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APE Social, cosa è e come funziona

Che cosa è l’APE Social, quali sono le sue caratteristiche, come funziona e in che modo se ne può fare esplicita richiesta.

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L’APE Social è una particolare modalità di anticipo pensionistico disciplinata dall’art. 1, commi da 179 a 186, della legge di bilancio 2017. In questa nostra guida al tema, cerchiamo di comprendere di cosa si tratta, quali siano i beneficiari di questa iniziativa, come funziona e come poter fare domanda per il suo riconoscimento.

Cosa è l’APE Social

L’APE Social è una particolare indennità, a carico dello Stato, erogata dall’INPS ad alcuni soggetti che vertono in determinate condizioni previste dalla legge, purché abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero.

L’indennità viene corrisposta – su richiesta dell’interessato – fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, o fino al conseguimento della pensione anticipata, o di un trattamento che viene conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia.

Introdotta in misura sperimentale fino al 31 dicembre 2018, ha come obiettivo quello di accompagnare verso l’età pensionabile i soggetti che vertono in alcune determinate condizioni.

Chi sono i beneficiari dell’APE Social

L’APE Social è indirizzata nei confronti dei lavoratori che risultano essere iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, e alla Gestione separata.

Oltre a tale requisito di base, è tuttavia opportuno rammentare che la legge limita i beneficiari a un “recinto” abbastanza rigoroso.

Possono pertanto beneficiare dell’APE Social:

  • disoccupati che hanno finito integralmente di percepire, da un periodo di tempo di almeno tre mesi, la prestazione per la disoccupazione che è loro spettante. È tuttavia necessario che lo status di disoccupazione sia conseguente alla cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, per dimissioni per giusta causa o per risoluzione consensuale nell’ambito della procedura obbligatoria di conciliazione prevista per i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo;
  • soggetti che al momento della richiesta di APE Social, e per un periodo di tempo di almeno sei mesi, assistono il coniuge, l’unito civilmente o un parente di primo grado convivente (genitore, figlio) con handicap grave;
  • invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74%;
  • dipendenti che svolgono o abbiano svolto da un periodo di tempo di almeno sei anni in via continuativa una o più delle attività lavorative elencate nell’allegato A del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 maggio 2017, n. 88, purché svolte – ricorda il sito internet dell’INPS – in via continuativa quando le medesime non abbiano subito interruzione nei sei anni precedenti il momento della decorrenza dell’APE sociale per un periodo complessivamente superiore a dodici mesi ed a condizione che le attività lavorative siano state svolte nel settimo anno precedente la predetta decorrenza, per una durata almeno pari all’interruzione predetta.

Le attività interessate da tale ultimo punto, precisa la legge di bilancio 2017, sono quelle relative ai seguenti lavoratori:

  • operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
  • conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • conciatori di pelli e di pellicce;
  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
  • conduttori di mezzi pesanti e camion;
  • personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
  • addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
  • insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido;
  • facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;
  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
  • operatori ecologici ed altri raccoglitori e separatori di rifiuti.

Quanto dura

L’indennità dell’APE Social inizia dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda di accesso al beneficio e viene corrisposta ogni mese per 12 mensilità nell’anno, fino al raggiungimento dell’età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia, o in alternativa fino al conseguimento di un trattamento pensionistico diretto anticipato o conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia.

Quanto spetta

L’indennità erogata dall’APE Social corrisponde all’importo della rata mensile di pensione che è stata calcolata al momento dell’accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) o pari a 1.500 euro (se la pensione è pari o maggiore di detto importo). L’importo dell’indennità non subisce rivalutazioni e/o integrazioni al trattamento minimo.

Ancora, l’INPS precisa che nell’ipotesi di soggetto con contribuzione versata o accreditata a qualsiasi titolo presso più gestioni, tra quelle interessate dall’APE Social, il conteggio della rata mensile di pensione viene effettuato “pro quota” per ciascuna gestione in relazione ai rispettivi periodi di iscrizione maturati, secondo le regole di calcolo previste da ciascun ordinamento e sulla base delle rispettive retribuzioni di riferimento.

Come fare domanda di APE Social

Fare domanda di APE Social è piuttosto facile. Come intuibile, il primo step da rispettare sarà quello del rispetto dei requisiti utili per poter ottenere l’indennità, ovvero almeno 63 anni di età; almeno 30 anni di anzianità contributiva e non essere titolari di alcuna pensione diretta. Tra gli altri requisiti di cui sopra, anche la cessazione di attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato svolta in Italia o all’estero, e la verifica dell’assenza di trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria, con l’assegno di disoccupazione (ASDI), nonché con l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.

Effettuate tali verifiche, chi fosse interessato dovrà presentare una specifica domanda di prestazione, rispettando i termini previsti dalla legge (la prossima scadenza è ora pari al 31 marzo 2018). Contestualmente o nelle more dell’istruttoria della domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso all’APE sociale, il soggetto che risulta già essere in possesso di tutti i requisiti previsti, compresa la cessazione dell’attività lavorativa, può presentare la domanda di accesso alla prestazione.

La domanda deve essere indirizzata alle sedi territoriali INPS di competenza e devono essere presentate in modalità telematica utilizzando i consueti canali di comunicazione nei confronti dell’ente previdenziale.

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