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Retribuzioni: crescono (di poco) solo quelle dei lavoratori privati

Le buste paga degli italiani fanno fatica ad “appesantirsi”: in un anno, aumenti dell’1,2%. E non per tutti.

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Quanto guadagnano gli italiani? Sostanzialmente sempre lo stesso, stando all’ultima rilevazione dell’Istat, relativa allo scorso mese di luglio. I dati hanno, infatti, documentato un incremento della retribuzione oraria pari allo 0,1% rispetto al precedente mese di giugno e all’1,2% su base annua.

retribuzioni
image by iQoncept

Con variazioni che – è doveroso sottolinearlo – hanno coinvolto solo i lavoratori del settore privato il cui indice di retribuzione contrattuale è salito, in un anno, dell’1,7%. Mentre i dipendenti pubblici (a causa del “blocco” che si protrae da anni) hanno continuato a intascare sempre la stessa cifra. Nel dettaglio: le cose sono andate un po’ meglio ai lavoratori privati impiegati in agricoltura (le cui retribuzioni sono cresciute del 4% rispetto a luglio dell’anno scorso) e a quelli che si muovono nel settore dell’energia, dell’estrazione e lavorazione dei minerali e a chi lavora la plastica e la gomma (+3%). Nessun aumento, invece, per chi si occupa di credito e assicurazioni, per chi lavora nel comparto dell’alimentare e del tabacco e (come già detto) per tutti i dipendenti della Pubblica amministrazione. 

“Le rilevazioni Istat relative alle retribuzioni contrattuali orarie nel mese di luglio fotografano, ancora una volta, un quadro economico in cui l’immobilismo è il principale protagonista – hanno commentato da Federconsumatori – Le retribuzioni sono infatti pressoché ferme su base mensile (+0,01%) e si registra un debole rialzo dell’1,2% su base annua che appare ben poca cosa se messo a confronto con il crollo del potere di acquisto che le famiglie hanno subito in questi anni (-13,4% dal 2008 ad oggi)”.

“La contrazione dei consumi, che solo nel triennio 2012-2013-2014 sono crollati del 10,7% (per una contrazione complessiva della spesa di circa 78 miliardi di Euro) – hanno rincarato dall’associazione – dimostra come la crisi gravi ancora sul nostro sistema economico e come purtroppo non ci siano ancora concreti segnali di ripresa”.

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