniziare) un sotto-elenco con una trentina di aziende più appetibili, la chiameremo Lista 30. Per questa lista prepariamo un file di tipo excel per tenere monitorate le azioni di candidatura e prendere tutte le note e le date necessarie. Seguendo la lista preparata si andranno a cercare le posizioni aperte al momento e tenere monitorate quelle future, se non ve ne sono si invierà una candidatura spontanea.
La lettera di presentazione
Ogni candidatura è preziosa! Non bisogna sprecarla. La lettera di presentazione deve esserci e deve essere “mirata” (non mi dilungo sull’argomento poiché già ampiamente discusso, ma invito chi non lo avesse ancora fatto a leggere: Lettera di presentazione per Curriculum Vitae, esempi, modelli e consigli pratici per candidarsi in azienda), il CV deve essere sempre aggiornato e ben fatto.
Se inviamo una “candidatura spontanea” nessuno vieta di anticiparla con una cortese telefonata in azienda, chiedere dell’ufficio del personale (ma in questo caso anche parlare con il centralino può essere sufficiente) e dire semplicemente “Vorrei inviare una candidatura presso la vostra azienda, a chi posso indirizzarla?”, solitamente la risposta sarà una email generica, ma se fortunati si potrà avere un nome di un referente ed in questo caso la candidatura avrà molte più opportunità di essere presa in considerazione. Anche ottenendo solo l’indirizzo mail generico si potrà scrivere nella candidatura “come da accordi telefonici con il vostro ufficio”… perché? Si da in questo modo l’impressione di essere realmente interessati e motivati. Sembra scontato? Sappiate che una enorme percentuale di candidature che arrivano nelle aziende (la maggior parte), sia spontanee che in risposta ad offerte di lavoro pubblicate, sono inviate in maniera “fredda” senza personalizzazione alcuna e dando l’impressione di essere delle “fotocopie” inviate a spam a migliaia di aziende. Una candidatura invece scritta ad-hoc per una posizione e per la quale il selezionatore ha chiaro che si è “speso del tempo” salta subito all’occhio. Effettuata la candidatura, ne prendiamo nota sulla famosa lista 30 succitata (che comunque può allungarsi, tagliarsi e modificarsi in maniera molto dinamica, aggiungendo anche le aziende cui si trovano valide offerte) e “non la dimentichiamo”.
Cosa fare dopo essersi candidato
L’agente di commercio di cui si parlava prima per fare il parallelo, cosa farebbe ora dopo aver inviato la presentazione del suo prodotto/servizio? Telefona per prendere appuntamento ed illustrare di persona ciò che vuole vendere… Bene, dopo non più di due o tre giorni dall’invio della candidatura, si può telefonare e dire “salve, sono Mario Rossi, ho inviato una candidatura vorrei sapere se è stata ricevuta correttamente e quando sarebbe possibile incontrasi per un colloquio”. Attenzione, non dobbiamo necessariamente aspettarci che arrivi subito risposta positiva con data di colloquio… sarebbe troppo facile! Intanto però ci stiamo facendo conoscere, stiamo dimostrando che quel lavoro e quella azienda ci interessano sul serio, stiamo facilitando il lavoro del selezionatore che cerca persone motivate!
A questo punto le possibilità che possono presentarsi sono tantissime, se va bene si ottiene il colloquio, altrimenti si può cortesemente chiedere di poter essere aggiornati, anche via email. L’importante in ogni contatto è non essere mai invadenti o pesanti ed andare dritti al punto.
Se si crea empatia con l’interlocutore, che può essere l’ufficio del personale o anche una segretaria, si potrà magari anche ottenere il nome del responsabile delle selezioni. Che farne? Dalle prossime volte rivolgersi direttamente al decision maker, inviando una email diretta o, perché no, cercando su Linkedin il profilo e cercando di entrare in contatto.
I Social Network
Linkedin è certamente il social network per eccellenza in campo professionale, tuttavia è importante non usarlo in maniera “sconsiderata”! Il modo migliore è frequentare “gruppi di discussione”, aggiornare costantemente il proprio “profilo”, richiedere contatti non a “freddo” ma solo quando si è partecipato ad una discussione insieme o ad un gruppo o si hanno contatti comuni. Importantissimo: personalizzare la richiesta di contatto e non inviare la odiosa frase “prestampata” di Linkedin.
Le Agenzie per il Lavoro
Molte offerte sono veicolate da Agenzie per il lavoro (sia società di somministrazione che di Ricerca e Selezione del Personale), a molti questo pare un ostacolo, poiché vorrebbero presentarsi direttamente all’azienda, invece si può trasformate in un grosso vantaggio. L’agenzia può infatti fissare il colloquio ed offrire l’opportunità del colloquio direttamente con il referente aziendale. È necessario cercare di convincere l’agenzia che fissando un colloquio non rischierà di fare brutta figura, è possibile dirlo anche chiaramente: “Ci tengo ad avere un colloquio per questa posizione, se me ne date l’opportunità garantisco che sarò puntuale, sono preparato per questa mansione e non vi farò fare brutta figura”. Sembra la cosa più banale e scontata del mondo, ma quanti ci pensano? E quanti invece si limitano a consegnare un CV e “restare in attesa”?
Altra cosa, se si è interessati ad una specifica azienda, nulla vieta di chiedere all’agenzia “Per caso lavorate con l’azienda …? Perché mi interesserebbe molto fare un colloquio da loro ed ho tutte le carte in regola”. Se ci lavorano… avrete certamente più opportunità di essere presentati.
Detto questo mi rendo ben conto che queste non sono verità assolute, le casistiche possono essere centinaia o migliaia ed insomma… si potrebbe parlare all’infinito di tecniche, metodi ed esperienze per ottenere colloqui di selezione.
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