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Come aprire un minicaseificio

Quali sono gli adempimenti burocratici da rispettare? E quali le valutazioni iniziali da fare per aprire un mini caseificio? Vediamo nel dettaglio.

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Perché progettare di aprire un minicaseificio nella propria azienda agricola? Perché una delle tendenze più in voga negli ultimi anni è stata quella di tornare ad attività legate alla natura. Complice la crisi economica ed occupazionale, sono diverse le persone che hanno deciso di avviare un’attività in proprio che riavvicini alle antiche professioni del contadino o dell’allevatore. Se aggiungiamo la sempre maggiore attenzione che i consumatori destinano ai prodotti naturali ed a chilometro zero, è facile comprendere come avviare un’impresa di questo tipo, con allevamento di pecore ed ovini annesso, possa essere considerata un’idea interessante, su cui valga la pena scommettere.

Aprire un minicaseificio: norme e burocrazia

aprire un minicaseificio

Il minicaseificio, con annesso allevamento di ovini, se da un lato ha l’innegabile vantaggio di avere già a propria disposizione la materia prima, dall’altro deve rispondere alle norme necessarie per intraprendere due tipi di attività: quella che riguarda l’allevamento degli animali e quella che riguarda la trasformazione del latte in prodotti caseari. Dal punto di vista burocratico, occorre:

  • aprire una Partita Iva
  • iscriversi alla Camera di Commercio
  • presentare la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) al Comune di competenza
  • iscriversi all’Inps

E poi? Bisogna individuare gli spazi, partendo da quello da destinare all’allevamento degli animali che deve essere sufficientemente capiente (un ettaro può arrivare ad ospitare massimo 18 capi di bestiame) e attrezzato di tutto quello che serve a garantire una buona permanenza agli ovini. E il minicaseificio? Può anche trovarsi in un luogo diverso, ma in questo caso, dovete mettere in conto le spese aggiuntive per il trasporto del latte. Indispensabile è anche recintare il terreno, per evitare la fuga degli animali per i quali bisogna prevedere uno spazio idoneo al ricovero notturno, da utilizzare anche  durante le stagioni più fredde (se si decide di alloggiarli all’aperto). I locali della mungitura ed, in particolar modo, il minicaseificio dovranno poi rispondere a tutti gli standard igenici stabiliti dalle Asl, sulla scorta delle direttive fornite dalle amministrazioni regionali.

Per aprire un minicaseificio, è opportuno conoscere  approfonditamente tali norme. Rivolgetevi all’azienda sanitaria locale di competenza e prendete tutte le informazioni che vi servono perché in fatto di sanità, le norme possono differire da regione a regione. Per non parlare dei corsi che preparano alla lavorazione dei prodotti alimentari che, in alcune regioni, sono obbligatori e in altre no. Si tratta solitamente di corsi a pagamento, con  frequenza obbligatoria e della durata media di 150 ore. Informatevi per bene e muovetevi per tempo.

Aprire un mini caseificio: le scelte da fare

Le procedure burocratiche non sono il solo aspetto da considerare, fondamentale è anche la scelta dei capi da allevamento. Nel caso di un minicaseificio, l’allevatore potrà valutare la razza di pecora e capra più adatta alla produzione di latte. Il consiglio è quello di rivolgersi ad allevatori qualificati, che hanno maturato tanta esperienza sul campo, e di acquistare solo capi certificati. Ma se le vostre ambizioni sono più alte, potete pensare di puntare su pecore e capre che non si limitano a dare il latte, ma dalle quali potete ricavare anche carne o lana. L’investimento sarà maggiore, ma di riflesso anche i guadagni dovrebbero crescere.

Aprire un mini caseificio significa inoltre scegliere, con criterio, i prodotti da commercializzare. Il consiglio, per chi non vanta un’esperienza specifica nella produzione casearia, è quello di di seguire un corso apposito o di fare esperienza presso una struttura già avviata. In questo modo, potrà acquisire i rudimenti del mestiere che gli permetteranno di procedere, dopo un po’ di tempo, in completa autonomia. Anche la scelta dei prodotti da vendere deve essere fatta con oculatezza, ma non allarmatevi più di tanto, se le cose non vanno come avevate preventivato. Disponendo della materia prima, potete permettervi di modificare la vostra offerta strada facendo, adattandola alle richieste del mercato a cui vi rivolgete.

Chi desidera vendere prodotti biologici dovrà, infine, tenere presente che è necessario ottenere una certificazione specifica. Si tratta di uno step ulteriore, che richiede uno sforzo aggiuntivo, ma che garantisce l’innalzamento del valore del prodotto finito e, di conseguenza, la potenziale redditività della vostra azienda. Aprire un caseificio (anche di piccole dimensioni) è una sfida avvincente, che non può essere presa sottogamba. Dovete mettere in conto una serie di attività non sempre semplici e fisicamente dispendiose, che potrebbero richiedere il supporto e l’intervento di altre persone da assumere come collaboratori. Mettete in preventivo anche questo.

Cosa serve e quanto costa aprire un mini caseificio

E veniamo all’aspetto più pratico: quali sono gli impianti e le attrezzature di cui deve dotarsi chi intende avviare un minicaseificio? Si può partire da un impianto compatto e monoblocco di 10 metri quadrati capace di riscaldare il latte, coagularlo in cagliata e rompere ed agitare la cagliata. Dopodiché occorre provvedere al travaso della cagliata in appositi stampi, alla raccolta del siero e alla salatura e stagionatura del formaggio (che avviene in apposite celle refrigerate). Per essere più precisi, occorre dotarsi di:

  • una piccola caldaia da 200 litri
  • un serbatoio polivalente (in acciaio inox e dotato di valvola di scarico) per la lavorazione del latte
  • attrezzi accessori per l’agitazione e il taglio del coagulo
  • un tavolo spersorio per la lavorazione del prodotto
  • una vasca per la salatura
  • un generatore di vapore alimentabile a metano o GPL
  • una cella refrigerata di circa 10 mc

L’investimento iniziale può essere più o meno oneroso: se intendete aprire anche un punto vendita, la cifra da mettere in preventivo non può essere inferiore ai 35 mila e può arrivare a superare i 70 mila euro. Mentre se avete in progetto di realizzare solo i prodotti caseari, potreste cavarvela con un investimento di circa 15 mila euro.

Kit di supporto

A chi volesse ricevere consigli ed informazioni dettagliate su eventuali finanziamenti, contributi a fondo perduto, agevolazioni pubbliche e molto altro ancora, segnaliamo il Kit Creaimpresa: Come aprire un minicaseificio (da noi ritenuto veramente valido).

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