Promuovere la sicurezza sui luoghi di lavoro e prevenire le malattie professionali è l’obiettivo di un Protocollo d’intesa tra Regione Toscana e Procura Generale della Repubblica.
La Regione Toscana si impegnerà ad utilizzare una parte delle somme derivanti dalle sanzioni inflitte dalle Asl alle imprese che hanno violato la normativa sulla sicurezza, oltre ad avviare percorsi formativi destinati alle ditte, al fine di elevare gli standard di sicurezza per i lavoratori.
Il protocollo prevede che Regione e Procura promuovano e ottimizzino, in termini di completezza e tempestività delle informazioni, la collaborazione tra loro e con gli altri enti destinatari delle informazioni sugli infortuni e sulle patologie da lavoro.
Quello che ci si prefigge è che ciascuna parte, per la propria competenza, adotti iniziative per accrescere la capacità di diagnosi precoce delle malattie professionali e sensibilizzare i professionisti (medici competenti, medici di famiglia, ospedalieri, specialisti); e per potenziare l’attività degli uffici preposti alla vigilanza e alla repressione delle violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Gli infortuni sul lavoro sono in costante diminuzione in Toscana, mentre le malattie professionali denunciate all’INAIL sono aumentate, essendo passate nel 2010, rispetto all’anno precedente, da 3.647 a 4.669 ,nel dettaglio nei settori: agricoltura, industria e servizi .
La ragione della scelta di sottoscrivere questo accordo tra Regione Toscana e Procura Generale come dichiara il Procuratore generale Beniamino Deidda emerge dalla comune convinzione della necessità di contrastare un gravissimo fenomeno criminoso dalle intollerabili conseguenze sociali, che vanno dai danni alla salute delle persone fino al sacrificio della vita, a forme di invalidità permanente, agli altissimi costi per le rendite, la cura delle malattie e il recupero della salute.
A tal fine le autorità regionali e la Procura Generale sono risolute a rafforzare l’azione di vigilanza e di repressione, in questo caso prevenzione e repressione necessitano di una certa sinergia tra istituzioni ed enti attraverso un’azione pedagogica e civile.
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