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Raccomanda un amico valido in azienda e ti pago un bonus: sistema vincente in Europa

E se l’azienda pagasse i propri dipendi per presentare futuri colleghi validi? Succede e funziona!

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Spesso capita che quando un’azienda ha necessità di assumere una nuova figura professionale, prima ancora di partire con la ricerca vera e propria, riceva delle segnalazioni da parte degli stessi dipendenti. In pratica chi lavora in un’azienda riesce ad aprire la strada ad un amico, un ex collega o comunque una persona di fiducia. In termini pratici semplicemente presenta e raccomanda un amico.

Questo percorso di assunzione avviene in Italia abbastanza frequentemente, tuttavia in via più o meno informale. Vale a dire che è una modalità considerata ufficiosa e non inserita dagli uffici delle Risorse Umane tra gli step del processo di reclutamento o comunque considerata un canale di reclutamento come gli altri.

Tuttavia i vantaggi aziendali del farsi raccomandare un amico sono indubbiamente tanti, provo ad elencare:

  • il dipendente che lavora nell’azienda conosce molto bene le dinamiche aziendali, il clima aziendale ed “il lavoro” da fare. Sarà quindi certamemente in grado di capire quale possa essere una figura idonea

  • il costo di questo processo di reclutamento è indubbiamente basso
  • validità del raccomandato: il dipendente difficilmente si permetterà di presentare una persona poco valida, ne andrebbe a perdere la sua credibilità e non verrebbero tenute in considerazione le successive raccomandazioni. Ha quindi tutti i motivi di presentare qualcuno solo se realmente idoneo e non semplicemente per fare un favore ed aiutare un amico. Ben ovvio quindi, che questo amico deve essere una persona davvero valida ed idonea per la posizione, altrimenti la credibilità del dipendente segnalatore viene meno.
  • Coinvolgimento e motivazione: il dipendente (che può essere chiunque: operaio, impiegato, tecnico, quadro, etc..) che viene coinvolto nel processo di reclutamento dei suoi colleghi sarà sempre più motivato e maturerà un sempre maggiore “spirito aziendale e di squadra”.

Nonostante i vantaggi sopra descritti in Italia questo sistema resta comunque informale.

Così non è all’estero, sia in Europa che negli Stati Uniti, dove il raccomandare un amico è uno dei principali ed apprezzati canali di reclutamento.

In questo periodo sto personalmente effettuando delle consulenze per delle attività di selezione del personale in centro Europa ed ho potuto così studiare ed approfondire il fenomeno.

Il sistema di raccomandare un amico è talmente apprezzato dalle aziende che diventa addirittura un “bonus” retribuito per i dipendenti nella formula: “Raccomandami un amico valido e riceverai TOT euro di bonus”. Talmente incentivato come sistema da essere un “bonus” proposto anche nelle offerte di lavoro. Ecco alcuni esempi (ho scelto i più significativi):

Manpower, la nota agenzia leader al mondo, offre tra i vari “bonus” per i nuovi assunti di una grossa azienda ITC a Bratislava, 750 euro in più nella busta paga a chi raccomanda un amico per un’assunzione che va a buon fine:

Carnival UK: La nota compagnia di navigazione per Crociere offre sistematicamente 250 sterline ai suoi dipendenti che raccomandano un amico:

IBM: nella maggior parte delle offerte lavorative in Europa e nel mondo pubblicate da IBM è possibile trovare tra i bonus: “recommend a friend bonus”. Ma il bonus è evidenziato anche sui siti aziendali, ecco ad esempio cosa si promette nelle assunzioni in zone Asia e Pacifico sul relativo sito IBM:

Hays: una delle più note e prestigiose società di selezione a livello internazionale (presente anche in Italia). Non offre denaro ma “Voucher”, buoni da 100 Sterline in su da spendere in viaggi aerei, negozi di lusso, palestre, etcc.

Ecco un esempio di una recente offerta di lavoro in Gran Bretagna (i dettagli dei voucher sono poi presenti sul sito Hays):

Questi sono solo alcuni esempi, questo sistema di reclutamento è talmente utilizzato da meritare anche una pagina su Wikipedia:Employee Referral

Ed in Italia? Parlandone con dei professionisti delle Risorse Umane e di Selezione ho trovato molte voci entusiaste e favorevoli, anche se qualcuno ha sollevato il dubbio che un sistema del genere potrebbe non essere ben visto da società di somministrazione e di selezione, poiché gli si ruberebbe parte del lavoro. Tuttavia non è a mio parere una modalità di reclutamento che si profila come una alternativa alle delle società specializzate, ma piuttosto si affianca. Può anzi rappresentare per esse un vantaggio se ben sfruttato. A dimostrazione di ciò vedasi gli esempi sopra-riportati di Manpower ed Hays (leader rispettivi a livello internazionale nella somministrazione e nella selezione) che propongono ed incentivano il sistema.

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