Il lavoro non è una passeggiata. Neanche quando viene pagato profumatamente (succede di rado) o coincide con la scelta di vita che avevi sognato di fare, sin dai tempi della scuola o dell’università. Ecco perché è importante che la fatica e l’impegno che metti nel tuo mestiere ogni giorno ti vengano riconosciuti. E non solo in termini strettamente economici. A fare la felicità – o la soddisfazione – di un dipendente non può essere solo lo stipendio che incassa, ma anche le attestazioni di stima che riceve nel corso della sua carriera. Il percorso lavorativo di ognuno di noi è lastricato di gratificazioni e frustrazioni che si avvicendano continuamente, ma se si ha la fortuna di mettere piede in un’azienda che destina una certa attenzione al benessere delle sue risorse, il bilancio non potrà che rivelarsi positivo. Specie se quell’attenzione si traduce nella concessione di benefit aziendali tarati sulle specifiche esigenze dei dipendenti.
Indice
Cosa pensano i lavoratori dei benefit aziendali
La Small Business Prices co.uk (azienda che fornisce consulenza finanziaria alle piccole imprese britanniche) ha dedicato un’infografica all’argomento, soffermandosi sui benefit aziendali che possono concorrere a rendere meno faticosa la vita dei lavoratori. L’abbiamo letta fino in fondo, ricavandone informazioni interessanti che, pur riferendosi alla realtà del Regno Unito, possono – a nostro avviso – adattarsi bene anche al contesto italiano. Te la proponiamo di seguito (nella versione originale), seguita dalla nostra personale rielaborazione.
L’infografica prende le mosse da una serie di sondaggi che hanno coinvolto 2000 dipendenti britannici ai quali è stato chiesto di esprimere un giudizio sui benefit aziendali di cui usufruiscono e su quelli che gradirebbero ottenere in futuro. Quello che è emerso con evidenza è che non tutti i lavoratori la pensano alla stessa maniera e che, come è facile intuire, col trascorrere del tempo, le priorità e le preferenze cambiano. L’importanza che un dipendente trentenne destina, infatti, al congedo parentale è nettamente superiore a quella dimostrata da un 50enne che, tra le sue priorità, indica piuttosto la possibilità di usufruire di agevolazioni sanitarie. Sono informazioni di cui gli imprenditori dovrebbero fare tesoro perché una risorsa che intuisce di avere dalla sua parte l’azienda (che si prodiga per rendergli la vita meno complicata) farà di tutto per rimanere al suo posto e fare ogni giorno il suo dovere.
Cosa hanno e cosa vogliono i dipendenti UK
Partiamo col dire che, come evidenzia in apertura l’infografica, le aziende concedono dei benefit ai loro dipendenti per renderli più felici, sereni e soddisfatti. Ma quali sono le agevolazioni di cui usufruiscono già e quali quelle che vorrebbero ottenere? Ecco i dati raccolti dalla Small Business Prices:
- il 19,61% dei lavoratori britannici intervistati beneficia di vari sconti e riduzioni, mentre l’11,05% vorrebbe averli;
- il 18,82% usufruisce di ferie aggiuntive, periodi sabatici e orari di lavoro flessibili, mentre il 26,28% gradirebbe molto ottenerli;
- l’11,82% frequenta corsi di formazione che solo il 3,06% del campione vorrebbe seguire;
- l’11,25% beneficia di cibo e bevande messi a disposizione dall’azienda, una percentuale superiore al 9,18% che vorrebbe fruirne;
- il 10,38% gode di benefit legati al benessere psico-fisico (corsi di yoga, massaggi ecc…) e dei congedi parentali, mentre il 10,54% vorrebbe averli;
- il 10,31% partecipa ad eventi ed escursioni oppure ottiene il permesso di andare in ufficio con abiti informali: agevolazioni che fanno gola al 5,36% degli intervistati;
- il 9,01% gode di agevolazioni legate all’assicurazione medica, mentre il 10,80% spera di ottenerle in futuro;
- il 5,98% usufruisce della macchina aziendale che rappresenta il desiderio del 16,41% del campione;
- il 2,81% ottiene dalla sua azienda beni di lusso, mentre il 7,31% si limita a sognarli
Quanto sono soddisfatti
E come giudicano i lavoratori britannici i benefit di cui fruiscono? Sono soddisfatti o no? Ecco cosa certifica l’infografica:
- il 13,86% delle dipendenti donne e il 18,37% dei dipendenti uomini si dicono altamente soddisfatti;
- il 45,43% delle donne e il 42,05% degli uomini si autodefiniscono abbastanza soddisfatti;
- il 26,55% delle donne e il 25,44% degli uomini affermano di non essere né soddisfatti né insoddisfatti;
- l’11,80 delle donne e il 10,60% degli uomini non esprimono un parere particolarmente favorevole;
- il 2,36% delle donne e il 3,53% degli uomini si definiscono molto scontenti
Le preferenze cambiano con l’età
Tra gli uomini e le donne esiste, insomma, una certa coincidenza di vedute. Che viene meno, invece, quando si passano in rassega le preferenze espresse da lavoratori di età differenti. Ecco i dati che dimostrano come le esigenze (e le priorità) dei dipendenti siano destinate a cambiare col passare del tempo.
I benefit aziendali legati alla casa (possibilità di accedere a mutui agevolati et similia) piacciono molto ai dipendenti della Generazione Z (che hanno tra i 18 e i 24 anni), mentre allettano di meno i Baby Boomers, che essendo molto più navigati di loro, un tetto sopra la testa ce l’hanno già da parecchio tempo. Ancora: il 23,53% degli under 25 esprime un giudizio più che positivo sulla possibilità di fruire di un numero importante di ferie pagate che invece – stando a quanto riportato nell’infografica – interessa di meno ai Millennials ossia ai dipendenti di età compresa tra i 25 e i 38 anni che apprezzano molto di più i congedi parentali e i benefit che permettono loro di rimanere in forma. Quanto alle agevolazioni legate alle spese mediche, inutile dire che ad apprezzarle di più sono i meno giovani: il 26,61% dei Baby Boomers (53-60 anni) e il 22,51% degli appartenenti alla cosiddetta Generazione X (39-52 anni). Se impareranno a concedere i giusti benefit ai loro dipendenti, gli imprenditori ne beneficeranno, a loro volta. Agevolare i lavoratori potrebbe rivelarsi, insomma, assai remunerativo.
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