<span style=”font-family:verdana,geneva,sans-serif;”><span style=”color: rgb(0, 0, 0);”><span style=”font-size: 14px;”>Se non </span></span></span><span style=”color:#000000;”><span style=”font-size: 14px;”><span style=”font-family: verdana,geneva,sans-serif;”><img style=”display: none” class=” alignleft size-full wp-image-3532″ alt=”” src=”https://www.biancolavoro.it/wp-content/uploads/2013/06/Carburanti.jpg” style=”width: 160px; height: 120px; margin: 3px; float: left;” width=”620″ height=”465″ /></span></span></span><span style=”font-family:verdana,geneva,sans-serif;”><span style=”color: rgb(0, 0, 0);”><span style=”font-size: 14px;”>si riuscirà a <strong><a href=”http://urbanpost.it/governo-il-balletto-delliva” target=”_blank” rel=”noopener noreferrer”>scongiurare l’aumento dell’Iva</a></strong>, dal 21 al 22% previsto …
<span style="font-family:verdana,geneva,sans-serif;"><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><span style="font-size: 14px;">Se non </span></span></span><span style="color:#000000;"><span style="font-size: 14px;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif;"><img style="display: none" class=" alignleft size-full wp-image-3532" alt="" src="https://www.biancolavoro.it/wp-content/uploads/2013/06/Carburanti.jpg" style="width: 160px; height: 120px; margin: 3px; float: left;" width="620" height="465" /></span></span></span><span style="font-family:verdana,geneva,sans-serif;"><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><span style="font-size: 14px;">si riuscirà a <strong><a href="http://urbanpost.it/governo-il-balletto-delliva" target="_blank" rel="noopener noreferrer">scongiurare l’aumento dell’Iva</a></strong>, dal 21 al 22% previsto per </span></span></span><span style="font-family:verdana,geneva,sans-serif;"><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><span style="font-size: 14px;">luglio, <strong>il</strong></span></span></span><span style="font-family:verdana,geneva,sans-serif;"><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><span style="font-size: 14px;"><strong> prezzo dei carburanti schizzerà in alto di 1,5 centesimi</strong>. E’ questo l’allarme</span></span></span><span style="font-family:verdana,geneva,sans-serif;"><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><span style="font-size: 14px;"> lanciato oggi dal presidente dell’Unione Petrolifera, Alessandro Gilotti, alla presentazione della consueta relazione annuale. “Oltre una certa soglia non si può più andare e il continuo aumento delle tasse (tra accise e Iva) visto nel 2011 e nel 2012 ha depresso irrimediabilmente i consumi". E non solo quelli. L’inarrestabile aumento del prezzo dei carburanti, prodotto in gran parte dalla maggiore tassazione, “massacrando” i consumi, ha sì aumentato il gettito fiscale di oltre 5 miliardi per il 2012, ma l’inizio del 2013 è però in senso completamente contrario.</span></span></span>
<span style="color:#000000;"><span style="font-size: 14px;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif;">“Un boomerang con profondi effetti recessivi sull'economia nazionale” secondo Gilotti, la cui conseguenza per lo Stato si rivelerebbe nella perdita di circa <strong>un miliardo di euro</strong> <strong>di gettito fiscale </strong>entro la fine del 2013. Infatti, ha detto ancora il presidente dell’Unione Petrolifera “nel primo trimestre dell'anno il gettito relativo alle sole accise è però diminuito del 4,7%, circa 300 milioni di euro”. <strong>E l’Iva ancora non è aumentata. </strong>Un’analisi è fin troppo semplice da fare. A parte chi il carburante è “costretto” a comprarlo per lavoro, come ad esempio le aziende che lavorano nel campo dei trasporti, più il prezzo aumenta, più i consumi caleranno. Questo perché il budget a disposizione <strong>non cresce in linea con l’aumento dei prezzi</strong>, in questo caso quelli di benzina e gasolio. In più, un'Iva maggiorata peserebbe sulla <strong><a href="https://www.biancolavoro.it/news/1987-iva-cgia-aumento-al-22-costa-103-euro-a-famiglia" target="_blank" rel="noopener noreferrer">vita delle famiglie </a></strong>a tutti i livelli.</span></span></span>
<span style="font-size:14px;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif;"><span style="color:#000000;">Gilotti si è comunque detto “fiducioso” in materia di aumento dell’Iva. Il presidente Up confida insomma che il governo, il quale continua effettivamente a ripetere, quotidianamente, di stare studiando<strong> tutte le soluzioni possibili</strong>, riuscirà ad evitare un simile provvedimento, scongiurando un’ulteriore mazzata sui consumi. E davvero c’è da sperare che Enrico Letta e i suoi (ministri) riescano nell’impresa, che è tale perché, va detto, a livello decisionale l’aumento al 22% “preesisteva” rispetto all’attuale governo. Non è infatti una misura voluta dall’esecutivo in carica. E’,invece, una misura che quest’ultimo sta cercando di evitare di prendere e che però fa parte degli accordi utili a non sforare il 3% sul rapporto deficit-pil. Alcuni organi di stampa oggi hanno lanciato la notizia di una sorta di “time out”. <strong>L’aumento dell’aliquota al 22% sarebbe </strong><a href="http://urbanpost.it/su-iva-ed-imu-possibili-decisioni-ma-governo-ancora-incerto" target="_blank" rel="noopener noreferrer"><strong>rimandato ad ottobre</strong></a>, almeno. Se così fosse, sarebbe un’ottima notizia. Una ogni tanto di sicuro non guasta.</span></span></span>
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