Microsoft: Internet Explorer? Andrà in pensione

Internet Explorer, che pochi anni fa godeva della posizione di intoccabile primo browser a livello mondiale, è stato definitivamente accantonato da casa Microsoft. La multinazionale made in Usa ha infatti annunciato che nel nuovo sistema operativo, Windows 10, non sarà previsto l’uso di Internet Explorer, che sarà soppiantato dal nuovo  Project Spartan, sul quale dunque si concentra la massima attesa nel mondo del web. Di fatto, l’uso di Internet Explorer era ormai limitato ai pochi nostalgici che proprio non hanno voluto farne a meno e che continuano ad oggi a installarlo sui loro dispositivi, e agli utenti più inesperti, che navigano nella rete talmente poco da continuare a usare i software installati dai tecnici alcuni anni fà sui loro datati pc.

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Microsoft: Internet Eplorer? In pensione

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Ocse: Pil italiano al +0,6% nel 2015

L’Ocse ha modificato in positivo i suoi pronostici riguardo l’andamento del prossimo futuro per l’economia italiana, e anche per quella dei Paesi dell’Eurozona in generale. Se lo scorso autunno aveva visto le previsioni della crescita italiana arrivare allo 0,2%, e secondo alcuni economisti implicavano anche qualche abuso di ottimismo, oggi la stessa Ocse arriva a prevedere che nel 2015 la crescita economica sarà per l’Italia dello 0,6%: il triplo di quanto pronosticato alla fine dello scorso anno. Nel 2016, invece, è prevista per il Pil italiano addirittura una crescita dell’1,3%, nettamente superiore anche a quanto previsto dal ministero del Tesoro. Sull’Eurozona, una crescita generale dell’1,4% per il 2015 e del 2% per il 2016.

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Ocse: Pil italiano al +0,6% nel 2015

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Ftse Mib in ascesa: Borsa Milano chiude a +0,96%

Giornata positiva per l’euro e per la borsa italiana, meno fausta per Stati Uniti e dollaro. La borsa di Milano chiude oggi con un netto rialzo dell’1% circa: l’indice Ftse Mib, per l’esattezza, ha segnato un +0,96%, arrivando a quota 22.931 punti. (“L’Ftse Mib è il principale indice di benchmark dei mercati azionari italiani. Questo indice, che coglie circa l’80% della capitalizzazione di mercato interna, è composto da società di primaria importanza e a liquidità elevata nei diversi settori ICB in Italia.” – Fonte: borsa italiana). Una delle cause principali dell’andamento curioso dei mercati di oggi è la crisi del dollaro, decisamente in ribasso nelle quotazioni, che ha infatti ceduto del – 0,10% rispetto allo yen a causa del non favorevole andamento della produzione industriale statunitense. L’euro guadagna invece rispetto allo yen un +1,07% e rispetto al franco svizzero un +1,06%.

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Ftse Mib in ascesa: Borsa Milano chiude a +0,96%

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Bankitalia, debito pubblico: da gennaio 31 miliardi in più

Il massimo mai registrato del debito pubblico italiano è stato, nel 2014, di 2.167,7 miliardi, e questo il picco che segna il punto massimo del triste record fu del mese di luglio. C’è stata in seguito una fortunata flessione, il debito è sceso sul finire del 2014, ma questo inizio 2015 lo ha visto molto pericolosamente risalire: secondo i dati raccolti dalla Banca d’Italia, a gennaio 2015, con un aumento del debito pubblico italiano in ragione di ben 31 miliardi, tale debito è salito alla somma di 2.165,9 miliardi di euro, ossia molto vicini al record drammatico di luglio 2014, che si era detto non voler toccare mai più. L’allarmante dato è stato diffuso da Bankitalia, che ne analizza, nella sua pubblicazione periodica “Finanza, fabbisogno e debito” anche le cause e la somma delle provenienze.

