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Come aprire una fattoria didattica

State pensando di aprire una fattoria didattica? Scoprite perché è importante farlo e di cosa avete bisogno

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Se vi interessa sapere come aprire una fattoria didattica, questo articolo vi aiuterà a capire come funziona e quali sono i passi da compiere. Le fattorie didattiche e le city farm (letteralmente fattorie urbane) sono parti integranti di aziende agricole o agriturismi che mettono a disposizione del pubblico ampi spazi attrezzati, dotandosi di tutte le autorizzazioni necessarie allo svolgimento delle attività proposte e scommettendo sulle prestazioni di personale altamente qualificato e specificamente formato.

In realtà, una sottile ma importante differenza tra la fattoria didattica e la city farm esiste, visto che quest’ultima è una struttura (di solito sostenuta da enti ed associazioni no profit) realizzata ad hoc nelle periferie delle città, mentre la prima è una realtà preesistente adattata e valorizzata nella sua portata sociale ed educativa. In ogni caso, tanto le fattorie didattiche quanto le city farm rappresentano dei luoghi interessanti ed istruttivi, capaci di affascinare non solo gli studenti che le visitano, ma anche gli adulti che li accompagnano. Per non parlare dei tanti turisti appassionati (di tutte le età), che tornano a casa con un ricordo speciale della giornata trascorsa in mezzo alla natura.

La fattoria didattica: un po’ di storia

aprire una fattoria didattica

Le fattorie didattiche, intese come progetto educativo, nascono nei Paesi scandinavi alla fine del XX secolo. Negli anni Settanta, arrivano in Gran Bretagna e, negli anni Novanta, cominciano a diffondersi anche in Italia. Da singole unità dislocate al di fuori delle città, iniziano ad organizzarsi e a costituirsi in maniera sempre più consapevole. Grazie alla guida di Alimos, un’associazione che – da quasi 50 anni – sostiene l’innovazione agricola occupandosi di tutela del territorio, cultura alimentare e biodiversità.

Ma è negli ultimi 10/15 anni che le fattorie didattiche vedono affermare il loro successo: i ritmi frenetici e stressanti delle grandi città spingono, infatti, sempre più persone a “cercare rifugio” nella campagna (dove il tempo sembra scorrere più lentamente) per celebrare quel ritorno alle origini di cui sentono così tanto bisogno. A fare da apripista è stata l’Emilia Romagna (nel 1997 è nata la “Rete delle fattorie didattiche romagnole”), ma nell’arco di poco tempo, un po’ tutte le regioni italiane hanno seguito il suo esempio e, negli ultimi anni, è soprattutto al Sud che la fattoria didattica si è affermata come attività trainante di un settore (quello agricolo) in continua espansione. Ad oggi, stando agli ultimi censimenti realizzati, le fattorie didattiche presenti su tutto il territorio nazionale sono più di 2 mila.

Perché aprire una fattoria didattica

Per soddisfare il desiderio di ritornare alla natura e alla campagna, coltivato da tante persone, e per dare corpo a un’idea di business alternativa e potenzialmente redditizia. La società moderna impone ritmi serrati, che costringono molte famiglie a programmare ogni singolo spostamento con un largo margine di anticipo. Chi raggiunge una fattoria didattica può finalmente dimenticarsi dell’orologio e concedersi una pausa di puro relax. Che procura benessere non solo agli adulti, ma anche (e soprattutto) ai giovani.

Assorbiti come sono dalla tecnologia che scandisce le loro giornate, una volta arrivati in queste strutture, i visitatori hanno la possibilità di riscoprire (o di scoprire per la prima volta) il contatto diretto con la terra, con gli animali e con la natura; di immergersi nel verde e di godere dei ritmi rilassanti della campagna. Non solo: agli ospiti delle fattorie didattiche è consentito osservare da vicino le pratiche abituali del contadino, che si dedica con amore all’allevamento degli animali e alla coltivazione della terra.

