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Da disoccupati ad imprenditori: ecco due buone idee per riuscirci

Combattere la disoccupazione in cui si è finiti reinventandosi imprenditori,con l’idea di mettere in piedi attività utili alla comunità di appartenenza. Due progetti diversi in via di sviluppo fra Varese e la provincia di Bologna colpiscono per fantasia e intelligenza progettuale. Lavorare nel sociale per risollevarsi da un paventato ed inaccettabile baratro. E’ questo il …

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Raccolta rifiuti porta a portaCombattere la disoccupazione in cui si è finiti reinventandosi imprenditori,con l’idea di mettere in piedi attività utili alla comunità di appartenenza. Due progetti diversi in via di sviluppo fra Varese e la provincia di Bologna colpiscono per fantasia e intelligenza progettuale. Lavorare nel sociale per risollevarsi da un paventato ed inaccettabile baratro. E’ questo il progetto di Salvatore Russo, disoccupato dallo scorso Agosto, stanco di vivere in dormitorio e desideroso di rimettersi in attività dopo essere stato costretto ad abbandonare il suo negozio di alimentari (causa sfratto).

Armato di straccio, spugna e diluente si è messo a ripulire le panchine ed i muri della sua città a titolo gratuito, compiendo così un servizio utile a tutta la comunità ma anche a se stesso. La sua speranza è che con l’andare del tempo arrivino “sponsor” o meglio ancora  finanziatori in grado di garantire le risorse necessarie a fondare un consorzio. Fondamentale per Russo è  infatti che i disoccupati si uniscano in un’unica grande forza.

In provincia di Bologna, più precisamente fra i distretti della pianura est, che comprende i comuni di Galliera, san Pietro in Casale, San Giorgio di Piano, Pieve di Cento e Castello d’Argile, il progetto denominato “Ipotesi di accordo sociale per attribuzione di attività ai soggetti disoccupati nel distretto pianura est”  pare avere molto in comune con l’intraprendente ex negoziante varesino e la sua idea. Comuni e sindacati infatti, si sono accordati per provare a ricollocare i soggetti in disoccupazione residenti in zona, in cooperative atte a potenziare i servizi già offerti.

Il progetto pilota, prevede che i soggetti coinvolti vengano inizialmente assunti da cooperative locali e che successivamente sviluppino idee imprenditoriali nel campo, mettendosi quindi in proprio. Miglioramento della raccolta porta a porta,  pulizia e manutenzione degli edifici pubblici, sostegno a mense scolastiche offrendo prodotti biologici e a chilometri zero da coltivare nei campi vicini alle scuole; sono solo alcune delle attività possibili, in affiancamento ai medesimi servizi già esistenti.

Tante le idee e altrettanti i campi di applicazione. Il progetto apparso da subito piuttosto interessante sembra abbia riscosso successo anche presso alcune cooperative di zona, cche avrebbero già manifestato la volontà di aderire, dichiarandosi pronte ad assumere personale. Ridurre il numero di disoccupati e contemporaneamente migliorare (ad esempio) gli orari di apertura delle isole ecologiche, o la pulizia di alcuni edifici cittadini, con un occhio di riguardo anche alla loro manutenzione. Un modo tanto semplice quanto efficace, o almeno è questo l’augurio,  per riuscire a far girare un po’ meglio la nostra tanto bistrattata economia e generare, a ruota, un buon numero di posti di lavoro.

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