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Expo Milano, Renzi: vittoria delle infrastrutture

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in visita pressi i cantieri dell’Expo a Milano, si è detto ottimista riguardo il futuro economico dell’Italia: “Ce la faremo, come è nel nostro dna, correndo un po’ verso la fine. Sono molto più ottimista di un anno fa sul futuro del settore delle infrastrutture, e i primi segnali di ripartenza ci sono già”. Si è poi complimentato per l’avanzamento veloce dei lavori, con una immancabile frase ad effetto: “Quando l’Italia rema tutta dalla stessa parte, i sogni si realizzano”. Alle migliaia di persone al lavoro per l’organizzazione dell’evento internazionale, il premier Renzi ha ricordato: “L’Expo non è semplicemente una fiera o un evento, ma una gigantesca occasione di bellezza e una strepitosa occasione di cultura”, sottolineando dunque il prestigio a livello mondiale che tale, pur criticato e forse contestabile, evento porta con sé.

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Expo Milano, Renzi: vittoria delle infrastrutture

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Spending review, Padoan: ispirata ai dossier Cottarelli

Una voce positiva sull’attuale economia italiana arriva dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che in un convegno dell’Ispi – l’Istituto per gli studi sull’economia internazionale – si è detto “moderatamente ottimista” sull’attuale quadro finanziario. A questo proposito, il Ministro ha introdotto di nuovo l’argomento spending review, di cui negli ultimi tempi si era sentito parlare poco. La spending review 2015, ha detto, è viva e vegeta, e dunque ancora considerata valida dagli economisti e tuttora attuale nel quadro della Legge di Stabilità. Occorrono, come si è spiegato durante il convegno, due nuovi consiglieri che saranno incaricati di vagliare i progetti e l’attuabilità dei punti in programma della spending review, e si andrà poi verso la nuova spending review 2016.

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Spending review, Padoan: i dossier Cottarelli la ispireranno

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La Buona Scuola: 200 milioni agli insegnanti

Come annunciato, ha avuto luogo la riunione del Consiglio dei ministri sul piano “La Buona Scuola” del governo Renzi, in programma per il 12 marzo. Durante la conferenza stampa al termine della consultazione, avvenuta a Palazzo Chigi, il premier Matteo Renzi si è detto entusiasta, nonostante le proteste studentesche, del progetto che il disegno di legge sta per mettere in campo: “Stiamo parlando di un grandissimo lavoro sulla scuola, adesso l’appello al Parlamento è quello di fare il più veloce possibile”. L’Unione degli Studenti, sindacato studentesco molto critico nei riguardi dei provvedimenti programmati, resta intanto con le sue riserve.

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La Buona Scuola: il disegno di legge verso l’attuazione

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Tempo indeterminato: incremento grazie a Legge di Stabilità

Buone notizie per i contratti a tempo indeterminato. Infatti, i contratti di lavoro che prevedono l’assunzione del lavoratore a tempo indeterminato (il sogno di ogni lavoratore e di ogni disoccupato in cerca di lavoro, che stava rischiando di diventare un miraggio per molti) hanno avuto quest’anno un incremento del 5% rispetto allo scorso anno: i dati confrontati riguardano il mese di febbraio 2015 rispetto al febbraio del 2014. Quest’anno a febbraio i nuovi assunti con contratto a tempo indeterminato rappresentano ben il 37,5% del totale, ovvero 5 punti percentuali in più rispetto al febbraio dello scorso anno. La ricerca è stata condotta dalla Confederazione Nazionale Artigianato.

