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Redditometro: arrivano le prime lettere del Fisco

L’Agenzia delle Entrate sta inviando in questi giorni le prime lettere, “risultato” dell’applicazione dei primi monitoraggi del redditometro. Secondo quanto sostengono le prime stime, sono circa 35 mila le lettere inviate ai contribuenti nazionali che hanno fatto “accendere” la spia del redditometro. Stando alle indiscrezioni fornite a mezzo stampa, il Fisco si rivolge ai destinatari …

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L’Agenzia delle Entrate sta inviando in questi giorni le prime lettere, “risultato” dell’applicazione dei primi monitoraggi del redditometro. Secondo quanto sostengono le prime stime, sono circa 35 mila le lettere inviate ai contribuenti nazionali che hanno fatto “accendere” la spia del redditometro.

Stando alle indiscrezioni fornite a mezzo stampa, il Fisco si rivolge ai destinatari della lettera segnalando come siano stati rilevanti “dei dati apparentemente non compatibili con il reddito dichiarato”. Una premessa che spinge il contribuente verso la fase successiva: l’invito a presentarsi presso l'ufficio competente dell'Agenzia delle entrate per un confronto in cui avrà modo di spiegare le presunte incongruità.

La “novità” rispetto agli interrogativi passati è che l’Agenzia delle Entrate, per rompere gli indugi, nella stessa lettera di segnalazione definisce anche la data e l’ora dell’appuntamento, a distanza di circa una settimana dal ricevimento della lettera. Un arco temporale che dovrebbe permettere al contribuente di recuperare i giustificativi formali del gap indicato, e che non sarà ovviamente inderogabile (chi dovesse avere impedimenti potrà comunque fissare nuovamente il colloquio con gli uomini del Fisco entro 15 giorni dal ricevimento della lettera raccomandata). A titolo di trasparenza del procedimento, inoltre, nella comunicazione il contribuente troverà il nome del funzionario che si occuperà della pratica e il riferimento da utilizzare per spostare l’appuntamento.

Introdotto quanto sopra, la lettera passa quindi a spiegare l’oggetto della potenziale contestazione, riportando l’elenco delle spese e i beni individuati come incongrui rispetto al reddito dichiarato. Si ricorda in proposito come le raccomandate arriveranno unicamente ai contribuenti per i quali emerge uno scostamento, tra reddito dichiarato e spese effettuate, superiore almeno del 20 per cento e, prevalentemente, su beni certi e spese legate a beni certi.

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