Il promotore finanziario è una professione sempre più ricercata e che attira sempre maggior interesse da parte di chi si appresta ad entrare nel mondo del lavoro o di chi mira a un impiego più professionalizzante. In questo articolo ti spiegherò tutti i dettagli in merito alla formazione e alle mansioni di questa figura.
Indice
Promotore finanziario: chi è e cosa fa
Il circuito finanziario consta di diverse figure volte a far sì che i prodotti di un ente di credito siano sottoscritti da più clienti possibile, in modo da permettere la circolazione dei flussi finanziari nel nostro Paese. In questa panoramica si inserisce anche la figura del promotore finanziario il quale, così come puoi intuire dalla sua definizione, ha il compito di fare da intermediario tra il soggetto privato e l’istituto bancario. Si tratta di un professionista che può agire sia sotto forma di dipendente che come collaboratore esterno e ha il compito di promuovere appunto i prodotti finanziari di una banca, di una società di gestione del risparmio (SGR) o di una società di intermediazione mobiliare (SIM).
Il suo intervento lo si ritrova in quasi tutte le fasi del rapporto in cui un soggetto è cliente di uno degli enti appena richiamati; infatti, ha un ruolo di promozione e “vendita” del prodotto finanziario nel momento in cui della sottoscrizione di un contatto e un ruolo invece di assistenza e supporto durante tutto il rapporto che intercorre tra la banca e i suoi clienti, facendo sì che questi ultimi siano adeguatamente informati sugli eventuali sviluppi riguardanti i prodotti di cui sono titolari e sui nuovi investimenti da poter realizzare. In ogni caso, la figura del promotore finanziario deve essere assolutamente rivolta a tutelare gli interessi dei risparmiatori, così come stabilito dalla legge. Proprio in relazione ai dati normativi, questa figura è stata introdotta con la L. 1/1991, precisamente dall’art. 5, ed è attualmente regolata in tutti i suoi aspetti dal T.U.F. (D.Lgs. 58/1998, art. 31).
Mansioni del promotore finanziario
Ti ho accennato che il promotore finanziario di fatto promuove i servizi messi a disposizione di un istituto bancario ai suoi potenziali clienti, ma nel dettaglio di cosa si tratta? Nel concreto, questo professionista cosa fa? Ecco un elenco delle sue mansioni principali:
- cerca di contattare e incontrare il potenziale cliente
- si informa sulla situazione economica del soggetto e sulle sue prospettive di investimento
- promuove al cliente il servizio finanziario che meglio si adegua alle sue esigenze
- si impegna a tenere aggiornato il cliente sull’andamento del suo investimento durante tutto il rapporto
- propone ad esso nuovi prodotti finanziari offerti dalla banca in un successivo momento
- dopo l’acquisizione di un cliente, amplia il suo portafoglio incontrandone di nuovi.
Da sottolineare ancora una volta, in ogni contatto e in ogni rapporto con la clientela bancaria, il promotore è tenuto sempre a rispettare il proprio codice deontologico professionale, cercando di instaurare il più possibile un rapporto di assoluta fiducia con i clienti. La correttezza di un promotore finanziario la si vede non tanto nel momento della promozione del servizio, quando nella spiegazione della sua reale portata, facendo sì che si ponga l’attenzione anche sui rischi di un investimento con estrema sincerità.
Come diventare un promotore finanziario
Sebbene in base alla normativa di riferimento non sia richiesto un corso di laurea specifica per essere promotore, è opportuno in ogni caso aver conseguito un titolo universitario in grado di ottenere le dovute competenze in campo economico e finanziario. Nel dettaglio, i corsi di laurea che maggiormente si rivelano utili per questa professione sono appunto i corsi di Economia e di Giurisprudenza. Tuttavia, si può avere accesso alla professione anche se si possiede una diploma di scuola secondaria.
La formazione del promotore può prevedere inoltre la frequenza di ulteriori corsi, anche online, seminari e master, organizzati da università telematiche ed enti, che sono volti ad affinare competenze come:
- la conoscenza dei mercati finanziari
- la capacità di analizzare le tipologie di investimento con i relativi rischi e rendimenti
- la conoscenza delle tecniche di vendita
- l’utilizzo dei canali informatici
- la capacità di auto-organizzazione
- di auto-gestione e di indipendenza.
Se sei interessato a questo settore, dai un’occhiata a questi corsi: Come diventare promotore finanziario – Unicusano Corsi promotore finanziario.
I requisiti per accedere alla professione
Ciò che assume importanza in particolar modo circa la professione di promotore finanziario è il possesso di taluni requisiti, siano essi di onorabilità e di professionalità. I requisiti di onorabilità sono dettati dal D.M. 472/1998 e si tratta di:
- non essere falliti, non essere dichiarati interdetti o inabilitati e condannati a una pena che prevede anche l’interdizione dai pubblici uffici
- assenza di misure preventive disposte in base alla normativa antimafia, tranne nel caso di riabilitazione
- assenza di condanne irrevocabili, tranne nel caso di riabilitazione.
