Da quest’anno nuova modulistica da sottoscrivere per chi si dimette dopo aver avuto un figlio. Ecco cosa cambia.
Nuove regole, e nuova modulistica, per poter convalidare efficacemente le dimissioni e le risoluzioni consensuali dei genitori che lavorano. Dallo scorso 1° gennaio, infatti, gli uffici territoriali del Ministero del Lavoro, stanno invitando i lavoratori genitori di bambini fino a tre anni d’età, a compilare un nuovo modulo in cui devono attestare di essere a conoscenza di poter trasformare il rapporto da tempo pieno in part-time in base alla nuova facoltà introdotta dal Jobs act, fruendo così del congedo parentale su base oraria.
Ad annunciare la novità è una nota prot. n. 22350/2015 del ministero del lavoro, dalla quale è molto semplice cercare di capire quali siano le motivazioni di tale nuova modulistica sulla procedura c.d. di convalida delle dimissioni, obbligatoria per i lavoratori genitori in caso di dimissioni o di risoluzioni consensuali dal lavoro. Scopo ultimo del ministero è quello di verificare l’effettiva volontà dei genitori che lavorao di abbandonare il proprio posto e, in altri termini, che le dimissioni o la risoluzione consensuale non siano il frutto di alcun tipo di «condizionamento» del datore di lavoro.
Per quanto attiene la procedura di convalida, come ricordava qualche giorno fa un approfondimento condotto in tema dal quotidiano Italia Oggi, questa prevede che debbano essere convalidate all’interno delle unità di direzione territoriale del lavoro (Dtl), le dimissioni o le risoluzioni consensuali presentate:
a) dalla lavoratrice durante il periodo di gravidanza;
b) dai genitori (lavoratrice o lavoratore) durante i primi tre anni di vita del bambino (i primi tre anni di accoglienza del minore adottato o in affidamento ovvero, in caso di adozione internazionale, i primi tre anni dalla proposta di incontro con il minore adottando).
Una volta che l’ufficio riceve la richiesta di convalida, l’istituto avvia il procedimento da concludere entro 45 giorni con emissione del provvedimento di convalida, in seguito al quale il datore di lavoro può dare il via libera alla risoluzione del rapporto.
Il procedimento è ben disciplinato dall’attuale normativa, e prevede che la lavoratrice/il lavoratore che ha intenzione di abbandonare il proprio posto di lavoro sia obbligatoriamente ascoltato dall’ufficio, che avrà il compito di valutare l’effettiva e consapevole volontà a risolvere il rapporto di lavoro. Con l’occasione, l’ufficio darà informazione ai lavoratori sui principali diritti previsti dalla normativa sulla maternità e sulla possibilità di rivolgersi alla consigliera provinciale di parità.
A margine dell’incontro, la lavoratrice/il lavoratore dovrà compilare un apposito modulo di autodichiarazione, recentemente rivisto in un nuovo format, che introduce alcuni riferimenti fondamentali come la consapevolezza di poter fruire del congedo parentale su base oraria, il diritto alla trasformazione del rapporto da tempo pieno a tempo parziale, in luogo del congedo parentale, l’evidenza che l’estensione dell’indennità per il licenziamento al caso di dimissioni della lavoratrice/lavoratore si riferisce soltanto a quelle presentate entro il primo anno di vita del figlio.
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