Il chiacchierato ddl Cirinnà – quello che regola le unioni civili in Italia – è stato approvato in Parlamento solo pochi giorni fa e due portali specializzati nella richiesta e concessione di mutui si sono già chiesti quali effetti sortirà sul piano pratico. La domanda che Mutui.it e Facile.it si sono, infatti, posta è: cosa succederà ai partner che chiederanno di accendere un mutuo? Godranno degli stessi diritti concessi alle coppie sposate? Le indicazioni fornite sembrerebbero suggerire una risposta affermativa, ma è bene precisare che la legge non ha ancora definito nulla in materia.
Gli esperti di Mutui.it – che, lo ricordiamo, si sono avvalsi della collaborazione del sito Facile.it – hanno precisato che “l’unione civile, definita come formazione sociale tra persone maggiorenni dello stesso sesso, implica automaticamente (se non diversamente richiesto) il regime della comunione dei beni”. Cosa vuol dire concretamente? Che, sul piano patrimoniale, dovrebbero valere “tutte le disposizioni valide per i coniugi tradizionali”. Nel caso in cui la coppia omosessuale dovesse dunque decidere di accendere un mutuo co-intestato, ciascuna delle parti potrà detrarre la propria quota di interessi passivi (pari al 19% per un massimo di 4 mila euro). O, nel caso in cui uno dei due abbia fiscalmente in carico il partner, detrarne il 100%.
E cosa succederà nel caso in cui la coppia decidesse di sciogliersi? Secondo Mutui.it, è plausibile pensare che si farà ricorso alle stesse disposizioni previste per il divorzio all’interno delle coppie tradizionali. Mentre nel caso (malaugurato) in cui una delle due parti dovesse morire, la legge sulle unioni civili dovrebbe contemplare, esattamente come avviene per le coppie eterosessuali sposate, il diritto di successione ereditaria regolato dal Codice Civile. “Il compagno superstite gode dello stesso diritto di successione che spetta al coniuge – si legge sul sito di Mutui.it – dovrebbe quindi ereditare anche l’obbligo ad estinguere, al posto del defunto, eventuali contratti di mutuo in essere, a meno di non rifiutare l’eredità”.
Fin qui le coppie omosessuali, ma quali sono, invece, le previsioni per le convivenze di fatto? “In questo caso – hanno spiegato gli esperti del portale specializzato in mutui – tutto quello che riguarda il regime patrimoniale può essere regolato da un contratto di matrimonio nel quale si specifichi il regime patrimoniale (comunione, separazione) che si intende mantenere e il modo in cui si intende regolare ogni tipo di pendenza, in caso di scioglimento del rapporto o di morte di uno dei due compagni”.
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