I requisiti di professionalità invece sono relativi all’accertamento del possesso di talune competenze teoriche e pratiche in merito alla professione che ci si accinge a svolgere e all’inserimento nell’apposito Albo. Si tratta di superare un esame volto ad accertare la conoscenza del diritto commerciale e del diritto civile, di diritto tributario e della previdenza nonché del diritto dei mercati finanziari e di economia finanziaria. Tuttavia, vi sono alcune categorie di soggetti che possono essere iscritte di diritto all’interno dell’Albo dei promotori e senza svolgere quindi alcun esame, in quanto già detentori di una certa professionalità. Si tratta di:
- agenti di cambio con abilitazione ufficiale
- funzionari presso banche o imprese di investimento con esperienza pregressa di di 3 anni nel settore degli investimenti
- negoziatori con abilitazione all’esercizio nei mercati regolamentati
- funzionari con mansioni di responsabilità da almeno 3 anni presso banche o Società di Investimento Mobiliare.
Esame di abilitazione
Devi sapere che, come la gran parte delle figure professionali, anche quella del promotore finanziario prevede un albo in cui tutti i professionisti del settore sono tenuti a iscriversi. Dell’albo nel suo dettaglio te ne parlerò nel paragrafo successivo; ora devi sapere che per essere inserito in esso, l’aspirante promotore è tenuto a svolgere e superare un apposito esame di abilitazione.
L’esame consiste nel dare la risposta a 60 domande a risposta multipla in 85 minuti. Dei quesiti nel loro complesso, in genere a 40 di essi vengono attribuiti 2 punti, in quanto sono sia di tipo teorico che pratico, e alle restanti 20 un solo punto. L’esame si considera superato laddove il candidato superi la soglia di 80 punti. L’esame per diventare promotori si tiene tre volte all’anno, presso le Camere di Commercio dove si trovano anche le sezioni territoriali per il settore di competenza e avviene per mezzo di postazioni informatiche. Vi si accede dopo aver versato un contributo pari a 175 euro.
Iscrizione all’APF
La sigla APF sta per Albo dei Promotori Finanziari e l’iscrizione ad esso è regolata dall’art.31 comma 6 sei TUF. Il promotore si iscrive all’albo dopo aver effettuato l’esame di abilitazione e dopo che la commissione esaminatrice ne abbia accertato il suo superamento. Secondo quanto disposto dalla normativa di riferimento, durante l’iscrizione, il promotore è tenuto a fare delle dichiarazioni, tra cui:
- la sua residenza
- l’aver sostenuto e superato l’esame
- il possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità
- l’assenza di condanne che farebbero venir meno tali requisiti
- l’aver versato il contributo di partecipazione all’esame
- l’assenza di circostanze in contrasto con le disposizioni del TUF.
Come cancellarsi dall’Albo dei promotori finanziari
La cancellazione dall’Albo dei promotori finanziari può essere effettuata su domanda del promotore finanziario stesso, in seguito alla perdita di uno dei requisiti di onorabilità necessari per l’iscrizione all’Albo, per il mancato pagamento del contributo di vigilanza, per il mancato pagamento del contributo previsto dall’organismo, per decesso o in conseguenza della radiazione dall’Albo.
Quando guadagna un promotore finanziario e dove può lavorare
Quella del promotore finanziario è una figura particolarmente ricercata dagli enti di credito e dagli istituti bancari, in quanto per mezzo di essa si possono creare delle reti sempre più corpose di clienti. Tuttavia, si tratta di una professione che non può essere svolta da tutti in quanto richiede abbastanza tempo e molto impegno. Per essere promotore finanziario occorre essere prima di tutto delle persone dinamiche e ben disposte al contatto con il pubblico, avere una buona dialettica ed essere pronti sempre a soddisfare le esigenze del cliente. A questo si aggiunge poi una naturale propensione per il mondo finanziario, in modo da affrontare questo lavoro sempre con interesse verso gli aggiornamenti e le evoluzioni che possono riguardare i vari prodotti finanziari.
D’altro canto, gli sbocchi professionali non sono pochi. L’esperienza come promotore finanziario permette di ricoprire poi anche ruoli di maggiore prestigio all’interno degli istituti bancari, come consulente del credito o broker ad esempio. Stesso discorso vale anche per il settore assicurativo, altro ambito in cui un promotore può inserirsi facilmente.
Quanto ai guadagni del promotore finanziario, devi tener presente che, specialmente nei primi tempi, questo professionista non registra particolari profitti. Ciò è dovuto in primo luogo alla necessità di creare da zero il proprio pacchetto clienti e iniziare a instaurare una rete stabile di contatti. In secondo luogo poi occorre valutare anche le condizioni di lavoro e il compenso che l’istituto prevede per la retribuzione dei propri promotori finanziari. Infatti, nella maggioranza dei casi, il promotore riceve tra lo 0,8% e l’1% del fatturato totale relativo agli investimenti effettuati tramite i propri contratti. In altri termini, a meno che non si tratti di un professionista con una notevole esperienza alle spalle e quindi con un giro d’affari importante, secondo le statistiche effettuate, un promotore guadagna in media tra i 15.000 e i 20.000 euro l’anno; a onor del vero però devi sapere che si registrano percentuali sia di professionisti che non superano i 9.000 euro annui che di coloro i quali invece superano di molto i 100.000 euro all’anno.
Da come puoi notare, si tratta di una figura che sotto il profilo dei guadagni registra delle oscillazioni importanti, dovute principalmente alle condizioni attuate dall’ente per il quale il promotore offre i propri servizi e dalla capacità del promotore stesso di creare un portafoglio clienti sempre più ricco. Pertanto è una professione dove la responsabilità la fa da padrone, sia nei confronti di se stesso e della propria indipendenza economica che nei confronti dei clienti, verso i quali occorre sempre assumere un atteggiamento di lealtà e correttezza.
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