Lo stress da lavoro è un problema molto diffuso e che coinvolge quindi un alto numero di persone. L’entità dei suoi effetti può variare significativamente e comportare anche problemi gravi, che è necessario prevenire quando possibile e ridurre al minimo una volta che, purtroppo, hanno fatto la loro comparsa. Per questo la pratica di mitigare il più possibile lo stress accumulato sul posto di lavoro (che spesso finisce per influire anche sulla vita privata) è diventata molto comune. Nel tempo sono stati identificati diversi metodi ed un certo numero di step da seguire per riuscire a vincere uno stato fisico e mentale che può creare molti danni. Vediamo alcuni punti che possono aiutare ad affrontare concretamente lo stress da lavoro, come capire se si è stressati e cosa fare una volta accertata l’esistenza di uno stato psicofisico di questo tipo.
Indice
Identificare le fonti di stress
La prima cosa da fare è quella di identificare le fonti di stress, ovvero quello di capire come mai si è stressati, quali sono le cose che ci rendono tali. Ovviamente non per tutti sono uguali, perché dipende dal tipo di lavoro. Per qualcuno può trattarsi di una visita complicata in una sede aziendale, per altri può essere una scadenza importante, un compito ripetitivo, una mansione delicata e via dicendo. In alcuni casi anche la sequenza degli eventi può avere un effetto negativo sulla comparsa e sul livello di stress da lavoro, quindi tenere un diario può senza dubbio aiutare ad individuare gli elementi stressanti ed a sviluppare quindi una strategia personalizzata per affrontare concretamente lo stress da lavoro. Bisogna sostanzialmente capire se il fare certe cose in un determinato tempo ed in un determinato modo, magari per un periodo di più giorni o più settimane possa o meno essere fonte di stress. Per fare questo però bisogna chiaramente tenere traccia di tutto quanto si è fatto, perché il “tanto me lo ricordo a memoria” può essere un concetto traditore.
Stabilire le priorità e gestire il tempo
Stabilire delle priorità nell’organizzazione del proprio lavoro è ovviamente molto importante, ma non tutti fanno caso al fatto che questo tipo di metodo può influire in maniera determinante anche sulla riduzione delle fonti di stress. Non sempre è possibile scegliere cosa fare e quando, ma se la situazione lo permette, è fondamentale comprendere a pieno cosa sia meglio fare prima e cosa dopo. Ad esempio, per affrontare concretamente lo stress da lavoro non è detto che fare la cosa più facile prima e quella più difficile dopo sia la soluzione migliore, perché ci si potrebbe trovare nella brutta situazione di dover affrontare il compito più gravoso quando si è più stanchi con conseguente accumulo di ulteriore stanchezza e quindi di ancora più stress. Nemmeno il contrario è però un dogma assoluto. Il “faccio subito quello che mi pesa di più così me lo tolgo dalle scatole”, è un’ottima pratica, ma non sempre va seguita. Potrebbe esserci un ordine delle cose da fare che semplifica di molto il lavoro e quindi sì, ci si troverebbe a dover compiere qualcosa di difficile quando si è stanchi, ma nel complesso lo si sarà molto di meno rispetto a se avessimo affrontato il tutto a sequenza invertita, o comunque in un ordine differente. Per questo è importante essere molto flessibili quando è il momento di decidere in che modo stabilire le priorità dell’intero lavoro da svolgere e pianificare il tutto. Affrontare concretamente lo stress da lavoro significa anche capire che gli assolutismi non vanno mai bene. E’ inoltre utile ricordarsi di stabilire un impegno e degli obiettivi che siano del tutto realistici, puntare all’inverosimile non permetterà di raggiungerlo e ciò sarà ovviamente causa di forte stress, proprio quello che vogliamo evitare insomma.
Il tempo è un fattore chiave, imparare a gestirlo è fondamentale, tra l’altro non solo sul posto di lavoro. Capire quanto ci si impiegherà a svolgere un compito per poi poter stabilire il prossimo passo da fare a seconda del tempo a disposizione e di seguito dedicarsi ad una meritata pausa, ha un senso molto profondo per tutto il nostro essere. Questo è un metodo efficace per affrontare concretamente lo stress da lavoro, ma esiste anche quello chiamato “Pomodoro”, che prevede l’alternanza tra un momento di lavoro molto impegnativo e pause piuttosto brevi ma fatte in un certo numero. Altre tecniche molto efficaci sono quella dei “due minuti”, e quella dei “blocchi di tempo”. La prima presuppone il fatto di svolgere subito un compito che richieda al massimo due minuti per essere completato, in modo da non accumulare nel tempo una serie troppo grande di lavori piccoli ma fastidiosi. Questo infatti potrebbe produrre un certo livello di stress. Nel secondo caso la pratica consigliata è quella di suddividere l’intera giornata in blocchi per poi inserire i compiti da svolgere in queste macro-aree, suddividendoli per urgenza e per importanza. Anche la delega di alcune attività, quando questa è possibile, è un’ottima forma di gestione del tempo, perché aiuta a non accumulare troppi compiti e quindi troppo stress. Esiste poi il metodo GTD, che si basa sulla registrazione e l’organizzazione di tutte le attività, le quali devono essere fatte rientrare in un sistema affidabile creato precedentemente. Tali attività devono poi essere successivamente suddivise in azioni specifiche e prioritarie. Cioè va identificato in modo chiaro ed inequivocabile il cosa e il quando. Bisognerà poi agire seguendo ciò che si è identificato. Cosa bisogna fare? Quando è meglio farlo? Le risposte a queste due domande orienteranno poi le azioni secondo uno schema predeterminato ed influiranno molto sull’affrontare concretamente lo stress da lavoro. In ogni caso, imparare tecniche concrete di gestione del tempo è un buon metodo per non accumulare stress, risparmiare lo stesso tempo che poi potrà essere impiegato per vivere situazioni più gradevoli ed anche migliorare i risultati lavorativi e quindi la produttività.
