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Coronavirus e chiusura scuole: misure a favore delle famiglie. Parlano le associazioni dei genitori

La chiusura delle scuole a causa del Coronavirus, ha creato dei disagi alle famiglie italiane. Le associazioni dei genitori chiedono misure a sostegno delle famiglia

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La decisione presa dal Governo di chiudere le scuole e le università in Italia fino il 15 marzo, ha creato disagi alle famiglie. Il problema per i genitori che lavorano è con chi lasciare i figli piccoli, dal momento che le scuole hanno chiuso i battenti. Le associazioni dei genitori chiedono delle misure a sostegno delle famiglie, per aiutarle in questo particolare periodo.

Coronavirus e scuole chiuse in Italia

Concorso bidelli

La decisione di qualche giorno fa presa dal Governo ha mandato in “tilt” le famiglie ed i genitori. Le scuole resteranno chiuse su tutto il territorio nazionale almeno fino al 15 marzo. Dopo tale data, a seconda della situazione di emergenza contagio da Coronavirus, si prenderanno ulteriori decisioni. Molti genitori sono in accordo con questa misura drastica ma necessaria, altri si discostano da tale scelta. Il problema per molte famiglie è quello di non sapere a chi lasciare i figli, impossibilitati a recarsi a scuola come al solito. Dall’altra parte i genitori devono recarsi a lavoro ogni giorno e questo complica la situazione soprattutto nelle famiglie in cui lavorano sia mamma che papà. Questo può diventare un reale problema per tanti nuclei familiari. Sono necessarie misure pensate a favore delle famiglie e dei genitori.

Le associazioni dei genitori chiedono sostegni

Sono le stesse associazioni dei genitori che chiedono al Governo di intervenire al più presto, garantendo delle misure a favore delle famiglie. Antonio Affinita, il direttore generale del Moige ossia il Movimento italiano genitori, esprime tutta la preoccupazione in questo momento, in quanto la chiusura delle scuole impone ai genitori di farsi carico dei figli. Questo diventa problematico nel momento in cui i genitori stessi devono recarsi a lavoro ogni giorno. Non è tutto, in quanto, la chiusura delle scuole in Italia, costringe le famiglie a spendere soldi per assumere temporaneamente delle baby sitter, che comunque non sono numericamente sufficienti per ogni famiglia italiana. I nonni, sono le categorie più a rischio contagio Coronavirus, per questo sarebbe meglio tenerli a riparo e sottoporli a pochi contatti esterni. Insomma, i genitori in queste situazioni e da soli, non possono sostenere il problema.

Coronavirus e le misure pensate per le famiglie

Il Governo sembra pronto per attivare delle soluzioni efficaci al problema che il Coronavirus ha portato anche nella gestione della famiglia. Il Ministro per la Famiglia, Elena Bonetti, ha annunciato come il Governo stia studiando delle misure straordinarie a sostegno dei genitori. Si pensa ad un voucher baby sitter, in grado di aiutare le famiglie a pagare eventuale personale che si prenda cura della prole. Ma non è tutto, in quanto sono previsti anche dei congedi straordinari per almeno uno dei genitori. In questo modo, sarà possibile stare a casa ed accudire i figli, senza perdere denaro o addirittura il posto di lavoro. Tuttavia, queste eventuali misure e soluzioni, dovranno essere attivate il prima possibile per diventare davvero utili ed efficaci. Il Governo non si tira indietro, in quanto c’è la reale volontà di stare vicino alle famiglie e non solo, in questo particolare e delicato periodo che tutti stiamo vivendo.

Coronavirus e smart working

Altro punto caldo resta quello legato alle imprese e lavoratori. Bloccare tutta l’economia è qualcosa di impensabile ed impossibile. Bisogna cercare di continuare, nel limite del possibile ed ovviamente in piena sicurezza le attività lavorative. Lo smart working potrebbe essere la risposta a tutto questo. Si invitano le aziende che sono attrezzate al lavoro agile, a procedere verso tale direzione, per la salvaguardia dei dipendenti e dell’azienda stessa. Dall’altra parte, si incitano le aziende non ancora attrezzate e pronte al lavoro agile, a prepararsi il prima possibile. Il concetto base è quello di applicare questa nuova modalità di lavoro a tutte quelle realtà che si prestano. Ovviamente, non tutti i lavori possono essere svolti a casa, come ad esempio la produzione oppure gli shop che necessitano della presenza del personale sul posto. L’importante è sempre collaborare e rispettare le direttive che arrivano dal Governo e prima ancora dal Ministero della Salute.

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