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I 5 trucchi per convincere il capo a sostenere le nostre idee

L’entusiasmo e l’intuizione non bastano. Per ottenere il “disco verde” del boss, bisogna avere un progetto credibile e vantaggioso

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Ci sono periodi in cui la nostra mente sembra funzionare meglio che in altri. Periodi nei quali riusciamo a dare il meglio di noi e a fare centro ogni volta che puntiamo il bersaglio. Questi momenti vanno sfruttati al massimo perché – come tutti sanno – sono destinati a passare. Se sentiamo di essere dei vulcani in piena, non temporeggiamo troppo; l’entusiasmo e l’intuizione potrebbero scemare in breve tempo. Mettiamo ordine ai pensieri e proviamo a passare all’azione. Perché, per quanto brillante la nostra idea possa sembrarci, senza il beneplacito di chi ci dirige, è destinata a rimanere lettera morta. Le buone idee, per essere attuate, devono essere comprese e appoggiate dagli altri. Soprattutto dal capo. Cosa possiamo dire o fare per convincerlo? Scopriamolo insieme.

Come convincere il capo della bontà delle nostre idee

convincere il capo a sostenere le nostre idee

I buoni capi apprezzano l’inventiva e l’intraprendenza dei loro collaboratori. E, compatibilmente con la loro disponibilità di tempo, accettano sempre di buon grado di parlare con loro di progetti o iniziative. Sgombriamo quindi il campo da false credenze secondo le quali i capi si sentirebbero minacciati dai loro dipendenti più brillanti e tenterebbero di ostacolarli. E’ nell’interesse dell’intera azienda disporre di risorse che, a vario titolo, concorrono a ottenere successi.

I bravi leader non temono le capacità dei loro sottoposti e sono, anzi, pronti a valorizzarle. Se le nostre idee non vengono prese in considerazione non è perché il nostro superiore è roso dall’invidia, ma perché (con ogni probabilità) non erano così buone come pensavamo. O perché non siamo riusciti a illustrarle in maniera efficace. Ecco qualche semplice consiglio per evitare di fare un buco nell’acqua, quando bussiamo alla porta del capo per reclamare la sua attenzione.

Mostrare entusiasmo

La prima cosa che dobbiamo imparare a fare, quando pensiamo di avere un’idea vincente in mente, è “venderla” con entusiasmo e convinzione. Perché se dimostriamo di crederci poco, non avremo alcuna speranza di ottenere la considerazione del capo. Il che non vuol dire, ovviamente, che questo sia sufficiente. Per non compiere passi falsi, occorre pianificare tutto con attenzione ed arrivare con un progetto credibile e ben strutturato. Lo slancio iniziale deve, insomma, fare da apripista a un’idea solida e realizzabile. Che – lo ribadiamo – dovrà essere esposta con chiarezza e precisione.

Parlarne coi colleghi

Il consiglio non è, ovviamente, quello di sbandierare ai quattro venti la nostra idea, ma di illustrarla (per grandi linee) ai colleghi più fidati e capaci. Chiediamo il loro parere e pretendiamo la loro sincerità, mettendo in conto la possibilità di incassare tiepidi riscontri. Come reagire in questo caso? Se i colleghi interpellati non tradiscono grande entusiasmo per la nostra idea, possiamo scegliere di accantonarla. O di svilupparla in maniera differente, facendo tesoro (magari) delle loro indicazioni. Convinciamoci del fatto che anche l’idea apparentemente più brillante può sempre essere migliorata. E che il merito del suo successo va eventualmente diviso con le persone che ci hanno aiutato ad “aggiustare il tiro” strada facendo.

Puntare su qualcosa di vantaggioso

Di idee valide ce ne sono tante, ma quelle che hanno più chance di essere realizzate sono quelle che procurano un vantaggio concreto all’azienda. Per essere chiari: il capo non faticherà a prendere in considerazione un’idea che promette di incrementare il volume degli affari, di aumentare le entrate o di ridurre le spese. Mentre si mostrerà poco interessato a sostenere un progetto particolarmente avventuroso o costoso. Quando bussiamo alla sua porta, cerchiamo di proporgli qualcosa di veramente utile e vantaggioso per la società. Che possa portare beneficio all’intera squadra di lavoro (o almeno alla maggior parte di essa).

Prepararsi per bene

L’intuizione non basta. Per ottenere la considerazione del capo, dobbiamo presentargli un progetto definito in ogni dettaglio. Ed arrivare pronti al fatidico appuntamento. Cosa vuol dire? Che dovremo essere in grado di rispondere a tutte le sue eventuali domande: cosa ci serve per realizzare l’idea? Di quanto tempo abbiamo bisogno? Intendiamo lavorarci da soli o con qualcun altro? Un tentennamento o un dubbio non fugato potrebbero costarci cari.

Scegli il momento giusto

A volte i tempi sono determinanti. Per evitare che l'”idea del secolo” venga bocciata dal capo solo perché abbiamo scelto di parlargliene nel momento sbagliato, sarà bene agire con contezza. E accertarsi che il clima sia favorevole. Anche i modi possono fare la differenza: un eccesso di arroganza potrebbe far fallire ogni cosa e spingere il capo a metterci alla porta. Perché rischiare tanto? Anche se pensiamo di avere in tasca la soluzione a tutti i mali (dell’azienda), cerchiamo di mantenere sempre il giusto atteggiamento. In situazioni di questo tipo, le dinamiche gerarchiche non devono mai essere sovvertite.

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