Meglio dare dei limiti
Impegnarsi per gli altri a volte può purtroppo corrispondere a soffrire di un certo sovraccarico di responsabilità. Quando queste sono molte e pesanti, è inevitabile che una qualche forma di stress più o meno grave faccia la sua comparsa. Per ovviare a questo problema è veramente necessario saper stabilire dei limiti. Imparare quindi a dire no ogni tanto e soprattutto quando non si può fare a meno di farlo è davvero una buona pratica. I limiti vanno stabiliti con gli altri, ma anche con se stessi. Bisogna quindi capire quali siano i propri e non impegnarsi oltre a quelli e bisogna contemporaneamente far capire ai colleghi che oltre ad un certo livello non possono chiedere. Sarebbe inoltre meglio che i propri limiti non corrispondessero con quelli dati ai colleghi. Infatti bisognerebbe sempre con tenere con questi ultimi una soglia un po’ più bassa, in modo da avere un margine di sicurezza. Volendo quantificare in un esempio puramente teorico: se il nostro limite personale è 10 compiti al giorno, dobbiamo sapere esattamente che non possiamo e non dobbiamo arrivare ad 11, o peggio ancora 15 ed ai colleghi, anche volendo essere molto gentili, dovremmo dire che ne possiamo fare 8. Ovviamente non è possibile basarsi sul mero numero di compiti da fare per stabilire i propri limiti e quelli da dare ai colleghi, perché molto dipende da quali sono questi compiti e che impegno richiedono sia in termini di concentrazione che di tempo. Ma l’esempio numerico di cui sopra vuole esprimere un concetto in maniera chiara, allo scopo di spiegare quale debba essere la filosofia che sta dietro al darsi (e al dare) dei limiti chiari ed invalicabili.
Il sostegno ai colleghi
A meno che sia proprio impossibile, sostenere i colleghi in un ambiente di lavoro contribuisce fortemente a ridurre lo stress, in quanto il sostegno verrà certamente ricambiato da loro. E così si creeranno il minor numero possibile di attriti, ci sarà supporto in caso di problemi e con tutta probabilità almeno alcuni compiti potranno essere condivisi. Ciò alleggerirà il carico di lavoro personale ed ovviamente lo stress da esso derivante. Al contrario un ambiente di lavoro troppo competitivo risulterà molto difficile da frequentare e da ciò si produrrà un forte livello di stress a causa dell’alta attenzione necessaria alle mosse altrui, la mancanza di fiducia ed il continuo dubbio che qualcuno possa fare qualcosa di sbagliato nei nostri confronti. L’attenzione e la prudenza non sono in discussione, ma per quanto è nelle nostre possibilità è sicuramente meglio contribuire a rapporti distesi e solidali tra i colleghi.
Riconoscere lo stress cronico e farsi aiutare
Così come è importante riconoscere le fonti dello stress da lavoro, è altrettanto necessario saper capire se ci stiamo confrontando con una condizione di stress cronico. Vi sono alcuni elementi che possono certamente aiutarci in questo senso. Ad esempio se siamo vittime di frequenti e repentini cambiamenti nell’umore, abbiamo forti difficoltà di concentrazione e dormiamo male a causa di disturbi (che possono essere di varia natura, come ad esempio i troppi pensieri, o lo svegliarsi troppo spesso e repentinamente), potremmo avere un problema di stress cronico. In questo caso è sicuramente consigliabile una visita presso un medico esperto.
in ogni caso, i livelli di stress possono essere molti. Quando si va oltre un certo limite è però meglio non affrontare la questione da soli e richiedere un supporto. Quest’ultimo può sicuramente essere ritrovato in amici e parenti, con i quali si possono condividere problemi e difficoltà in modo da ottenere suggerimenti utili. Ma bisogna anche capire che non c’è assolutamente nulla di male nel richiedere un supporto professionale, tutt’altro. Esistono i consulenti aziendali, ma anche gli psicologi che possono fornire un aiuto concreto e determinante nell’affrontare uno stress da lavoro che sta finendo per prendere il sopravvento e che potrebbe arrivare ad impedire lo svolgimento normale e corretto delle proprie mansioni. Quindi non c’è nulla di cui vergognarsi e nel qual caso si capisca di essere in quella situazione, o vicini ad essa il suggerimento molto forte è quello di confrontarsi con un esperto che possa offrire soluzioni definitive per uscire dalla spiacevole situazione dovuta ad un livello di stress da lavoro troppo elevato.
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