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Come aprire una coltivazione di piante aromatiche

Coltivazione piante aromatiche, quanto costa, cosa serve, come iniziare, franchising e consigli utili

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Innanzitutto partiamo con il definire cosa sono le piante aromatiche e perchè avviare una coltivazione di piante aromatiche può essere un ottimo business. L’utilizzo delle piante aromatiche spazia dalla produzione di molti liquori, alla preparazione di profumi, pomate e creme, dalle corroboranti tisane, al classico utilizzo in cucina per insaporire le pietanze.

Si tratta di piante contenenti sostanze dall’odore gradevole e ricche di oli essenziali. Tra le più comuni possiamo citare la menta, il rosmarino, il the, il ginepro, ma anche l’eucalipto (specie arborea) o il richiestissimo zafferano. Basta fare mente locale per comprendere che questi vegetali hanno un’innumerevole quantità di utilizzi e, pertanto, potrebbe essere interessante dare avvio a una coltivazione di piante aromatiche.

Cosa serve per coltivare piante aromatiche

piante aromatiche

Coltivare piante aromatiche richiede tuttavia impegno ed attenzione. Alcune specie necessitano di molte cure per produrre quantitativi interessanti per il mercato. In genere, tuttavia, le piante aromatiche non sono di grandi dimensioni, quindi per dare avvio all’attività non occorrono, almeno in una prima fase, appezzamenti di terreno particolarmente vasti. Piuttosto è consigliabile concentrarsi sulla coltivazione di una sola specie, scegliendo tra quelle che meglio si conformano alle caratteristiche del suolo di cui si dispone. Ovviamente è buona norma seguire la domanda di mercato: i pistilli di zafferano oggi sono valutati 12.000 Euro/kg, sebbene non sia affatto semplice raggiungere una produzione che, solo in apparenza, può sembrare modesta. Eppure in Italia, come confermato da alcune associazioni di categoria degli agricoltori, c’è grande richiesta di piante aromatiche, e non solo di zafferano, anche perché, almeno fino ad oggi, la maggior parte di quelle che giungono nel nostro Paese sono d’importazione.

Costi per avviare una coltivazione di piante aromatiche

I costi della start up sono assai variabili: tutto dipende dalla specie che si è deciso di coltivare. Le sementi sono a buon mercato, ma alcune erbe aromatiche necessitano di molte cure: se il timo o l’anice, ad esempio, necessitano solo di acqua e il giusto concime, coltivare l’aloe è assai impegnativo, anche perché necessita di condizioni molto specifiche sotto il profilo della temperatura e dell’irradiazione solare, oltre a un terreno in parte composto da sabbia, in parte da terra.

Come già scritto, gli utilizzi delle piante aromatiche sono pressoché sconfinati e la domanda interna è elevata per molte di esse. Certamente competere con i produttori stranieri, capaci di portare grandi quantitativi senza badare alla qualità, non è banale. Per questo chi decidesse di aprire una coltivazione di piante aromatiche in Italia deve concentrarsi soprattutto su metodi di produzione biologica che diano valore aggiunto al prodotto. L’attenzione verso il mancato utilizzo di pesticidi e fertilizzanti da parte degli agricoltori è un elemento sempre più apprezzato dagli acquirenti, soprattutto i dettaglianti. Il mercato dei grossisti, per il momento, non sembra affascinato dalla salubrità dell’agricoltura biologica, prediligendo ancora la quantità alla qualità.

Normative e burocrazia

Se desiderate iniziare a coltivare piante aromatiche a livello imprenditoriale aprendo una partita IVA, sappiate che sotto il profilo burocratico la soluzione migliore è quella della ditta individuale di tipo agricolo, tipo di società che beneficia di una notevole quantità di sgravi fiscali. Naturalmente è necessario iscrivere l’impresa presso l’apposito registro alla locale CCIAA, mentre se si intende procedere direttamente con la trasformazione dei prodotti, è necessario disporre di alcune certificazioni rilasciate dalla Asl. È buona prassi, inoltre, osservare se sussistano normative regionali volte alla tutela e/o alla diffusione della pianta che si è deciso di coltivare. Ad esempio, la Sardegna favorisce e incentiva i produttori di mirto. In altre regioni, invece, è possibile trovare facilitazioni fiscali nel caso in cui si decida di coltivare una pianta aromatica tipica della zona, al fine di aumentarne la produzione.

Coltivare piante aromatiche in franchising

Chi vuole aprire una coltivazione di piante aromatiche, inoltre, potrebbe optare per alcuni franchise, specialmente collegati al business, in evidente crescita, della cosmesi biologica. In questo caso, oltre alla coltivazione, occorrerà dotarsi anche dei macchinari per la trasformazione del prodotto, anche se sarà la stessa centrale del franchising a indirizzare e istruire l’imprenditore sulle tecniche necessarie. Le aziende in cerca di agricoltori di piante aromatiche e officinali non sono poche e sono disposte a realizzare collaborazioni anche in base a quantitativi non particolarmente elevati di prodotto. Basta consultare il web per scoprire decine di aziende cosmetiche specializzate in ambito biologico interessate ad acquistare le lavorazioni di questo tipo di piante.

Kit di supporto

Per chi volesse un supporto nell’avvio di un’attività di coltivazione di piante aromatice ed avere info e consigli per avere finanziamenti, contributi a fondo perduto e agevolazioni pubbliche segnaliamo il Kit Creaimpresa: Come aprire una coltivazione di piante aromatiche (da noi valutato e ritenuto veramente valido).

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