Ieri il ministro del Lavoro Giuliano Poletti è intervenuto all’evento milanese “Fa la cosa giusta”, intervistato pubblicamente da Miriam Giovanzana. Il ministro, è apparso piuttosto chiaro, punta molto sul capitale umano: “ci vuole la volontà – ha spiegato Poletti usando toni un po’ meno istituzionali del solito – abbiamo bisogno di gente che ci prova. Ogni tanto c’è qualcuno che sta dietro l’albero ma – ha aggiunto – non pioverà dal cielo un’altra Fiat”. Servono “quelle che io chiamo le mani della domenica”, utili a valorizzare “tutte le piccole cose che ci dà il nostro ambiente” Insomma, tutti devono fare la loro parte. Il Ministro di certo, ma anche le istituzioni locali, le imprese, i lavoratori.
In stretto collegamento con il discorso sul capitale umano, o più semplicemente sull’importanza di una partecipazione collettiva al cambiamento, Poletti ha affrontato il tema delle regole, spiegando che bisogna iniziare a “pensare che le regole che scriviamo devono essere fatte per chi ci prova”. Ci stiamo provando come governo – ha detto – vogliamo evitare che ci sia un italiano che stia a casa a far niente”. Bisogna inoltre puntare al “pluralismo d’impresa”, che è una ricchezza. Non esistono solo le imprese capitaliste. In programma ci sarebbero modifiche a varie leggi, in particolare quelle che regolano le imprese sociali e il cinque per mille. Ma, cosa ancora più importante, l’obiettivo primario sarebbe quello di rendere le leggi stabili. “Se c’è una legge e funziona, l’impresa si organizza e poi investe”. Se le leggi cambiano ogni tre mesi invece, investire è molto difficile.
Argomento garanzia giovani (Youth Guarantee).La garanzia giovani (qui il piano d’attuazione) riguarda i ragazzi dai 15 ai 25 anni (anche se si punta all’inclusione dei giovani fino a 29), che in Italia sono circa 900.000. Entro quattro mesi dalla fine degli studi, o dall’inizio del periodo di disoccupazione tramite iscrizione obbligatoria al portale dedicato, ai soggetti interessati verranno fatte proposte mirate. Un impiego, un apprendistato, un tirocinio, un corso di formazione. Per questa macro-operazione, l’Ue ha messo a disposizione dell’Italia un miliardo e mezzo di euro.
Poletti si è anche augurato che ad un certo punto siano le stesse imprese ad andare dagli assessori a proporre ad esempio stage per i giovani che di volta in volta verranno ad inserire il cv nel sistema pubblico dedicato alla Youth Guarantee. Anche perché il progetto di medio termine, sarebbe quello di generare un dualismo scuola-lavoro, attivo negli ultimi due anni di scuola superiore. I canali utilizzabili per l’iscrizione alla youth guarantee sono molteplici. Oltre al portale governativo Cliclavoro, sarà possibile iscriversi anche attraverso i vari portali regionali (dialoganti con il primo).
Cerchi un nuovo lavoro?
Per avere sempre offerte di lavoro reali e verificate nella tua casella email in linea con le tue esigenze: Registrati su Euspert Bianco Lavoro