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Aprire una pizzeria al taglio: requisiti, costi e kit di supporto

Il locale di cui disponete è piccolo? Non disperatevi: per conquistare i clienti, basta scommettere sulla bontà della pizza e sulla qualità del servizio

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Se state pensando di aprire una pizzeria al taglio, prendetevi il tempo necessario a riflettere e a valutate ogni cosa con attenzione. Si tratta di un progetto che presenta delle evidenti affinità con quello che riguarda l’apertura di una pizzeria, ma che (come scopriremo) è più semplice da realizzare. Perché, per esempio, non implica la necessità di assumere dei camerieri che servano ai tavoli. Vediamo allora di capire cosa è consigliabile fare e come è opportuno muoversi, quando si vuole scommettere sull’avvio di una pizzeria al taglio: la tipologia di locale pubblico che, da qualche tempo a questa parte, “spopola” di più, nei piccoli e nei grandi centri.

Aprire una pizzeria al taglio: considerazioni iniziali

pizzeria al taglio

Cos’è una pizzeria al taglio? Un locale (anche di piccole dimensioni) dove i clienti possono comprare tranci di pizza che pagano al peso. Un esercizio che, anziché puntare sulla vendita delle tradizionali pizze rotonde da servire al tavolo, scommette sulla commercializzazione di porzioni più piccole. Che, sempre più spesso, vengono preferite da passanti e avventori, alla ricerca di un pasto saporito e veloce da consumare. Assunto, dunque, che l’apertura di una pizzeria al taglio può considerarsi un’idea vincente, resta da capire cosa sia opportuno fare per partire col piede giusto.

Occorre, come sempre, prestare la dovuta attenzione alla scelta del posto e della zona: aprire un’attività in una strada trafficata, in prossimità di uffici, negozi, scuole, stazioni o fermate degli autobus non potrà che giocare a vostro favore. Mentre al contrario, alzare la saracinesca in una zona bassamente popolata potrebbe rivelarsi un terribile “passo falso”. Il locale non deve essere necessariamente spazioso, ma stando al parere degli “addetti ai lavori”, è consigliabile disporre di almeno 45/50 metri quadrati. E curare, sin da subito, il brand. Cosa vuol dire? Che avrete più possibilità di avere successo, se tradirete una certa attenzione per la cura dei particolari. Scegliere il nome giusto e individuare un logo accattivante, per dire, potrebbero fare la differenza. Aiutandovi ad attirare un numero importante di clienti all’interno del vostro locale.

Cosa serve per partire

E veniamo agli aspetti più pratici: cosa serve per “attrezzare” una pizzeria al taglio? Inutile dire che, per quanto piccolo possa essere, è bene che il vostro locale venga arredato con gusto. E che tutto trasmetta un senso di ordine e di pulizia. Quello che non può certo mancare è un bancone vetrina in cui devono essere esposti i vari tranci di pizza, mentre nel retrobottega devono essere sistemati tutti gli strumenti, i macchinari e gli utensili necessari a farvi sfornare la pizza più buona del quartiere. Si parte, ovviamente, dal forno e si prosegue con la macchina impastatrice, l’armadio ferma-lievitazione, il tavolo da lavoro refrigerato, il frigorifero e tutti gli altri “attrezzi del mestiere”. Se si dispone di sufficiente spazio al di là del bancone, si suggerisce, inoltre, di dotare il locale di qualche tavolo e qualche sedia. O di sistemare qualche sgabello al di sotto delle mensole fissate al muro, per consentire ai clienti di consumare seduti i tranci di pizza fumante.

Nessuna pizzeria al taglio può, però, sperare di andare lontano, senza l’apporto di un valido pizzaiolo. Che farà bene a scommettere sulla qualità delle materie prime da utilizzare e sulla proposta di prodotti e preparati che si muovono tra la tradizione e l’innovazione. Per sbaragliare la concorrenza (che è agguerritissima), bisogna distinguersi dal gruppo, proponendo basi integrali e impasti speciali. E sfornando pizze farcite con ingredienti particolari, capaci di sedurre anche i palati più esigenti.

Burocrazia, costi e guadagni

Passando agli aspetti burocratici: il primo step da fare è quello che prevede l’apertura di una Partita Iva e l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio. Bisogna poi fare richiesta della Scia (Segnalazione certificata inizio attività) al Comune e ottenere i permessi dell’Asl che attestano l’idoneità igienico-sanitaria del locale. Basta così? Non proprio: chi aspira ad aprire una pizzeria al taglio, deve essere in possesso della certificazione Haccp (che riguarda il controllo, la qualità e la sicurezza degli alimenti) e di quella Sab (che riguarda la somministrazione di alimenti e bevande). Entrambe le certificazioni possono essere conseguite, a  conclusione di un corso organizzato da uno dei tanti enti accreditati e autorizzati a farlo.

E chiudiamo col capitolo costi: l’investimento iniziale si aggira, secondo quanto riferito dagli operatori del settore, intorno ai 35/40 mila euro; ma secondo altri, si può partire anche con un budget più contenuto (di 20/25 mila euro). Si tratta di una cifra relativamente bassa, a fronte degli ampi margini di guadagni esistenti. Che, secondo i soliti “beninformati”, potrebbero farvi “ammortizzare” le spese iniziali nell’arco di un paio di anni. L’idea vi alletta sempre più? Non resta che predisporre un dettagliato business plan (fatevi aiutare da un esperto) e lanciarsi, con entusiasmo, nell’impresa. Ricordandosi che a fare la differenza sarà la qualità della pizza sfornata e la cortesia dimostrata nell’accogliere e servire i clienti. E una buona pubblicità, che non potrà prescindere da offerte e promozioni allettanti.

Il kit di supporto per aprire una pizzeria al taglio

A chi volesse ricevere informazioni più dettagliate sull’argomento, consigliamo di consultare il Kit Creampiresa: “Come aprire una pizzeria al taglio e focacceria”, da noi analizzato e giudicato veramente valido. Uno strumento prezioso che vi aiuterà a progettare al meglio la gestione dell’attività, fornendovi indicazioni aggiornate su leggi, possibili finanziamenti, licenze, autorizzazioni, investimenti, guadagni, attrezzature e molto altro ancora.

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