Quali sono i costi, quanto si guadagna e cosa occorre per aprire un negozio per bambini? Scopriamo insieme
Aprire un negozio per bambini, specialmente nel segmento abbigliamento e accessori, può essere un’attività commerciale estremamente redditizia. I consumi, in questi ultimi anni, hanno subito una flessione, ma per i più piccoli si continua a spendere.
Indice
Cosa occorre per aprire un negozio per bambini?
Dipende da cosa si vuole commercializzare. Ci soffermiamo sull’abbigliamento, specialmente dagli 0 ai 6 anni (ma anche oltre), ma nulla vieta di affiancare a questo tipo di merce anche altri articoli, quali accessori, giochi e necessarie per la prima infanzia. Come scegliere su cosa concentrarsi aprendo un negozio per bambini? Il primo passo è osservare l’eventuale concorrenza in zona e specializzarsi nei prodotti, e/o nella fascia di età, che questa non commercializza. Le catene di negozi per la prima infanzia, ad esempio, presidiano quasi tutte le città più importanti, mentre non sono così frequenti gli esercizi commerciali che si occupano d’abbigliamento per i bimbi che hanno superato i 6 anni di età, salvo non si opti, anche in questo caso, per “l’omologazione” della Grande Distribuzione Organizzata (GDO).
Quanto costa aprire un negozio per bambini?
Bisogna valutare un insieme variegato di fattori. In primo luogo si deve scegliere quale settore e fascia d’età presidiare con maggiore attenzione. Un esempio: per aprire un negozio specializzato in abbigliamento e accessori per i bimbi dai 6 ai 12 anni, sarà sufficiente un locale ampio 50/60 metri quadri. Optando per il segmento neonati/prima infanzia, invece, servirà un locale più ampio, dovendo esporre, oltre a tutine e bavaglini, anche culle, carrozzine, lettini, ecc. In questo caso sarà necessario un punto vendita di almeno 200 metri quadri, con relativo aumento dei costi di gestione. Scegliendo un franchisor, invece, si dovranno rispettare le metrature minime previste dalla “casa madre”.
Quanto si può guadagnare con un negozio per bambini?
Stando a un’accurata indagine, una famiglia italiana spende in media 921 euro, ogni anno, per vestire il proprio figlio (0-18 anni). Cifra che supera abbondantemente i mille euro nel caso in cui l’età del bambino sia inferiore ai 14 anni (raggiunti i quali l’offerta aumenta, poiché in alcuni casi il fisico del bambino/ragazzo si è già pienamente sviluppato). Il dato mostra che il mercato dell’infanzia è ancora florido. Seguendo le ricerche di alcune associazioni di commercianti, inoltre, è possibile stimare anche il ricavo medio per prodotto venduto che si attesta intorno al 20-25%, ma anche in questo caso la percentuale sale con l’abbassarsi dell’età del bimbo. Un paio di scarpe per un bimbo di 3 anni, ad esempio, possono costare, e spesso costano, quanto quelle di un adulto, ma l’esercente può usufruire di marginalità maggiori.
Norme e burocrazia
È sufficiente aprire Partita Iva, consegnare la SCIA in Comune, facendo attenzione che il negozio abbia tutti i requisiti necessari per la vendita al dettaglio (es. il bagno), e iscriversi al Registro delle Imprese presso la locale CCIAA. Sbrigate anche le pratiche d’iscrizione all’INPS e all’INAIL, proprie e di eventuali dipendenti, è possibile dare avvio all’attività.
Aprire un negozio per bambini in franchising
Quando tanti franchisor operano in un determinato ambito, significa che questo settore commerciale sta avendo un notevole successo. I negozi per i bambini, a quanto pare, non conoscono la parola crisi, essendo l’offerta estremamente ampia. Quale scegliere? Come già riportato bisogna osservare con attenzione la concorrenza presente nell’area in cui s’intende aprire il negozio, per evitare inutili doppioni. Volendo specializzarsi nel settore dell’abbigliamento, oltre ai grandi player (es. 012 by Benetton o Original Marines), c’è solo l’imbarazzo della scelta potendo investire dai 50mila ai 100mila euro: Bimbus, Brums, Marasil, Pixel, KinderHaus, Sergent Major, Idexè, Cycle Band. OverKids e molti, molti altri. Alcuni di quelli riportati, oltre all’abbigliamento, mettono in commercio anche accessori e giochi. Nello scegliere il franchisor che fa al caso vostro, non dimenticate che alcuni prevedono che l’esercente disponga di locali posizionati in determinate aree della città e con misure minime. È possibile trovare anche franchisor più economici, ma anche molto meno conosciuti, quindi con un appeal minore. Ricchissima anche l’offerta relativa ai neonati e alla prima infanzia, dove spicca Mondo Bimbo, almeno nel rapporto qualità dei servizi offerti/costo del franchise, ma anche Secondamanina, mercatino dell’usato specializzato in articoli per la fascia d’età 0-6 anni.
Supporto
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