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Poveri: ministro Poletti annuncia misura per loro

Trecentoventi euro al mese alle famiglie più bisognose: arriva il reddito minimo del Governo, annunciato dal ministro del Lavoro

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In un’intervista rilasciata oggi a La Repubblica, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha squarciato il velo sulla misura che promette di dare una mano ai poveri. Il disegno di legge delega, che è stato approvato dal Cdm la scorsa settimana, dovrebbe diventare legge nel 2017, ma i primi sussidi (quantificati in 600 milioni di euro stanziati dalla legge di Stabilità) potrebbero essere erogati già a partire da quest’anno. Di cosa stiamo parlando esattamente? Di un istituto con il quale – come ha spiegato Poletti – si tenterà di dare a tutti la possibilità di vivere dignitosamente.

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image by John Kehly

Più nel dettaglio: la misura prevede lo stanziamento di 320 euro al mese a favore dei nuclei familiari più bisognosi, a partire da quelli con minori. In cambio, i beneficiari del sussidio dovranno garantire che i loro figli frequentino regolarmente le scuole e dovranno mostrarsi disposti a lavorare. “Chi riceverà l’assegno – ha spiegato Poletti – dovrà impegnarsi contestualmente, come già accade nelle città che stanno sperimentando il sostegno per l’inclusione attiva, a mandare i figli a scuola e ad accettare possibilità di lavoro“. 

E all’intervistatore che gli ha chiesto come si possa essere certi che l’aiuto arrivi a chi realmente ne ha bisogno (dato l’alto tasso di evasione fiscale riscontrato in Italia): “Abbiamo cambiato l’Isee (Indicatore della situazione economica, ndr) – ha risposto il responsabile del Lavoro – e oggi fotografa molto più efficacemente le situazioni: se prima il 78% dichiarava di non avere conti correnti bancari o postali, oggi questa percentuale è calata al 18%”. L’auspicio del ministro, insomma, è che il provvedimento (che, lo ricordiamo, deve ancora essere sottoposto al vaglio del Parlamento) riesca a raggiungere i poveri del Bel Paese e getti le basi per un percorso di inclusione sociale sempre più ampio.

Non solo: nell’intervista concessa al quotidiano La Repubblica, Poletti ha parlato anche di lavoro agile“So che i cambiamenti tecnologici sono molto più veloci dei cambianti sociali – ha affermato – E penso anche che le innovazioni tecnologiche possono da una parte bruciare posti di lavoro, ma dall’altra renderci più liberi nel lavoro. È un mix che il legislatore non può ignorare”.

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