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Come essere felici al lavoro: ecco i consigli degli scienziati

Goderci i bei momenti, non chiedere troppo a noi stessi e concederci le giuste pause: ecco cosa possiamo fare concretamente per rendere le nostre vite più serene. Dentro e fuori l’ufficio

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Essere sempre di cattivo umore può essere sfiancante. Se pensi che ridere troppo sia un’abitudine delle persone dotate di poco cervello, prova a riflettere su questo: quanto ti costa, in termini di serenità e di benessere personale, non concederti mai una risata e prendere sempre tutto sul serio? Non credere a chi ti dice che per essere apprezzati al lavoro, bisogna mantenere sempre un incrollabile compostezza; il decoro e la professionalità non hanno nulla a che fare con l’incapacità di godersi e gioire dei bei momenti che possono verificarsi anche al lavoro. Impara ad allentare la presa, quando ne avverti il bisogno, e non chiedere troppo a te stesso. Essere felici al lavoro è possibile, a patto che si prenda la faccenda seriamente e si comprenda quanto possa aiutarci a stare bene.

I 5 consigli degli scienziati per essere felici al lavoro

Essere felici al lavoro conviene a tutti: ai dipendenti che, sentendosi coinvolti, tendono a produrre di più e ai dirigenti che beneficiano dei frutti di tanto impegno. Certo, non si può negare che certi mestieri farebbero deprimere anche gli ottimisti più incalliti, ma per quanto sgradevole possa essere la tua condizione, devi comunque sforzarti di coglierne i pochi aspetti positivi. E trarre dalle difficoltà l’ispirazione per crescere, andare avanti o ambire a qualcosa di diverso. A sostenere l’importanza di essere felici al lavoro sono anche gli scienziati secondo cui occorre lavorare molto su se stessi per ottenere risultati apprezzabili. Ecco i 5 consigli utili.

Fai amicizia coi colleghi

Lo dicono gli scienziati, ma è semplice capirlo anche da soli: chi lavora in un ambiente positivo, circondato da persone gradevoli e comunicative, ha più chance di essere felice di chi, invece, deve dividere la stanza con dei tipi tristi, demotivati e perennemente arrabbiati. Sforzati di instaurare rapporti distesi con tutti i colleghi (anche con quelli che ti stanno meno simpatici) e impegnati a coltivare delle amicizie con chi pensi meriti più di una cordiale considerazione. E non solo perché avere un amico al lavoro può toglierti da qualche “impiccio”, ma anche perché può rappresentare una forte leva motivazionale. Secondo molti studi, infatti, uno dei motivi che spinge di più le persone ad andare al lavoro contente è sapere che lì vi troveranno degli amici, coi quali potranno dividere gioie e dolori quotidiani.

Assumiti la responsabilità della tua felicità

Se l’ombrello si rompe mentre infuria un temporale, hai l’abitudine di prendertela con la cattiva sorte o riconosci che avresti dovuto comprarne uno nuovo, visto che le stecche avevano già dato chiari segnali di cedimento? E’ un esempio (banale) che può aiutarti a comprendere se sei un soggetto con un “locus of control” interno o esterno ovvero se hai l’abitudine di assumerti la responsabilità di quello che ti capita o meno. Per essere più precisi: il “locus of control” è il luogo (immaginario) dove si percepisce di avere il controllo degli eventi. Chi ce lo ha interno, tende a pensare che sia lui a controllare, gestire e determinare le cose (positive e negative) che gli capitano nella vita; chi ce lo ha esterno, tende invece a pensare che gli eventi siano imprevedibili e che dipendano da fattori che sfuggono al suo controllo. Ebbene, stando a quanto verificato dalla scienza, i soggetti con un “locus of control” interno sono quelli più propensi ad essere felici al lavoro. Perché si sentono padroni delle loro vite, cercano di viverle al meglio e, in definitiva, si assumono la responsabilità della loro felicità.

No alla mania di perfezionismo

Chi chiede troppo a se stesso e pretende di fare sempre tutto perfettamente non si fa del bene. Per quanto bravo e talentuoso tu possa essere, capiterà anche a te di fare degli strafalcioni: accettalo e la vita scorrerà più serenamente. I perfezionisti fanno fatica ad essere felici al lavoro perché si biasimano e si condannano di continuo per gli errori che commettono. Meglio adottare un approccio più “leggero”, come suggeriscono gli scienziati, e ridimensionare le aspettative sul proprio conto. Il che non vuol dire che devi trasformarti in un lavativo perditempo, ma dimostrare di essere un adulto strutturato e consapevole, capace di perdonarsi qualche errore e di farne tesoro.

Concediti le giuste pause

Non importa quanto ti piaccia la tua professione, anche se hai la fortuna di svolgerla senza fare troppa fatica, devi comunque concederti le giuste pause. Per essere felici al lavoro occorre, infatti, staccare la spina, di tanto in tanto. E ricaricare le batterie per tornare più fresco e motivato di prima. Lo dice la scienza e lo conferma il buon senso.

Goditi i bei momenti

“I nostri giorni, al lavoro come nella vita, non sono tutti piacevoli. Eppure i bei momenti esistono quindi, quando li troviamo, cerchiamo di apprezzarli come si deve”. E’ quanto suggerisce di fare la dottoressa Emiliana Simon-Thomas, ricercatrice alla University of California, Berkely. Che pure riconosce quanto sia difficile essere felici al lavoro, specie quando si deve operare in un ambiente stressante e particolarmente competitivo. Secondo la studiosa (e molti altri suoi colleghi), bisogna imparare a dare il giusto valore ai bei momenti che sperimentiamo in ufficio e non convincersi che essi coincidano soltanto con i momenti di svago o di pura evasione. A farti star bene può essere anche un progetto portato a termine con successo, un riconoscimento da parte del capo o di un collega, una chiacchierata stimolante durante la quale hai avuto l’opportunità di dire la tua o di difendere le tue idee. Per essere felici al lavoro, occorre andare al di là delle apparenze e ripartire da tutto quello che ci procura benessere e appagamento.

Sforzati di guardare il bicchiere mezzo pieno e prova a pensare in prospettiva. Anche le situazioni sgradevoli possono insegnarti tanto e aprirti gli occhi su quello che vuoi realizzare o essere veramente. “Ho deciso di essere felice perché fa bene alla mia salute”, sosteneva Voltaire. Se non vuoi farlo perché non hai ancora imparato a volerti sufficientemente bene, fallo almeno per le tue coronarie. 

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