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Coronavirus: la sintomatologia per riconoscere la variante inglese

La sintomatologia per riconoscere la variante inglese del coronavirus. Perchè è importante monitorare e controllare le variazioni del virus?

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La variante inglese del coronavirus sembra essere quella che al momento desta maggiore preoccupazione. Si tratta di un’evoluzione del virus che si trasmette più facilmente e con una percentuale di letalità maggiore. Quali sono i sintomi per riconoscerla? Come fare a difendersi da questa e da tutte le altre varianti che circolano in Italia?

Le varianti del coronavirus in Italia

Il coronavirus sta mutando in maniera abbastanza veloce, con lo sviluppo di altre varianti che ormai circolano sul territorio italiano e non solo. Ad oggi, in Italia sono state individuate la variante inglese, sudafricana e brasiliana. Stando a quanto afferma il report dell’Iss, la variante inglese rappresenta il 17% del totale dei casi, quindi è quella più diffusa rispetto alle altre. I casi di variante sudafricana e brasiliana sono invece più sporadici con un peso minore, almeno per il momento. Bisogna tenere sotto controllo le mutazioni del virus, cercando di non far diventare dominanti queste varianti, proseguendo senza interruzioni con la campagna vaccinale.

La variante inglese

La variante attualmente più diffusa in Italia è quella inglese. Questa si caratterizza per essere più contagiosa ed anche più letale rispetto alle altre. Si tratta di un’evoluzione del coronavirus che è stata individuata per la prima volta in Gran Bretagna a settembre 2020. La sua trasmissibilità da una persona all’altra è molto più facile, così come aumentano anche i rischi di ricoveri e di mortalità. Un fattore a cui fare particolare attenzione, cercando di monitorare tale variazione del coronavirus isolandola prima che sia troppo tardi e diventi una variante di carattere dominante. Quali sono i sintomi per riconoscerla?

La sintomatologia per riconoscere la variante inglese

La variante inglese del coronavirus potrebbe diventare nel giro di poche settimane quella dominante in Italia. Per evitare questo servono delle misure restrittive e di monitoraggio in grado di evitare il diffondersi a macchia d’olio di questa particolare evoluzione del virus, che rischia di fare più ricoverati e vittime. Qual’è la sintomatologia per distinguere la variante inglese dalle altre? I risultati sono stati ottenuti attraverso test con tamponi e questionari raccolti tra il mese di giugno 2020 e gennaio 2021. L’indagine è stata condotta dall’Imperial College London nello studio React ed ha consentito di poter individuare i sintomi per riconoscere la temuta variante inglese del coronavirus. Ebbene, sembra proprio che la sintomatologia sia quella di una minore perdita di olfatto e gusto e maggiori problemi connessi alla tosse forte. Ed ancora, la trasmissibilità è elevata, questo significa che possono ammalarsi anche i soggetti che fino a poco tempo fa non erano considerati a rischio, come ad esempio i giovani in buone condizioni di salute.

Il piano nazionale per ridurre i contagi da coronavirus

In una situazione così delicata, servono delle ulteriori regole e misure di contenimento per evitare nuovi contagi da coronavirus. Per ora sembra scongiurato il pericolo di un lockdown totale. Resta la suddivisione del Paese in differenti fasce a seconda del pericolo di contagi. Ed ancora, contro il coronavirus ci saranno delle zone rosse mirate e concentrate nei luoghi in cui si presenta una circolazione maggiore delle differenti varianti. Altra strategia è quella di continuare in maniera accurata la campagna vaccinale ormai avviata, cercando di recuperare tempo. Solamente vaccinando il maggior numero di persone sarà più facile cercare di tenere a bada il coronavirus, prima che le varianti diventino predominanti.

Zone rosse localizzate

Nei luoghi in cui le varianti, in particolare quella inglese risultano essere particolarmente presenti, scattano le zone rosse mirate. Il Governo per ora ha accantonato l’idea di un lockdown totale, conservando la suddivisione del territorio in diverse fasce. Le zone rosse prevedono la chiusura di paesi, città e province, con divieto degli spostamenti, consentiti solo per lavoro, salute e comprovate esigenze di necessità. Ovviamente, se la situazione non dovesse migliorare non si escludono ulteriori misure restrittive applicate su tutto il territorio nazionale. Intanto si attende il nuovo Dpcm che andrà a sostituire quello del 14 gennaio in scadenza a marzo. Questo potrebbe prevedere nuove regole relative al coprifuoco, bar, palestre, piscine, ristoranti, teatri, piste da sci e tanto altro.

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