Ma il contratto a progetto cos’è? E che garanzie da? Abbiamo cercato di rispondere a queste due domande per capire meglio con cosa abbiamo a che fare. Il contratto a progetto è un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, le cui caratteristiche sono: La riconducibilità a uno o più soggetti o programmi di lavoro che …
Ma il contratto a progetto cos’è? E che garanzie da? Abbiamo cercato di rispondere a queste due domande per capire meglio con cosa abbiamo a che fare. Il contratto a progetto è un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, le cui caratteristiche sono:
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La riconducibilità a uno o più soggetti o programmi di lavoro che vanno gestiti in autonomia dal lavoratore in funzione del risultato, rispettando il coordinamento con il committente.
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Il progetto da portare a termine deve essere portato a termine allo scadere del contratto.
Riguardo la disciplina che regola il lavoro a progetto, questa è finalizzata ad una maggiore tutela.
Con la Dlgs 276/2003, tutti i contratti stipulati dopo il 24 ottobre 2003 cessano se non sono finalizzati ad un progetto specifico. Decorsi i termini, il contratto può trasformarsi in lavoro intermittente, ripartito, distacco, somministrazione, appalto, oppure in contratto a termine o a tempo parziale. Riguardo invece la collaborazione coordinata e continuativa, che è molto simile al contratto a progetto, il collaboratore opera in autonomia con il datore di lavoro che in questo caso viene chiamato committente e si coordina a d esso. Questo tipo di collaborazione rientra nell’area di lavoro parasubordinato.
Riguardo il contratto di lavoro a progetto, esso può essere somministrato a tutte le categorie professionale, tranne gli agenti e i rappresentanti di commercio, per le professioni che necessitano l’iscrizione agli albi professionali, per i componenti degli organi di amministrazione delle società, partecipanti a collegi e commissioni, pensionati dai 65 anni in poi, atleti che svolgono prestazioni sportive in autonomia, in caso di collaborazioni coordinate e continuative minime, della durata di 30 giorni e per un compenso annuale non superiore a 5000 euro, con lo stesso committente.
Ma come è fatto un contratto a progetto? Innanzitutto è redatto in forma scritta e deve indicare la durata e prestazione del lavoro, la data può essere già fissata oppure determinabile a seconda del progetto da realizzare, deve indicare poi il corrispettivo da versare e i termini di pagamento, le modalità, i rimborsi spesa, le forme di coordinamento tra collaboratore e committente, eventuali misure sulla salute e sicurezza del collaboratore. Il termine del contratto coincide con il termine del progetto, cui si può recedere anticipatamente per giusta causa. Il compenso è poi proporzionato alla quantità e qualità del lavoro da svolgere e i linea con il mercato e grazie al Dlgs 276/2003 ci sono maggiori tutele riguardanti la malattia, la maternità, infortunio e gravidanza. Infatti, malattia e infortunio sospendono l’attività, ma il progetto cessa solo quando il mandato scade, come da contratto. Il committente può però recidere il contratto se la sospensione si prolunga per più di un sesto sul tempo calcolato per portare avanti il programma o progetto di lavoro. In caso di gravidanza, il rapporto si sospende e si proroga per altri 180 giorni. Sono previsti poi per il lavoratore alcuni diritti, come quello di poter svolgere la sua attività per più committenti e di vedere riconosciuto l’autore del progetto in questione. Riguardo pi i contributi da versare, se il reddito annuale è superiore ai 5000 euro occorre iscriversi alla Gestione Separata l’I.N.P.S.
La gestione separata INPS:
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