L’obiettivo finale è, insomma, quello di diffondere la conoscenza sulle attività svolte nella fattoria, coinvolgendo soprattutto i bambini e i ragazzi (nati a pane e smart phone ) nella realizzazione o nella raccolta di qualche prodotto tipico o nella cura e assistenza di qualche animale (dalle mucche agli asinelli, dalle pecore alle galline). L’idea di far “sporcare loro le mani” piace tanto ai genitori e agli educatori che sostengono, con forza, l’utilità di queste realtà, celebrandone l’alto valore educativo.

L’attenzione che il mondo della scuola destina alla riscoperta del mondo rurale continua a crescere. Grazie alle tante iniziative volte a sostenere la tutela dell’ambiente, il rispetto per gli animali, la biodiversità, l’ecosostenibilità. E a sottolineare l’importanza di mangiare sano e di godere dei benefici di una vita trascorsa (almeno in parte) all’aria aperta. In una società che – al netto delle sue contraddizioni – sembra aver riabilitato la centralità di questi bisogni, scommettere su una fattoria didattica può rivelarsi un’idea vincente.

Cosa si fa in una fattoria didattica

Le attività educative ed i laboratori creativi (rigorosamente manuali) proposti dalle fattorie didattiche sono tanti e coinvolgenti. Si va dall’osservazione della mungitura alla trasformazione del latte in formaggio; dalla raccolta del grano alla panificazione; dal ciclo dell’uovo alla produzione del vino, dell’olio, del miele e di altri prodotti tipici. E non si pensi che si resti solo a guardare: ai visitatori viene data la possibilità di mungere qualche mucca, di dare da mangiare alle galline o di impastare la farina con la quale si realizzerà il pane del giorno.

Non solo: il personale specializzato addetto all’accoglienza dei visitatori spiega ai ragazzi e ai loro accompagnatori come si cura un orto, insegna a riconoscere le caratteristiche del terreno e i vari tipi di alberi da frutta ed evidenzia l’importanza di scegliere la giusta semina per ogni tipo di prodotto. E alla fine della giornata, si organizzano momenti di convivialità gastronomica durante i quali si possono degustare le prelibatezze prodotte dall’azienda: dalle conserve alle verdure sott’olio; dai formaggi ai prodotti di forno.

E non finisce qui: le fattorie didattiche più organizzate propongono anche attività di puro divertimento, studiate per rendere ancora più piacevole la permanenza dei loro ospiti. C’è chi organizza passeggiate a cavallo e chi escursioni in mountain bike e chi si è, infine, attrezzato di un parco giochi per intrattenere i visitatori più piccoli. La ricetta vincente è quella che propone la combinazione tra la didattica ed il divertimento: se state pensando di aprire una fattoria didattica, tenetelo bene a mente.

Come aprire una fattoria didattica: l’iter burocratico

La qualifica di “fattoria didattica” viene rilasciata dalle amministrazioni regionali che seguono parametri e modalità specifiche e spesso differenti. Tra i requisiti (stabiliti dalle cosiddette “carte di qualità”) che bisogna possedere per ottenere la denominazione, ci sono: l’adeguamento strutturale, organizzativo e qualitativo degli standard aziendali, il rispetto delle norme di sicurezza, l’assenza di barriere architettoniche, l’adozione di sistemi di produzione ecocompatibili.

I gestori e i proprietari delle fattorie didattiche devono, inoltre, dotarsi di personale competente e di operatori qualificati (che devono aver frequentato corsi abilitanti per l’animazione didattica in fattoria) e stilare un programma didattico-educativo in cui dettagliare le aree idonee alle attività da svolgere all’aperto e quelle interne preposte all’accoglienza dei visitatori (in caso di cattivo tempo). Non solo: il programma educativo – che deve essere approvato dalla Regione o dalla Provincia competente – deve alternare momenti di formazione teorica ad altri di natura laboratoriale e deve prevedere moduli specifici sull’educazione alla salute, alla corretta alimentazione e al gusto, alla tutela dell’ambiente e al rispetto del territorio.

Kit di supporto

A chi volesse ricevere consigli ed informazioni dettagliate su eventuali finanziamenti, contributi a fondo perduto e agevolazioni pubbliche, segnaliamo il Kit Creaimpresa: Come avviare una fattoria didattica e city farm (da noi consultato e ritenuto veramente valido).

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