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Avviare una piccola casa editrice

Avviare una piccola casa editrice: le informazioni per mettersi in proprio nel campo dell’editoria per gli appassionati di libri.

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Per avviare una piccola casa editrice, non sono richiesti requisiti minimi ma una preparazione umanistica potrebbe giovarvi. Se avete intenzione di aprire una casa editrice sarete sicuramente mossi da una passione smisurata per la “cultura” in ogni sua forma. Se possedete anche determinazione, tenacia e un pizzico di intuito per le “questioni economiche” avete le carte in regola per iniziare. Sul sito dell’associazione italiana editori AIE potrete trovare tutte le informazioni di cui avete bisogno per iniziare ad orientarvi. In più questa associazione propone corsi privati per fornire gli strumenti necessari per lo start up. Ma ecco qualche suggerimento su come avviare una casa editrice.

Avviare una casa editrice

avviare una casa editriceAprire una casa editrice non è di per sé un’impresa complicata né dispendiosa. Si può cominciare a mettersi in proprio come una ditta individuale oppure aprire una associazione culturale che abbia nello statuto la dicitura “pubblicare libri”. Questa seconda opzione facilita notevolmente la burocrazia ma anche aprire una ditta individuale non è molto complicato. Il primo passo è quello di aprire la Partita IVA. A questo punto bisogna recarsi in prefettura e iscriversi nel Registro degli Editori e Stampatori. L’iscrizione dovrebbe essere gratuita. Per finalizzare il tutto è necessario andare alla Camera di Commercio e comunicare l’apertura dell’impresa. Si paga una quota di iscrizione. La casa editrice è aperta: ora inizia il vero lavoro.

Prima di tutto, anche prima di iniziare, è avere ben chiaro il progetto: come per ogni idea imprenditoriale un buon business plan è la chiave per il successo. L’investimento iniziale potrebbe anche essere minimo ma dovete calcolare bene i rischi d’impresa.; in primis l’investimento sulle figure professionali necessarie. Tenete presente che all’inizio avrete bisogno almeno di: un buon grafico, un editor, un addetto stampa, e un competente della contabilità.

La cosa più complicata sarà trovare il giro di distribuzione adeguato alle vostre esigenze. Se non sei già avviato e non hai un numero minimo di pubblicazioni l’anno, non ti fila nessuno.

La cosa incoraggiante è che esistono numerose tipologie di finanziamento pubblico per l’apertura di piccole imprese dall’imprenditoria giovanile, femminile, nelle zone disagiate (in questo caso scegliete con molta cura la sede). Potete rivolgervi al SUAP della vostra provincia dove sapranno consigliarvi su tutte le opportunità che il territorio vi offre.

In Italia ci sono molte piccole case editrici, spesso specializzate in un settore. La concorrenza è veramente molta. Le statistiche dicono che le nuove case editrici non superano l’anno di vita. Ma cercate di non scoraggiarvi, se avete veramente passione e determinazione troverete il modo di arrivare al cuore dei vostri lettori.

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