Come scegliere il miglior corso di sommelier? Ecco come diventare un bravo sommelier e come orientarsi nella scelta del corso giusto.
Per quale motivo si diventa sommelier? Per passione, per tradizione familiare o per trovare lavoro in un settore, quello eno-gastronomico, che è l’orgoglio del Made in Italy. Ecco allora alcune indicazioni per orientarsi nell’ambito di questa affascinante professione e scegliere un buon corso di formazione.
Come scegliere un corso di sommelier: 5 consigli base
Acquisire le nozioni di base per diventare sommelier significa innanzitutto avere delle conoscenze di base in campo enogastronomico. Solo in seguito infatti si passa allo studio dei singoli vini e infine all’abbinamento del vino con il cibo.
- Percorso formativo: diventare sommelier può essere lo sbocco naturale di chi intraprende gli studi per conseguire il diploma alberghiero o di chi si iscrive ad un centro formazione per l’impiego, della durata di tre anni. Di solito sono le stesse scuole a proporre corsi specifici per acquisire il titolo. In caso contrario e per chiunque voglia partire da zero, sono disponibili numerosi corsi di sommelier, da scegliere ad esempio tra quelli segnalati dall’Associazione Italiana dei Sommelier o dalla Fisar. Si tratta di corsi che prevedono un investimento economico consistente (nonché un’attrezzatura di pregio) e per questo è bene valutare con attenzione la proposta formativa nonché il proprio livello di motivazione e passione per il mestiere.
- Disponibilità a viaggiare: Quella del sommelier è una figura professionale che si potrebbe definire “di lusso”. Le opportunità lavorative sono numerose proprio perché legate alle strutture ricettive e alberghiere di classe, ai ristoranti gourmet o ai luoghi di vacanza e di svago esclusivi come navi da crociera, resort, casinò e via di seguito. E proprio per questo è necessario mettere in conto di doversi trasferire (anche all’estero) o viaggiare di frequente per poter non solo esercitare la professione ma anche seguire gli aggiornamenti che seguiranno al corso di formazione.
- Esami e certificazioni: diventare sommelier, e quindi ottenere la qualifica professionale che lo attesti, significa intraprendere un percorso impegnativo che si articola in fasi e passaggi obbligati; dal primo livello (tecnica della degustazione) al secondo livello (enografia e geografia del vino) fino al terzo livello (metodologia dell’abbinamento cibo-vino). Per ogni passaggio è previsto obbligatoriamente il superamento di un esame specifico.
- Valutazione delle risorse online: sul web si trovano numerose proposte riguardanti i corsi di sommelier anche online. Alcuni siti propongono lezioni gratuite che possono comunque rappresentare un’ottima fonte d’informazioni dalla quale partire per poter studiare e cominciare a formarsi anche da autodidatta. Ma va da sé che la professione di sommelier richiede l’utilizzo di due sensi che il web non può raggiungere: il gusto e l’olfatto. Per questo si ritiene indispensabile seguire un corso “dal vivo”.
- Capacità manageriali e commerciali: un buon corso di sommelier che si rispetti non può prescindere da lezioni mirate sulle capacità manageriali e commerciali che il sommelier deve possedere. Va ricordato infatti che questa figura professionale potrebbe ritrovarsi a gestire una cantina o un’azienda vitivinicola o a proporre (e vendere) i vini che decanta in occasione di degustazioni e fiere enogastronomiche.
Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito ufficiale dell’ AIS (associazione Italiana sommelier) o della Fisar.
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