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Pensioni, Boeri: Più flessibilità in uscita a favore dei giovani

Per il numero uno dell’Inps, bisogna negoziare più flessibilità per agevolare i pensionamenti anticipati

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In una lunga intervista concessa ieri a Sky Tg24, il presidente dell’Inps, Tito Boeri, è tornato a parlare di pensioni, lavoro ed emergenze sociali. E a proporre le sue ricette per uscire da una situazione di grande squilibrio economico e previdenziale, con pensionati d’oro che “drenano” risorse pubbliche importanti, a scapito (tra gli altri) dei lavoratori più giovani, destinati a intascare assegni ben più leggeri. Nello specifico: il numero uno dell’Inps ha proposto di puntare sul prepensionamento che dovrebbe agevolare il ricambio generazionale nel mercato del lavoro. Ma per riuscirci, bisognerà ottenere il “disco verde” di Bruxelles.

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image by szefei

“Si può avere più flessibilità nella gestione di bilancio e al tempo stesso fare qualcosa che sia utile per i giovani ha spiegato Tito Boeri – Quello che bisognerebbe fare è chiedere (all’Unione europea, ndr) di avere questa flessibilità per finanziare nell’immediato questa maggiore uscita flessibile verso il pensionamento“. Ovvero per incoraggiare le pensioni anticipate che – è la convinzione del presidente dell’Inps – potrebbero sbloccare una situazione fortemente compromessa. “Quelli che vogliono uscire, pur rinunciando ad un pezzo delle loro pensioni, lasciamoli uscire – ha tagliato corto Boeri – perché questo favorirà l’ingresso di nuovi giovani”.

La misura avrebbe un costo nell’immediato, ma non a lungo termine e risponderebbe, secondo il numero uno dell’Inps, a criteri di sostenibilità sui quali Bruxelles non potrebbe eccepire: “E’ qualcosa che non aumenta il debito, è un’operazione in linea con quello che viene richiesto”, ha assicurato Boeri. Il quale ha voluto marcare l’accento anche su altri temi ribadendo che, a  suo avviso, la vera emergenza sociale in Italia non riguarda i giovani che cercano (con scarso successo) il lavoro né gli esodati che lo hanno perso a pochi anni dalla pensione, ma i poveri (in continuo aumento) e le persone con più di 55 anni che si sono ritrovate senza un impiego“In Italia manca un sistema di assistenza sociale di base come negli altri Paesi”, ha fatto notare il presidente dell’Inps che è tornato a denunciare l’assenza di misure come il “reddito di cittadinanza” che potrebbero, secondo il suo giudizio, rendere meno profonde le distanze tra i ricchi e i poveri del Bel Paese.

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