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Pensione anticipata: ecco chi potrà ritirarsi dal lavoro con 7 anni di anticipo

Un emendamento al Decreto Crescita introduce in via sperimentale dal 2019 al 2020 la possibilità di andare in pensione con 7 anni di anticipo per i dipendenti di grandi aziende che, decidono di rinnovarsi investendo nella tecnologia e digitalizzazione.

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Un emendamento al Decreto Crescita prevede la possibilità per i dipendenti delle grandi aziende che investono nello sviluppo tecnologico, di andare in pensione 7 anni prima. Vediamo di cosa si tratta e soprattutto chi può beneficiare di tale pensione anticipata.

pensione integrativa
image by Racorn

 

Andare in pensione 7 anni prima, le novità

Interessanti novità sul fronte pensionistico fanno capolino. Un emendamento al decreto Crescita presentato in commissione di Bilancio e Finanze della Camera, da parte dei relatori Raphael Raduzzi del M5S e Giulio Centemero della Lega, prevede la possibilità di andare in pensione anticipata per alcuni lavoratori.

Nello specifico ci si riferisce ai lavoratori nelle grandi aziende con più di 1000 dipendenti che, decidono di puntare ad una trasformazione tecnologica, andando ad investire in innovazione e digitalizzazione dei sistemi. Sarà l’azienda stessa a pagare ai dipendenti questa pensione anticipata di 7 anni, beneficiando però di alcune agevolazioni. Si tratta di una misura che vuole, almeno per ora, essere introdotta in via del tutto sperimentale, dal 2019 al 2020 con l’investimento di 40 e di 30 milioni di euro l’anno.

Pensione anticipata solo per chi rientra nei requisiti richiesti

Uscire in anticipo dal mondo del lavoro sarà possibile solo per chi risponde ai requisiti richiesti. La misura si riferisce esclusivamente alle grandi aziende che, possono contare più di 1000 dipendenti. Queste aziende devono anche investire in una trasformazione tecnologica e digitale. E’ questo un altro requisito fondamentale per accedere alla misura introdotta dall’emendamento al decreto Crescita 2019.

Il maxi scivolo di 7 anni si inserisce in maniera decisiva nei processi di reindustrializzazione e riorganizzazione delle aziende stesse che puntano ad uno sviluppo di carattere tecnologico. In fondo, investire nella tecnologia aziendale è di fondamentale importanza per aumentare la produzione ed i fatturati stessi. Le aziende che decidono di intraprendere questa via di rinnovo, potranno stipulare con il Ministero del Lavoro ed i sindacati un contratto di espansione.

Qual è l’obiettivo della pensione anticipata di 7 anni?

A questo punto potremo chiederci: a cosa punta e dove vuole portare il maxi scivolo di 7 anni in ambito pensionistico? L’obiettivo fondamentale di questa nuova misura è quello di puntare ed agevolare le nuove assunzioni, rendere più semplice l’entrare nel mondo del lavoro ai giovani lavoratori. Tuttavia, le nuove assunzioni devono essere concordate prima di partire con i pensionamenti anticipati. Come già detto, sarà l’azienda stessa a pagare la pensione anticipata ai dipendenti.

Per quanto riguarda i lavoratori che si trovano a meno di 84 mesi dal raggiungimento del diritto alla pensione, l’azienda riconosce a questi, per tutto il periodo fino al raggiungimento del diritto, un’indennità. Questa indennità viene erogata in un’unica soluzione calcolata in base al trattamento pensionistico lordo, maturato dal soggetto fino alla fine del rapporto di lavoro.

Cosa prevede il contratto di espansione per le aziende

Le aziende che decidono di investire in tecnologia ed innovazione, stipulano un contratto di espansione con il Ministero del Lavoro e le associazioni sindacali. Tale contratto riconosce ai lavoratori dell’azienda, un’indennità mensile (una sorta di pensione pagata dall’azienda stessa), totalmente commisurata al trattamento pensionistico lordo che, il lavoratore ha maturato fino alla cessazione del rapporto lavorativo. Inoltre, per incentivare nuove assunzioni, per gli altri dipendenti dell’azienda (troppo giovani per andare in pensione) potranno essere attuate delle riduzioni di orario.

Altro aspetto molto importante riguarda il fatto che, il contratto di espansione deve riportare al suo interno il numero preciso delle nuove assunzioni previste dall’azienda stessa, a fronte dei pensionamenti anticipati. Queste assunzioni potranno avvenire con contratto a tempo indeterminato oppure tramite contratto di apprendistato professionalizzante. Dunque ottime novità in quanto a pensionamenti anticipati ed incentivi alle nuove assunzioni, il tutto per smuovere la situazione italiana e spingere le aziende stesse al tecnologico, ad un futuro aziendale fatto di continua innovazione.

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