Approvata la delibera per chi non può accedere al Reddito di cittadinanza o ne è stato escluso. Si riparte con il Reddito di dignità 3.0, la nuova versione regionale di sostegno al reddito. Tra le novità una nuova modalità di erogazione del sussidio.
La Giunta Regionale pugliese ha approvato la delibera per coloro che non possono accedere al Reddito di cittadinanza o ne sono stati esclusi. Si riparte così, con il Reddito di dignità 3.0, ossia una nuova versione regionale di sostegno che, si rivolge ora a chi non ha potuto prender parte alla domanda nazionale, per mancanza dei requisiti richiesti.
Indice
Reddito di dignità 3.0 di cosa si tratta?
Quando parliamo del Reddito di dignità 3.0, ci riferiamo alla nuova versione della misura di carattere regionale di sostegno che, ora si rivolge in maniera diretta a tutti coloro che non hanno potuto presentare la domanda per il Reddito di cittadinanza o ne sono stati esclusi. Si tratta di un sostegno a favore dei soggetti “fragili” che non hanno beneficiato dei sostegni legati al Reddito di cittadinanza. Tutti i criteri di accesso al ReD 3.0 si ritrovano in allegato alla delibera di Giunta che è stata approvata il 9 aprile 2019 dalla Giunta regionale pugliese. Si è tenuta ieri a Bari, presso la sede dell’Anci un incontro tra i sindaci in cui è stato presentato e discusso il nuovo ReD 3.0, con tutti i benefici che questo comporta.
Reddito di dignità 3.0 a chi si rivolge?
La nuova versione della misura regionale in sostegno del reddito, si rivolge esclusivamente ai soggetti e nuclei familiari fragili che, sono penalizzati dai criteri di accesso al Reddito di cittadinanza. Lo stesso Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, ha affermato che, tra le novità del Reddito di dignità 3.0 c’è appunto il fatto di rivolgersi esclusivamente agli esclusi dal Reddito di cittadinanza, garantendo a soggetti bisognosi, un adeguato sostegno, attraverso modalità semplici e dirette.
Così, in Puglia potranno ad esempio presentare la domanda per tale sussidio: disabili adulti senza alcun supporto familiare, le persone senza dimora o con una dimora di carattere fittizio presso il Comune, i genitori privi di dimora in seguito a separazioni, donne vittime di violenza prive del supporto familiare. Inoltre, potranno presentare la domanda, anche chi non ha due anni consecutivi di residenza in Italia, come gli italiani rientrati in patria dopo un periodo vissuto all’estero e gli immigrati regolari
Accesso più facile e veloce al sostegno economico
La Giunta Regionale ha scelto di rendere più facile l’accesso al sostegno ReD 3.0 anche per quelle famiglie numerose o con almeno 3 figli minori a carico. Ci riferiamo a quelle famiglie che, per la scala di equivalenza adoperata dalla legge n. 26/2019 e per le relative modalità di calcolo del beneficio stesso, non avrebbero potuto rientrare nel Reddito di cittadinanza. Dunque, grazie a questa nuova versione di sostegno per i soggetti e le famiglie ritenute “fragili”, potranno presentare la domanda Reddito di dignità 3.0 in Puglia, le famiglie numerose formate da 5 o più componenti e le famiglie con almeno 3 figli minorenni a carico aventi un reddito fino al 20 mila euro ed altri soggetti bisognosi esclusi dal Reddito di cittadinanza.
Presentazione della domanda
Gli interessati possono presentare la domanda relativa al Reddito di dignità 3.0 in maniera gratuita La domanda online potrà essere compilata in maniera indipendente dallo stesso soggetto richiedente, oppure tramite l’assistenza gratuita degli sportelli Caf e del Patronato. E’ necessaria la sottoscrizione di un patto di inclusione per poter ottenere l’attivazione del futuro beneficio e sostegno economico. Inoltre, chi riceve i benefici del Reddito di dignità 3.0, per mantenere tale misura attiva, sarà tenuto a svolgere un tirocinio o lavoro di comunità per il proprio quartiere, nucleo, condominio o in generale per la propria comunità di appartenenza. Ricordiamo che le domande potranno essere presentate nel periodo tra maggio e luglio.
Nuove modalità di erogazione del sussidio
Nuove anche le modalità di erogazione del sussidio. Eliminate le carte acquisti, le quali necessitavano del passaggio per l’Inps e Poste Italiane, con la possibilità di eventuali disguidi e ritardi. Si punta ad una modalità di erogazione più semplice e diretta, ossia il pagamento diretto della Regione per conto dei Comuni che, accrediteranno il denaro direttamente tramite IBAN dei cittadini beneficiari. Una modalità di pagamento molto più semplice che può garantire la tempestività, eliminando ritardi e disguidi nel momento dell’erogazione del supporto economico per i soggetti bisognosi.
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