In arrivo una nuova ordinanza che porterà molte regioni dalla zona rossa a quella arancione. Le misure contro il coronavirus
L’Italia si appresta a cambiare colore, con più regioni in fascia arancione e sempre meno in quella rossa. A breve è prevista la nuova ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza che potrebbe cambiare le carte in tavola. Tutto dipende dal tasso dei contagi da coronavirus e dalla situazione all’interno degli ospedali. Ecco cosa potrebbe cambiare con il passaggio di molte regioni in zona arancione.
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In arrivo una nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, che potrebbe portare molte regioni a cambiare colore. L’ordinanza arriverà dopo il monitoraggio Iss del Ministero della Salute, che ci darà una fotografia su quella che è l’attuale situazione epidemiologica in Italia. La curva dei contagi è leggermente scesa, soprattutto dopo le ferree restrizioni messe in campo per le festività di Pasqua. In ogni modo, ci sono ancora delle regioni in cui la situazione negli ospedali è difficile e per questo motivo eventuali riaperture dovranno essere studiate nei minimi dettagli, per non compromettere la delicata situazione. Lo stesso Speranza afferma: “Da qui a qualche ora firmerò delle ordinanze e sulla base dei numeri che abbiamo una parte significativa delle ordinanze porterà una parte del territorio dal rosso all’arancione, ciò significa che le misure hanno prodotto una prima piegatura della curva ma il contesto è ancora molto complicato con un tasso di diffusione del virus significativo e le intensive piene“.
L’Italia in veste arancione
Se i dati sui contagi verranno confermati, molte regioni italiane passeranno in zona arancione, con delle piccole eccezioni per quelle dove il pericolo è ancora abbastanza elevato. Parliamo di Campania, Puglia e Valle D’Aosta che nonostante le restrizioni rientrano ancora nella fascia ad alto rischio contagio da coronavirus. Dall’altra parte, tante aree hanno indici da zona gialla, tanto da poter iniziare a parlare di riaperture dal 20 aprile. Si tratta di una situazione che deve essere affrontata con particolare delicatezza e saggezza. Il numero delle vittime da coronavirus continua a crescere, mentre si abbassano i contagi (17.221) e lo stesso tasso di positività (4,7).
Attualmente nella zona rossa troviamo: Campania, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Puglia Toscana, Valle D’Aosta. Le restrizioni messe in campo nel periodo di Pasqua sono state efficaci per molte di queste regioni, che con la nuova ordinanza potrebbero tornare in zona arancione. In zona arancio troviamo: Basilicata, Abruzzo, Lazio, Liguria, Molise, Marche, Sicilia, Sardegna, Veneto, Umbria e le province autonome di Bolzano e Trento. Questa potrebbe essere l’ultima settimana in fascia rossa per la Lombardia e l’Emilia Romagna, mentre la situazione è più complessa per la Toscana, dove il numero dei ricoveri resta ancora abbastanza alto.
Cosa si può fare in zona rossa?
Quali sono le differenze tra zona rossa e zona arancione? Cosa si può e cosa non si può fare? In zona rossa valgono le seguenti regole:
- sono consentiti gli spostamenti per motivi di lavoro, salute e necessità, come assistere una persona non autosufficiente. Il rientro al proprio domicilio è sempre consentito, così come nella propria abitazione;
- coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino;
- in linea generale non è possibile visitare amici e parenti mentre è possibile ricongiungersi con partner che vivono in altre province;
- chiusi bar e ristoranti mentre è permesso il servizio di asporto e consegna a domicilio fino alle 22.00. Aperti autogrill e bar presso stazioni ed aeroporti;
- i negozi che non vendono generi di prima necessità restano chiusi, mentre i punti vendita aperti sono: alimentari, supermercati, farmacie, parafarmacie, tabacchi, edicole, librerie, ferramenta, negozi di giocattoli ed abbigliamento sportivo, fiorai, negozi per animali e lavanderie;
- si può fare sport solo nei pressi della propria abitazione dalle ore 5 del mattino alle 22 ma solo in forma individuale ed ovviamente nei luoghi aperti.
Cosa si può fare in zona arancione?
Le regioni in zona arancione sono sottoposte a determinate restrizioni per contrastare i contagi da coronavirus. In particolare è:
- vietata la circolazione dalle ore 22 alle 5 del mattino se non per motivi di lavoro, salute e necessità da provare con il modulo di autocertificazione agli spostamenti;
- non è possibile uscire fuori dal proprio comune e dalla propria regione;
- è consentito muoversi liberamente e senza autocertificazione all’interno del proprio comune;
- una volta al giorno si può fare visita ad amici e parenti. In questo caso è possibile spostarsi solo in 2 con figli minori di 14 anni al seguito;
- negozi aperti, mentre i bar ed i ristoranti sono chiusi e lavorano solo con servizi di asporto e consegna a domicilio. Sono aperti anche barbieri e parrucchieri;
- chiuse le palestre e le piscine, mentre l’attività fisica può essere fatta all’aperto e singolarmente.
Il nuovo Dpcm con validità fino al 30 aprile non prevede zone gialle perché queste sono equiparate e trattate come le zone arancioni. Tuttavia, ciò non significa che nel corso delle settimane non si possa avere un allentamento delle misure contro il coronavirus. Tutto dipende dall’andamento dei contagi e dal tasso di pericolosità. Intanto già si inizia a parlare di alcune aperture nei luoghi dove il tasso di pericolosità non è troppo alto. Si vuole dare respiro ai settori maggiormente colpiti da questa pandemia, facendoli gradualmente ritornare a lavorare. Già dal 20 aprile ci potranno essere le prime aperture nel caso di miglioramenti della situazione epidemiologica.
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