Le attesissime tredicesime non riusciranno a rilanciare i consumi: è questa la “profezia” di Adusbef e Federconsumatori che hanno puntato l’indice contro il solito “salasso” all’italiana
A fare i conti sono stati Adusbef e Federconsumatori secondo cui le tredicesime che gli italiani stanno per intascare concederanno loro scarse gratificazioni. Si dovrebbe trattare, stando ai calcoli delle associazioni a tutela dei consumatori, di un totale di 34,40 miliardi di euro di cui 9,2 miliardi destinati ai pensionati, 9,5 ai lavoratori pubblici e 15,7 ai dipendenti privati. Cifre importanti che però, tra tasse e “balzelli” vari, rischiano di subire una pesante riduzione.
Dei 34,40 miliardi iniziali, infatti, solo 5,2 miliardi dovrebbero rimanere nel portafogli degli italiani. Tutto il resto, secondo le due associazioni, verrà “mangiato” dalle tasse, dalle bollette, dai canoni e dalle tariffe che si profilano all’orizzonte. Detto in percentuale: solo il 14,8% delle tredicesime rimarrà nella disponibilità di pensionati e lavoratori, mentre l’85,2% verrà di fatto riconsegnato allo Stato. Per quanto – è doveroso precisarlo – il “salasso” che sta per impattare l’economia domestica dei contribuenti risulterà meno pesante di quello dell’anno scorso, con un risparmio finale stimato al 6,4%. A calare di poco (del 5,4%) saranno le Rc auto e i mutui i cui tassi d’interesse sono scesi del 4,9%. Del canone Rai si è parlato ampiamente: la proposta di “spalmarlo” in 10 rate mensili da 10 euro nelle bollette elettriche comporterà di fatto una lieve riduzione. Ma le buone notizie finiscono qui: a rimanere invariati sono, infatti, i bolli auto e moto e tutte le bollette per le utenze (luce, acqua, gas), mentre l’Imu aumenterà del 16,7% e la seconda rata della Tasi si farà più pesante del 10%.
“Per scopi più piacevoli – hanno rimarcato Adusbef e Federconsumatori in una nota – restano 5,2 miliardi di euro, il 14,8% del monte tredicesime, che potranno essere utilizzati per cenoni, regali, qualche viaggio, qualcosa da mettere da parte per future esigenze. Ma che non serviranno a rilanciare i consumi né ad alleviare le preoccupazioni di famiglie sempre più impoverite dai rincari speculativi che si profilano in tutti i settori”.
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