La Corte Costituzionale definisce legittimo e costituzionale il pagamento a rate ed oltre il termine dei 12 mesi del Tfs dei dipendenti pubblici. La questione era stata sollevata dal Tribunale di Roma.
La Corte Costituzionale ha definito legittimo il pagamento differito o a rate della liquidazione relativa ai dipendenti della pubblica amministrazione. La questione dell’eventuale illegittimità legata al differente trattamento tra dipendenti pubblici e privati, era stata sollevata dal Tribunale di Roma. Ecco la decisione della Corte Costituzionale.
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Il pagamento a rate ed in “ritardo” della liquidazione degli statali è legittima
La Corte Costituzionale si è riunita in camera di consiglio per discutere sulla legittimità o meno della norma che prevede il pagamento tramite rate o il pagamento differito, della liquidazione in riferimento ai dipendenti pubblici. Ebbene, la Corte Costituzionale, alla fine di tale riunione ha deciso che, la norma sul pagamento differito o a rate del Tfs (trattamento di fine servizio) per i dipendenti della pubblica amministrazione è da considerarsi costituzionale e legittimo. In particolare, il Tfs degli statali può essere pagato a rate o anche in ritardo, rispetto al termine dei 12 mesi (termine ordinario). Ricordiamo che la sentenza della Corte Costituzionale, relativa alla questione, sarà depositata entro un mese.
Legittimità valida solamente in alcuni casi. Quali?
Bisogna specificare che, la Corte Costituzionale ha definito legittimo il pagamento a rate o differito, oltre il termine ordinario dei 12 mesi, del Tfs relativo ai dipendenti pubblici, ma solamente in riferimento agli statali andati in pensione anticipata, quindi prima del raggiungimento del limite massimo si servizio e di età. Rientrano in questo quadro anche i pensionamenti in quota 100. La questione di un’ipotetica illegittimità era stata sollevata dal Tribunale di Roma, in seguito ad un ricorso che è stato presentato da una lavoratrice, ormai in pensione, presso il Ministero della Giustizia. Resta invece un capitolo aperto la liquidazione legata alle pensioni di anzianità.
Pensioni anticipate con quota 100, rientrano nel “quadro della legittimità”
Come si diceva, la Corte Costituzionale, nel suo comunicato stampa ha evidenziato come la legittimità dell’erogazione a rate ed oltre il termine ordinario dei 12 mesi, del Tfs dei dipendenti pubblici, è perfettamente costituzionale solo in relazione ai pensionamenti anticipati. Questo vuol dire che, la legittimità del caso è riconosciuta per i dipendenti pubblici andati in pensione per motivi differenti, prima del raggiungimento del limite massimo di età ed anni di servizio prestato. Anche i pensionamenti con Quota 100, introdotti dal Decretone, poi convertito in legge, rientrano in questo quadro. Si è risolta così un’incognita di notevole portata, relativa al diverso trattamento riservato ai dipendenti pubblici e privati. Il tutto a soli pochi mesi dall’introduzione del pensionamento anticipato con quota 100.
Dati relativi ai nuovi pensionamenti in quota 100
La decisione della Corte Costituzionale, arriva a pochi mesi dall’introduzione del pensionamento anticipato di quota 100. Secondo i dati che sono stati comunicati dall’Inps, in riferimento ai pensionamenti del pubblico impiego in quota 100, per i primi giorni di agosto sono attese circa 10.300 pensioni anticipate. Ai primi di settembre invece, al via ai pagamenti di 50 mila dipendenti circa che appartengono al comparto scuola.
Pensionamenti quota 100, quanto previsto dal Decretone
Ricordiamo che, il Decretone poi convertito in legge, dà la possibilità ai dipendenti pubblici che andranno in pensione anticipata quest’anno, di poter anticipare il Tfs fino a 45 mila euro, grazie ad un anticipo bancario che, dovrà essere definito tramite una convenzione con Abi-Mef. Inoltre, prevista dal Decretone, anche la possibilità per i pensionati in quota 100 e per i lavoratori che hanno finito il servizio lavorativo prima del 30 gennaio 2019, l’opportunità di richiedere all’Inps delle apposite certificazioni per, la richiesta di finanziamenti bancari a tasso agevolato. Ovviamente l’Inps si fa soggetto garante per questi prestiti, controllando dettagliatamente tutti i requisiti prima di rilasciare le certificazioni richieste dai soggetti pensionati.
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