Bonus per i lavori in casa ecco come ottenere lo sconto in fattura e tutti gli adempimenti da effettuare entro le date di scadenza previste.
Ci sono una serie di bonus per i lavori in casa, ossia agevolazioni e sconti spettanti a coloro che decidono di effettuare determinati tipi di interventi sugli immobili. Per ottenere tali agevolazioni, bisogna effettuare specifici adempimenti entro le date di scadenza previste. Ecco il calendario completo e cosa fare per ottenere tali agevolazioni.
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Bonus per i lavori in casa e lo sconto in fattura
Bonus per i lavori in casa sono a disposizione di chi decide di intervenire sui propri immobili. Parliamo di tutta una serie di lavori di ristrutturazione e riqualificazione per garantire il risparmio energetico e per la messa in sicurezza degli edifici da pericoli di natura sismica. I contribuenti possono ottenere, per queste tipologie di interventi, dei bonus e dunque degli sconti ed agevolazioni sulle spese sostenute fin da subito. Per ottenere tutto ciò, c’è però tutta una serie di adempimenti e scadenze da tenere in considerazione e dover rispettare.
Le prime comunicazioni da inviare all’Agenzia delle Entrate, in riferimento agli interventi effettuati ed alle spese sostenute, partiranno il prossimo 16 ottobre 2019, fino al 28 febbraio 2020. Tuttavia, dal momento in cui si ottiene lo sconto a quello in cui incominciano le detrazioni stesse, passa del tempo e soprattutto bisogna considerare tutta la serie di passaggi presenti tra queste due fasi.
Che cos’è e come funziona lo sconto in fattura?
Prima di tutto cerchiamo di capire cos’è lo sconto in fattura. I cittadini che intervengono sugli immobili con determinati tipi di lavori, possono ottenere immediatamente il loro sconto di carattere fiscale. Infatti, è il fornitore stesso che effettua lo sconto, andando ad anticipare in qualche modo parte della somma di denaro necessaria per l’acquisto di materiali. Facendo un esempio si capisce meglio il meccanismo. Se il contribuente deve sostenere una spesa di 100 euro, dovrà pagare solo 50 euro, in quanto il resto lo anticipa il fornitore stesso. Il contribuente potrà così godere del suo sconto in fattura fin da subito. Vediamo tutti i passaggi necessari al bonus per i lavori in casa.
La prima fase: l’entrata in vigore del Decreto Crescita
Il Decreto Crescita in cui viene regolata la questione relativa al bonus per i lavori in casa, è entrato in vigore il 1° maggio 2019. Si tratta di una data importante da segnare sul calendario, in quanto è possibile chiedere le agevolazioni e detrazioni, solo per i lavori effettuati a partire dal 1° maggio. La prima fase è quella di acquisto dei materiali. Il fornitore a cui ci rivolgiamo, avrà il compito di compilare una normale fattura, indicante la spesa complessiva. Lo sconto, che dovrà rispettare le detrazioni previste per le differenti tipologie di interventi svolti, deve essere indicato da parte. Inoltre, cosa molto importante da ricordare è che non sono assolutamente previste delle deroghe.
La seconda fase: la comunicazione all’Agenzia delle Entrate
La fase successiva per quanto riguarda il bonus per i lavori in casa, consiste nella comunicazione dei lavori effettuati e della spesa sostenuta all’Agenzia delle Entrate. Il cliente, dopo l’acquisto dei materiali, effettuato tramite pagamenti tracciabili, è tenuto ad inviare la comunicazione all’Agenzia, per quanto riguarda le spese sostenute ed i lavori effettuali, il tutto a partire dal 16 ottobre 2019 fino e non oltre il 28 febbraio 2020. Ricordiamo che l’importo stesso della detrazione si calcola in base alle spese sostenute in tutto il periodo d’imposta che finisce il 31 dicembre 2019. Questo significa che molti contribuenti decideranno di inviare le comunicazioni a partire dal mese di gennaio e non prima. Dunque, il vero e proprio afflusso delle comunicazioni avverrà a partire dal gennaio, fino a febbraio.
La terza fase: la compensazione
Questa fase interessa il fornitore che recupererà la somma di denaro anticipata sotto forma di credito d’imposta, il quale deve essere utilizzato solo ed esclusivamente in compensazione. Il fornitore potrà recuperare la somma anticipata dopo 10 giorni dall’avvenuta comunicazione del cliente all’Agenzia delle Entrate, il tutto attraverso 5 rate annuali di uguale importo. Il fornitore potrà inserire nel modello F24 il credito d’imposta. Potranno succedere casi in cui il fornitore si offra di effettuare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate al posto del cliente, il tutto per essere sicuro che la comunicazione stessa sia effettuata con successo, garantendogli il recupero della parte di sconto precedentemente applicata al cliente.
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