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Cultura e sicurezza: la risposta italiana al terrorimo

Tra le tante misure annunciate, l’estensione del bonus di 80 euro alle forze dell’ordine e 500 euro per i diciottenni che sceglieranno di andare al teatro e nei musei

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La ricetta proposta dal premier Matteo Renzi per combattere la minaccia del terrorismo internazionale prevede due ingredienti principali: la sicurezza e la cultura. E’ su queste due direttrici che, secondo il presidente del Consiglio, bisogna muoversi per rispondere efficacemente a chi vorrebbe modificare il nostro stile di vita. Una ricetta che Renzi ha presentato ieri, in occasione dell’evento “Italia, Europa: una risposta al terrore” al Campidoglio, snocciolando una lunga lista di misure che prevede un investimento complessivo di 2 miliardi di euro.

Cultura e sicurezza
image by Yulia Grigoryeva

80 euro alle forze dell’ordine

Nel dettaglio: il miliardo che il governo italiano intende destinare al potenziamento della sicurezza contempla innanzitutto lo stanziamento di 150 milioni di euro per la cyber security e di 50 milioni di euro per il rinnovo della strumentazione delle forze dell’ordine (delle macchine della polizia senza benzina o dei giubbotti antiproiettile scaduti sono piene le storie di cronaca interna). Ma non solo: nelle intenzioni del governo c’è anche quella di spingere per una riorganizzazione delle forze dell’ordine che attualmente sono cinque. Troppe secondo Renzi che ha, infatti, proposto di predisporre il passaggio del corpo della Forestale in quello dei Carabinieri. E poi più poliziotti nelle strade e meno negli uffici e uno stanziamento di 500 milioni di euro per la difesa italiana, per quelle che il premier ha definito le “esigenze strategiche”. E non finisce qui perché il “pacchetto sicurezza” annunciato ieri prevede anche l’estensione del bonus di 80 euro a tutte le donne e gli uomini impiegati nelle forze dell’ordine che intascano uno stipendio mensile inferiore ai 1.500 euro.

500 euro ai giovani interessati alla cultura

Per quanto riguarda, invece, la cultura: in cima alle intenzioni del governo c’è quella di coinvolgere direttamente i giovani nella lotta contro il terrore. Come? Predisponendo per tutti coloro che, nel 2016, compiranno 18 anni un bonus cultura di 500 euro da spendere nei musei, nei teatri, nelle sale concerti o nelle librerie. Si tratta di una misura che, stando alle prime stime, dovrebbe tradursi in un investimento di circa 300 milioni di euro. Cinquanta milioni verranno invece stanziati per finanziare le borse di studio destinate a tutti quei giovani meritevoli che, per ragioni economiche, non potrebbero proseguire il loro percorso di formazione e altri 50 milioni per sostenere progetti di riqualificazione delle periferie delle città metropolitane che rischiano di diventare “ricettacoli” del malcontento sociale come le banlieue francesi. E per concludere uno stanziamento di 150 milioni di euro concepito per dare a tutti gli italiani la possibilità di destinare il loro 2 per mille alle associazioni culturali. La lunga lista di desiderata snocciolata ieri dal premier ha già comportato una rinuncia. Le ingenti risorse che dovranno essere stanziate per dare corpo a tutte le misure annunciate hanno infatti imposto di rifare i calcoli e di rimandare al 2017 la diminuzione dell’Ires.

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