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Torno Subito: Nohemy, da Berlino a Roma per studiare l’integrazione

Nohemy Graziani ha partecipato alla prima edizione di Torno Subito ed è volata a Berlino per vedere da vicino i processi di integrazione sociale in Germania

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E’ da poco stato indetto il nuovo bando di “Torno Subito 2015”, destinato a finanziare progetti di studio e lavoro in Italia e all’estero per favorire l’apprendimento di buone pratiche da reimpiegare poi nella regione Lazio.

Torno Subito Nohemy

Partito per la prima volta l’anno scorso, i numeri della seconda edizione sono già raddoppiati, sia in termini di fondi da erogare, sia in termini di domande e partecipanti.
Di questo bando ne abbiamo parlato qui, ora vediamo però la testimonianza diretta di Nohemy Graziani, una partecipante alla prima edizione.

Come sei venuta a conoscenza del bando “Torno Subito” e come hai elaborato il progetto da presentare?

Ho saputo del bando 20 giorni prima della sua scadenza, data già prorogata.
è stata quindi una corsa contro il tempo per poter elaborare il progetto e trovare l’ente partner che potesse consentirmi di intraprendere una work experience all’estero. Dopo una laurea in Giurisprudenza e un master in Europrogettazione, mi sono interessata e ho lavorato in alcune associazioni che si occupano di migranti e di progetti europei di integrazione. Considerato perciò il mio percorso formativo, grazie all’apporto dell’Associazione “Oasi” di Roma, ho elaborato il progetto da presentare, che prevedeva l’acquisizione di buone pratiche per sviluppare e favorire l’integrazione dal punto di vista occupazionale dei migranti, aiutandoli e agevolandoli nel loro percorso di inserimento lavorativo anche in considerazione delle loro attitudini personali.

Come hai trovato l’ente partner che potesse ospitarti e consentirti di svolgere la work experience?

Ho avuto la fortuna di essere presentata dall’Associazione romana in cui avevo lavorato e tramite loro sono riuscita a trovare un ente in grado di accogliermi, la GSUB, una società tedesca con sede a Berlino che si occupa di business sociale e servizi per il lavoro. Mi ritengo fortunata di aver avuto questo contatto poiché per noi partecipanti della prima edizione è stato difficoltoso trovare un ente disposto ad accoglierci. La lista di quelli suggeriti dal bando era esigua e trovare un ente disposto ad accogliere un tirocinante/studente non è facile, considerato l’impegno per il tutor coinvolto, che deve assicurarsi l’attuazione del progetto formativo presentato.

Durante il tuo tirocinio a Berlino di cosa ti sei occupata e cosa hai imparato?

In GSUB sono stata inserita nell’ufficio “Europa”, che curava la progettazione europea e nazionale nell’ambito dell’occupazione e dell’inclusione sociale. Devo ammettere che nella realtà tedesca ho appreso moltissimo. Ho avuto modo di vedere come funzionano i loro job point, diversi dai nostri centri per l’impiego, di conoscere nuove figure professionali come quella che si occupa di social job matching, ovvero aiutare e guidare i disoccupati e gli immigrati nel loro percorso di inserimento lavorativo. Sono riuscita a carpire le differenze del loro sistema di welfare nella gestione dell’immigrazione e dell’integrazione rispetto al nostro.

Hai reimpiegato queste competenze nei successivi mesi svolti nell’ente partner nella regione Lazio?

All’interno dell’Associazione “Oasi” dove ho svolto il successivo periodo previsto da “Torno Subito” ho avuto l’occasione di reimpiegare le competenze acquisite e ho potuto collaborare in progetti locali di inclusione sociale e non, confrontandomi con la realtà romana del Terzo Settore. Rispetto al mio progetto ho constatato però che per introdurre e attuare delle modifiche nell’ambito delle nostre prassi in materia di integrazione, sulla scia di quelle tedesche, in un ambito territoriale come può essere quello del Lazio, sono necessarie delle procedure burocratiche molto lunghe, forse troppo per il solo periodo di quattro mesi finanziato dal bando.

Quali sono stati gli step da affrontare durante il percorso finanziato dal bando?

Dopo la firma della convenzione con la regione Lazio, ci sono vari step e adempimenti che bisogna affrontare secondo le scadenze previste dal bando. Nella fase di orientamento ho partecipato a vari incontri, tenutisi prima della partenza; durante la prima fase ho svolto il tirocinio a Berlino, al termine del quale ho presentato una relazione sullo sviluppo e l’andamento del mio progetto. Durante la seconda fase sono rientrata nel Lazio e ho continuato il tirocinio in un’associazione. Anche alla fine di questa esperienza ho predisposto una relazione sull’esperienza complessiva e gli obiettivi raggiunti.

I contributi finanziari ricevuti sono stati sufficienti?

Purtroppo nel mio caso il pocket money mensile, che mi è stato attribuito durante il periodo in Germania, pari a 610 euro, non era sufficiente per mantenermi. Sono stata però fortunata perché anche la GSUB mi ha versato un rimborso mensile, così come previsto dalla legge sul salario minimo in vigore in Germania e valida anche per gli stage.  Oltre a ciò, i contributi, erogati in tre tranche separate, non sono arrivati puntualmente. Nel mio caso il ritardo nella liquidazione della seconda tranche è stato notevole, e per la terza non so quanto dovrò aspettare.

Quali sono state le criticità che hai riscontrato nell’organizzazione del bando?

Inizialmente c’è stata sicuramente un po’ di confusione nella gestione delle domande e delle pratiche burocratiche, situazione plausibile considerata la novità del progetto. Poi, come già detto, la lentezza nell’erogazione dei finanziamenti e terzo la difficoltà nel reperire un ente partner. Quest’ultimo scoglio però mi pare sia stato superato poiché la lista degli enti partner di questa seconda edizione è decisamente più ampia.

Pensi di essere cresciuta professionalmente in questi mesi grazie a quest’esperienza?

Certo, è stata un’esperienza altamente stimolante e formativa, anche sotto il semplice profilo di aver lavorato all’estero in una realtà nuova. Inoltre ho migliorato la lingua, ho sviluppato un network interessante e mi sono confrontata con una cultura diversa.

Perciò ti sentiresti di consigliarla?

Assolutamente sì.Penso inoltre che l’opportunità offerta dal bando “Torno Subito” 2015 (come nel 2014) di finanziamento di un percorso lungo di formazione, come ad esempio un master o un corso professionalizzante, sia molto interessante. Spero che quest’iniziativa si possa allargare anche nelle altre regioni come strumento per favorire l’inserimento lavorativo dei giovani nel nostro paese dopo l’acquisizione di competenze in realtà diverse.

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