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Tempo indeterminato: contratti in incremento

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La Buona Scuola: insegnanti con merito, studenti in piazza

Grandi novità in vista per la classe lavorativa degli insegnanti. Comunque vada, e tra le polemiche che andremo brevemente ad analizzare, la scuola non sarà la stessa: non tanto, per ora, riguardo i programmi scolastici che a detta di molti sono ormai obsoleti da decenni e non sono concorrenziali sul mercato del lavoro europeo, ma, al momento, riguardo il lavoro e la carriera degli insegnanti della scuola pubblica. Il prossimo 12 marzo, infatti, il Consiglio dei ministri chiarirà i punti del disegno di legge ed appronterà le modifiche alla scuola previste dal piano che è stato chiamato “La Buona Scuola”. C’era stato il timore che nell’ambito del Jobs Act e dei corrispondenti decreti attuativi venissero cancellati i cosiddetti scatti di anzianità, ovvero i riconoscimenti dovuti agli insegnanti per il solo fatto di aver svolto la professione per un determinato numero di anni, automaticamente e senza valutare altre caratteristiche o comportamenti. Per ora su questo i docenti di ogni categoria possono tirare un sospiro di sollievo, perché gli scatti di anzianità continueranno ad esistere; si tratterà, però, secondo quanto annunciato dal governo al lavoro sulle nuove proposte, di valutare in che modo si potrà integrare questa procedura con la valutazione contestuale del merito dei singoli insegnanti. La nuova parola d’ordine, infatti, pare che sia proprio questa: il merito.

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La Buona Scuola: insegnanti con merito, studenti in piazza

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Decreti attuativi del Jobs Act: ammortizzatori e nuove norme

Entreranno in vigore oggi 7 marzo i decreti attuativi promessi riguardo il Jobs Act. Pubblicati ieri sulla Gazzatta Ufficiale, contengono in dettaglio tutte le nuove norme che riguarderanno il lavoro e i contratti da ora in avanti. Il famoso e così discusso articolo 18 dello Statuto dei lavoratori non varrà più per chi verrà assunto a tempo indeterminato in aziende con più di 16 dipendenti. Per il resto non è ancora tutto chiaro: in realtà le disposizioni pubblicate per il momento sono due, e si intitolano: “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti“, e “disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria“.

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Decreti attuativi del Jobs Act: ammortizzatori e nuove norme

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Bce: lanciato il programma Quantitative Easing

La Bce ha previsto un piano di arginamento dell’inflazione che dovrebbe tirare su l’economia di tutta l’Eurozona. Il programma si chiama Qe, Quantitative Easing, e partirà il prossimo 9 marzo. Soddisfatto Mario Draghi, presidente della Banca centrale Europea, secondo cui si rafforzerà ben presto anche l’economia italiana. “Gli ultimi dati economici mostrano alcuni ulteriori miglioramenti dell’economia all’inizio dell’anno – ha affermato Draghi in conferenza stampa – e guardando avanti, ci aspettiamo che la ripresa economica si ampli e si rafforzi gradualmente”. La Banca Centrale Europea infatti ha modificato perfino le precedenti previsioni riguardo la crescita del Pil nell’Eurozona: le stime sono ora più positive, con una espansione prevista per il 2015 dell’1,5%, ovvero di ben un dato percentuale in più rispetto a quanto era stato previsto dalla stessa Bce lo scorso dicembre. Per il 2016 si prevede ora un incremento del Pil dell’1,9%, per il 2017 del 2,1%.

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Bce: lanciato il programma Quantitative Easing

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Disoccupazione: in calo dall’inizio 2015

La disoccupazione è una problematica che riguarda ancora 3,22 milioni di italiani, ma ci sono segnali positivi che fanno ben sperare, nonostante i dati altalenanti. Il tasso di disoccupazione è sceso dello 0,2% da questo inizio anno, anche se su base annua è ancora in crescita dello 0,6%. Secondo il presidente del Consiglio Matteo Renzi, i risultati sono buoni ma tuttora insufficienti. La ricerca è stata condotta dall’Istituto di statistica, prendendo in esame il mese di gennaio 2015, l’ultimo trimestre del 2014, e i dati dello scorso anno. Secondo Matteo Renzi, i provvedimenti che sono ora al vaglio del Consiglio dei ministri, riguardanti la scuola e il progetto della banda ultra larga saranno determinanti rispetto alla svolta che si dovrebbe vedere a breve nell’economia italiana.

