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Tassa sui contanti: smentita, ma non del tutto

Tassa sui contanti: secondo lo scoop del Sole 24 Ore una imposta di bollo graverà sui versamenti su conto corrente superiori a 200 euro

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Secondo un’indiscrezione di oggi che porta la firma del Sole 24 Ore, il governo starebbe studiando un modo per “tassare i contanti”, ossia gli importi versati in banca superiori ai 200 euro. Tra nette smentite e ulteriori analisi da parte degli accusatori, vediamo se possiamo vedere un po’ più chiaramente come stanno le cose. Intanto la disputa sarebbe nata tutta sull’espressione “tassa sui contanti”, dato che il Ministero delle Finanze fa sapere che si tratterebbe in realtà tutt’al più di una imposta di bollo, misura atta a coltivare nella clientela dei piccoli e medi commercianti l’abitudine di pagare con carta di credito, il che faciliterebbe in generale le tassazioni eludendo le possibilità di evasione. Disputa solo formale, quindi, e riguardo ai versamenti su conto corrente resta ancora tutto in piedi?

Tassa sui contanti: smentita, ma non del tutto

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Sicuramente la tendenza del governo e del Ministero delle Finanze è quella di rendere quanto più possibile tracciabili i pagamenti quotidiani di ogni tipo, anche quelli di piccola entità, in vista di una generalizzata e sistematica lotta all’evasione. Resta confermata la novità, ad esempio, riguardante lo scontrino telematico di cui tanto si sta discutendo in queste ore: tutti i commercianti e gli artigiani saranno obbligati, dal 2017, a presentare al fisco i corrispettivi giornalieri memorizzando e digitalizzando tutte le entrate, in modo tale che non sarà più neppure necessaria la conservazione degli scontrini cartacei.

Rientreranno nella fascia di lavoratori cui spetteranno questi obblighi anche tutti i professionisti e gli esercenti commerciali proprietari di distributori automatici: rendicontazione a fine giornata e trasmissione di tutti i dati relativi ai guadagni al Fisco. E nuove misure si stanno prendendo anche per ciò che riguarderà i movimenti di denaro tra privati, con apposite norme in proposito perché anche queste piccole transazioni avvengano contestualmente alla relativa fatturazione elettronica. Sempre in quest’ottica dallo scorso 1° luglio era entrata in vigore la norma che prevede per tutti i professionisti l’obbligo di mettere a disposizione dei clienti il dispositivo Pos per pagamenti superiori ai 30 euro: che fine ha fatto quella misura, ovvero che esiti ha poi ottenuto? Questa è una domanda che in molti si pongono e a quanto pare in modo molto pertinente: sono ancora in molti, vuoi per protesta di tipo ideologico, vuoi per impedimenti di ogni genere, a non essersi “attrezzati” nel dovuto modo, e data la grande entità di situazioni non sanate lo Stato sta chiudendo per il momento un occhio: per venire incontro soprattutto ai piccolissimi esercenti, attualmente non sono ancora state approntate delle sanzioni, in attesa che tutti possano “mettersi in pari”. Insomma, tassa sui contanti sì, o tassa sui contanti no, certo è che dovremo tutti adeguarci ad una maggior tracciabilità dei piccoli movimenti di liquidi.

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