Non cedere alla tentazione di rispondere a tono, ma mostrati educato e rispettoso. La loro vicinanza potrebbe procurarti inaspettati benefici, scopriamo perché
Il mondo pullula di persone di ogni genere. Basta prendere un qualsiasi mezzo pubblico, in un’ordinaria giornata lavorativa, per rendersene conto. Accanto alla signora distinta, può sedersi il liceale trasandato e accanto al pensionato brontolone, trovare posto il rampante quarantenne. Il puzzle del mondo è fatto di tasselli di ogni tipo, ma come bisogna comportarsi quando i pezzi non si incastrano a perfezione? E’ meglio forzare o lasciare stare? Non è faccenda di facile soluzione. Avere a che fare con persone che non ci aggradano può rappresentare un grosso problema, specie al lavoro dove la stima e la sintonia giocano un ruolo fondamentale per il successo dell’impresa. Ecco perché è importante coltivare la tolleranza ed impegnarsi a diventare quanto mai flessibili ed aperti. Perché per quanto possa sembrarti ingiusto e beffardo, potresti dover imparare a gestire gli idioti che ti capiteranno a tiro. Non solo al lavoro. Scopriamo come si fa.
Indice
Tre consigli per sopravvivere agli idioti al lavoro
Stando alle definizioni del vocabolario, gli idioti sono uomini (e donne) semplici, rozzi e privi d’istruzione o, peggio ancora, persone dotate di scarsa intelligenza altrimenti dette stupide o deficienti. Avere a che fare con loro, in ambito lavorativo, non è il massimo che la vita possa riservarti, ma se la sorte ha voluto così, devi sforzarti di trovare una soluzione. Leggi i tre consigli messi in fila qui sotto – seguiti da alcune riflessioni finali – e non lasciare che l’ottusità dei colleghi guasti il tuo umore e comprometta le tue prestazioni.
Sii superiore
La prima regola da tenere a mente, quando parliamo di idioti al lavoro, è che non devi mai scendere al loro livello. Se sbagliano, non devi farlo anche tu perché così non mostreresti di essere diverso. Ricorri agli insegnamenti della mamma e ricordati di quando ti raccomandava di essere sempre cortese e rispettoso con tutti. Mostrare educazione e considerazione anche per chi sembrerebbe non meritarle è la mossa più felice che tu possa fare: colpisci gli idioti con le buone maniere e dai loro una lezione di stile che faticheranno a dimenticare. La tua condotta potrebbe metterli in difficoltà e farli addirittura vergognare (in realtà, è improbabile che accada, se parliamo di idioti con la i maiuscola) o semplicemente indurli a ridimensionare le loro esternazioni in tua presenza. La tua superiorità – che non deve mai tradursi in vanagloria o presunzione – ti aiuterà a gestire con disinvoltura il fastidio causato dai loro gesti e dalle loro parole. Non è cosa da poco conto.
Non essere impulsivo
Valuta, rifletti e pensa alle conseguenze delle tue azioni, anche e soprattutto quando hai a che fare con dei perfetti idioti. Controlla le tue emozioni e non lasciare trapelare il fastidio e l’insofferenza che derivano dai loro comportamenti sconsiderati e dalle loro parole scomposte. Ricordati sempre che viaggiate su due binari diversi e che se cedi all’impulso di rispondere a tono (è una tentazione a cui è difficile resistere), rischi di peggiorare le cose e di assecondare le loro dinamiche. Conta fino a 30 (10 ci sembra troppo poco) e seleziona la riposta migliore da dare a chi non ha gli strumenti per decodificare messaggi troppo elaborati. Se non terrai a freno l’impulsività, verrai trascinato in un terreno scivoloso, disseminato di insulti, scorrettezze e piccinerie. Non ti eri ripromesso di volare più in alto di loro?
Prendi le dovute distanze
Le azioni degli altri possono procurare gioie e soddisfazioni, ma anche arrabbiature e sofferenze. Capita soprattutto alle persone sensibili ed introverse, abituate a guardarsi dentro e a mettersi costantemente in discussione, che rischiano di rimanerci molto male quando il capo le rimprovera o un cliente si lamenta. In quest’ottica, anche dei perfetti idioti possono trovarsi nella posizione di ferirti e di farti dubitare delle tue capacità. Ne vale veramente la pena? Prova a prendere le distanze da quello che certi individui fanno e dicono e concentrati su di te. Non permettere che i comportamenti degli idioti che ti stanno intorno abbiano un riverbero sulle tue prestazioni; tira dritto (anche a rischio di apparire superbo e scostante) e relazionati solo con le persone che reputi meritevoli di stima e di considerazione. Il percorso lavorativo e umano è già così accidentato, non renderlo ancora più tortuoso dando importanza a chi non se la merita.
Alcune riflessioni finali sugli idioti (o presunti tali)
Tutto qui? Non proprio. Quando ci si ritrova faccia a faccia con degli idioti, bisogna sforzarsi di scrutare le cose in profondità e valutare la possibilità di essere più o meno clementi. Rifletti sul fatto che potrebbero non avere avuto le opportunità che hai avuto tu (una famiglia solida alle spalle, la possibilità di studiare e di sperimentare tante cose, di conoscere e frequentare persone stimolanti) e che la loro superficialità potrebbe essere la conseguenza di una serie di situazioni che hanno solo subito.
Approfondisci l’analisi delle cose e cerca di capire se i tuoi colleghi meno brillanti meritano più commiserazione che disprezzo. Non solo: per quanto possano risultare inaffidabili ed incompetenti nel lavoro, gli idioti (o presunti tali) potrebbero avere altre qualità. Concedi loro il beneficio del dubbio ed apriti all’eventualità di ritrattare il giudizio sul loro conto. Essere intelligenti vuol dire innanzitutto essere tolleranti e indisponibili alle svelte stigmatizzazioni. Gli idioti al lavoro e nella vita potrebbero aiutarti a crescere più di quanto tu possa immaginare, spingendoti (ad esempio) a dimostrare più gratitudine per quello che hai e per le persone che fanno parte del tuo puzzle. E che ti ispirano e spronano a diventare una persona migliore di quella che sei.
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