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Disoccupazione: in calo dall’inizio 2015

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Crisi edilizia, Redaelli: “Modificare Patto di Stabilità”

Una grave crisi sta investendo in Italia il settore dell’edilizia. A dirlo, una ricerca di Confartigianato: “Se nell’Unione Europea la situazione migliora nettamente dopo 7 anni di flessione ininterrotta, in Italia l’inversione di tendenza stenta a manifestarsi”. Fanno ben sperare i dati altalenanti di cui non si è ancora ben compreso l’esito finale: curiosamente, alla fine del 2014 c’è stato proprio un incremento in Italia del settore dell’artigianato edile, il che ha anche portato ottimismo nell’ambito dell’edilizia e dell’economia nazionale in genere. Sul finire dello scorso anno, infatti, la produzione aveva visto una crescita del 2,3%, proprio mentre nel resto dell’Unione Europea si stava registrando un leggero calo, che tradotto in numeri è stato dello 0,5%. La media invece si sta rivelando inferiore a quella della crescita riscontrata nell’Unione Europea in quest’ultimo periodo, e anzi l’Italia sta registrando un calo che mette in crisi le oltre 530mila piccole e grandi imprese artigiane del settore edile.

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Crisi edilizia, Redaelli: “Modificare Patto di Stabilità”

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Istat: spread in discesa e Pil in aumento

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Lo spread italiano è sceso sotto quota 100 punti, dopo 5 anni in cui lo abbiamo visto assestarsi sempre al di sopra di questa soglia. Il Pil è l’altro indice importantissimo che finalmente è in crescita, dopo tre anni e mezzo in cui è risultato in continua decrescita. Lo dicono i dati Istat, secondo i quali l’andamento di questo primo trimestre italiano è in positivo. Un po’ di numeri: “La variazione congiunturale reale del Pil prevista per il primo trimestre è pari allo +0,1%, con un intervallo di confidenza compreso tra -0,1% e +0,3%”. Nell’ambito del mercato del lavoro, invece, la fase è tuttora deflazionistica ma, secondo l’Istat e le ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi, ci sono buone prospettive per l’immediato futuro. I dati, comunque, sono più positivi delle recenti previsioni  che avevano riguardato il Pil.

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Istat: spread in discesa e Pil in aumento

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Banda ultra larga: Renzi la promette da martedì

Il Consiglio dei ministri si riunirà martedì prossimo (3 marzo 2015) per discutere il piano per la banda ultra larga. Lo ha detto oggi il premier Renzi, aggiungendo che le elezioni regionali si svolgeranno probabilmente il prossimo 10 maggio. Grande attesa dunque per il 3 marzo, giorno in cui anche la scuola sarà tra gli argomenti principali, con un nuovo decreto legge e un nuovo disegno di legge al vaglio del governo. Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, ha intanto confermato la notizia tanto attesa da parte della classe insegnante: “180mila insegnanti saranno assunti da settembre”. Sarà infatti bandito un nuovo concorso triennale per coprire gli anni dal 2016 al 2019.

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Banda ultra larga: Renzi la promette da martedì

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Sprechi alimentari: agevolazioni fiscali in arrivo per combatterli

Il Ministero dell’Ambiente ha istituito il Pinpas, Piano nazionale per la prevenzione degli sprechi alimentari. Si tratta di un tavolo che ha sede nell’Università di Bologna, dipartimento di scienze e tecnologie agroalimentari. Si prevede l’entrata in vigore di agevolazioni fiscali in favore di chi eviterà sprechi di generi alimentari, per incentivare l’ottimizzazione delle risorse. Secondo gli esperti che fanno parte del tavolo, “armonizzare le regole che disciplinano la donazione degli alimenti è una priorità, se si vuole ridurre lo spreco alimentare”.

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Si è infatti calcolato che lo spreco alimentare mondiale ammonta a duemila miliardi l’anno, ovvero, numeri alla mano, a circa la stessa somma del totale del Pil italiano. Se si vuole che il progresso sia anche morale e porti a nutrire il mondo, bisogna, secondo la nuova fondazione, che si prenda coscienza di questa realtà pratica.

