La decisione arriva dal settore privato: la Call&Call concede a tutti i propri dipendenti, senza eccezione alcuna, il congedo matrimoniale retribuito, anche se gli sposi sono omosessuali e per contrarre matrimonio sono obbligati ad andare all’estero. In Italia, si sa, il matrimonio omosessuale non è riconosciuto. E, di conseguenza, anche il relativo diritto al congedo …
La decisione arriva dal settore privato: la Call&Call concede a tutti i propri dipendenti, senza eccezione alcuna, il congedo matrimoniale retribuito, anche se gli sposi sono omosessuali e per contrarre matrimonio sono obbligati ad andare all’estero.
In Italia, si sa, il matrimonio omosessuale non è riconosciuto. E, di conseguenza, anche il relativo diritto al congedo matrimoniale retribuito di 15 giorni previsto dalla legge per tutti i dipendenti, statali e non, che decidono di sposarsi.
(Photo by Antoine Antoniol/Getty Images)
Ma se a livello pubblico si dovrà attendere ancora un po’ per il riconoscimento di tale diritto, il settore privato si allinea alle tendenze europee e la decisione della Call&Call, ancor prima che l’opinione pubblica, sorprende e stupisce gli stessi diretti interessati.
Tutto inizia qualche mese fa quando una dipendente del noto call center, precisamente della sede di La Spezia, annuncia la propria volontà di sposarsi ma, essendo omosessuale, è costretta a recarsi all’estero e chiede all’ufficio di gestione del personale di poter usufruire delle due settimane di congedo matrimoniale retribuito previste dalla legge italiana. Ma le viene risposto, in tutta sincerità, che è vero che il congedo è previsto per chiunque contragga matrimonio civile e/o religioso ma che, non essendo l’unione omosessuale riconosciuta dalla Stato italiano, automaticamente non le può essere riconosciuto alcun diritto ad essa correlato.
La questione attira l’attenzione del presidente della Call&Call, l’imprenditore Umberto Costamagna: la filosofia dell’azienda è da sempre orientata al sostegno e al benessere dei lavoratori, ai quali garantisce servizi di assistenza, asili nido aziendali, aree relax, biblioteche, punti internet wi-fi e gratuiti. Consultate le organizzazioni sindacali di settore, decide di procedere ancora una volta nel rispetto dell’equità e della parità di diritti per i 2.500 dipendenti dell’azienda e riconosce la licenza matrimoniale anche alla ragazza omosessuale che si sposerà in Germania il prossimo 30 settembre.
Aldilà di ogni valutazione morale e personale, la decisione del presidente Costamagna non fa che sottolineare la necessità di garantire un egual trattamento a tutti i lavoratori, senza che differenze di sesso né di orientamento sessuale o religioso costituiscano una discriminante dal punto di vista lavorativo ed economico. In Italia, la Call&Call, già leader nel suo settore, si colloca ora ai primi posti nelle classifica delle aziende più all’avanguardia ed emancipate, dopo l’esempio di Ikea, Citybank e il più recente di Publiacqua, tutte società che riconoscono questo tipo di permessi anche ai dipendenti omosessuali.
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