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Ape Volontaria al via: novità sulla pensione anticipata

Finalmente al via l’Ape Volontaria. Definiti i tassi di interesse per la restituzione del prestito. Vediamo come funziona e come fare domanda per la pensione anticipata

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Entro fine febbraio si presume che finalmente parta a pieno regime l’Ape Volontaria, ossia la possibilità di andare in pensione anticipatamente attraverso un prestito concesso da banche convenzionate. L’Associazione Bancaria Italiana (ABI) a questo proposito ha comunicato i tassi di interesse che dovranno corrispondere coloro a cui verrà accordata l’Ape Volontaria.

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Ape Volontaria: quanto costerà il prestito

Per i primi due mesi i tassi di interesse del prestito erogato per l’Ape volontaria saranno del 2,838% in fase di erogazione e del 2,938% su periodo di ammortamento. Oltre ai tassi di interesse, però, ci sono da prendere in considerazione altre possibili variabili che sono:

  • la durata del prestito
  • la detrazione del 50% data dallo sconto fiscale
  • costo della polizza per il rischio di morte pre-termine
  • la commissione del 1,6% del Fondo Garanzia

Grazie alla Legge di Stabilità, l’Ape Volontaria è stata inizialmente introdotta per tutto il 2018 in via sperimentale ma poi prorogata anche per il 2019. A gennaio sono stati sottoscritti gli accordi tra l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, Ministro dell’Economia e delle Finanze e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e ABI; manca solamente il via libera da parte dell’INPS che sarà determinato da una sua circolare che dovrebbe essere pronta entro la fine di febbraio.

Ape Volontaria: che cos’è, come funziona e requisiti

L’ape Volontaria è quindi un prestito concesso a coloro che abbiano raggiunto i requisiti per poter usufruire della pensione anticipata che verrà restituito nel momento in cui si potrà godere della pensione di vecchiaia vera e propria. Questa forma di anticipo pensionistico può essere richiesta da lavoratori dipendenti sia privati che pubblici come anche da coloro che sono iscritti alla Gestione Separata e dai lavoratori autonomi. Coloro che non posso accedere all’Ape volontaria sono i liberi professionisti iscritti alle casse professionali.

Come funziona

Il prestito verrà erogato dai soggetti sopra indicati e dovrà essere restituito in 260 rate che saranno trattenute dall’INPS al momento del pagamento della pensione compresa la tredicesima mensilità. La restituzione del prestito concesso inizierà dal primo accredito dello stipendio della pensione futura e ci concluderà dopo venti anni. Nel momento in cui la restituzione del prestito si sarà concluso, la pensione verrà corrisposta interamente. Il prestito erogato sarà coperto da un polizza di assicurazione per il rischio di morte che dovrà essere obbligatoriamente sottoscritta e che, in caso di morte prima della restituzione del debito, coprirà l’importo residuo versandolo alla banca. Di conseguenza, i superstiti, riceveranno l’intero importo della pensione.

Requisiti

I requisiti per poter richiedere questa tipologia di pensione anticipata sono i seguenti:

  • minimo 63 anni di età e 20 anni di contributi;
  • il diritto a maturare la pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi;
  • l’importo mensile della pensione futura dovrà essere pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo dell’AGO e al netto della rata di ammortamento per la restituzione del prestito;
  • non percepire una pensione diretta o un assegno di invalidità ordinario.

Per poter usufruire dell’Ape volontaria non è necessario smettere di lavorare.

Ape Volontaria: come fare domanda

Per poter accedere a questa forma di anticipo pensionistico si dovrà presentare all’INPS la domanda di certificazione del diritto e quella di pensione di vecchiaia. Il servizio per poter presentare la domanda sul sito dell’INPS sarà disponibile nel momento in cui sarà approvato il decreto attuativo. Nella domanda di richiesta dell’Ape volontaria l’interessato dovrà indicare sia l’istituto bancario a cui richiedere il prestito sia l’assicurazione per la polizza in caso di rischio premorienza. Successivamente l’INPS farà una verifica sui requisiti e comunicherà sia l’importo massimo che minimo da poter richiedere.

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