Sprechi alimentari: facilitazioni fiscali in arrivo per combatterli

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Jobs act: contratti e novità

Nell’ambito della riforma del mercato del lavoro tramite il cosiddetto jobs act, è stato approvato il testo definitivo dei decreti attuativi, contenuti in un documento chi è stato messo nome “Testo organico delle tipologie contrattuali e revisione della disciplina delle mansioni”. Alcune tipologie contrattuali rimangono, altre scompariranno. Tra queste ultime, i contratti a progetto e i cosiddetto co.co.co., contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Co.co.co. e co.co.pro già esistenti, di conseguenza, continueranno fino alla loro naturale scadenza, ma non se ne firmeranno di nuovi. Dal 1° gennaio 2016 saranno attuative tutte le nuove norme, e le collaborazioni lavorative di questo tipo saranno equiparate a contratti di lavoro subordinato, dei quali dovranno rispettare le regole.

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Jobs act: cosa cambia nei contratti

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Ocse: previsioni sbagliate, secondo Cgil

Dure critiche dalla Cgil arrivano oggi riguardo l’operato dell’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico con sede a Parigi, in occasione del clamore che hanno avuto i nuovi dati diffusi oggi dall’istituto di analisi, che andremo ad esaminare. Le aspre parole di accusa arrivano dal segretario confederale Danilo Barbi: “Dopo sette anni di stime sbagliate, come si può credere che le previsioni dell’Ocse siano realistiche?”. Secondo Barbi, infatti, “dal 2007 al 2014 le previsioni elaborate dall’Ocse relative alla crescita del Pil italiano per l’anno successivo, si sono dimostrate sistematicamente troppo ottimistiche. La distanza registrata con la realtà in sette anni è di oltre 10 punti di Pil, che, cumulati, sono circa 200 miliardi annui”.

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Cgil: Ocse diffonde previsioni sbagliate

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Istat, ecco i Neet: non lavorano e non studiano

Si sta diffondendo in Italia da poco tempo questa nuova parola: Neet, ossia un giovane che non studia più ma che non lavora, e a volte non è nemmeno pienamente in cerca di un’occupazione. Stando agli ultimi dati Istat, è una parola che avremo motivo di sentire ancora, e sempre più spesso. Il fenomeno è in vorticoso aumento nonostante la crisi che porta il tasso di famiglie in stato di indigenza al 23,4%. Questione di mentalità, dunque? Come mai il motto “in questa casa o si lavora o si studia” non sembra più riguardare la vita quotidiana della maggioranza dei giovani? Unica certezza in questa situazione, il fatto che delimitare un concetto o una realtà visibile con il conio di una parola che ne definisca in breve tutti i tratti dà sicurezza, fa apparire un fenomeno meno lontano dalla portata e più gestibile. Come quello dei Neet, acronimo di “Not (engaged) in Education, Employment or Training”.

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Istat, ecco i Neet: non lavorano e non studiano

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Hostess Qatar Airways: 5 anni senza matrimonio

Secondo quanto si apprende da una denuncia che porta la firma dell’International Transport Workers Federation, la compagnia aerea Qatar Airways, premiata ditta a cui spettò nel 2014 il premio di seconda miglior compagnia del mondo, i contratti stipulati con le sue dipendenti, in particolare con le hostess di bordo, sarebbero contrari ai principi base dei diritti delle donne lavoratrici, ovvero infrangerebbero in modo serio i diritti del lavoratore. Il contratto firmato dalle dipendenti, infatti, conterrebbe una clausola in cui queste prometterebbero di non sposarsi nei primi cinque anni dall’assunzione: in caso contrario il loro capo avrebbe piena facoltà di licenziamento nei loro confronti. Non si tratterebbe, quindi, di licenziamento automatico e non avverrebbe in tutti i casi, ma qualora avvenisse non ci sarebbe alcuna possibilità di opposizione in merito.

Hostess Qatar Airways: 5 anni senza matrimonio

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